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L’Annunciazione secondo la venerabile suor Maria di Gesù de Agreda

Posté par atempodiblog le 4 avril 2016

Il santo arcangelo s’inchinò alla sua Regina e Signora
L’Annunciazione
Tratto da: Mistica città di Dio, della venerabile Suor Maria di Gesù de Agreda

L'Annunciazione secondo la venerabile suor Maria di Gesù de Agreda dans Angeli Annunciazione

Perché l’Altissimo compisse questo mistero, il santo arcangelo Gabriele entrò nella stanza in cui stava pregando Maria santissima, accompagnato da innumerevoli angeli in forma umana visibile, tutti rifulgenti di bellezza incomparabile. Era il giovedì, alle sette della sera, all’imbrunire.

La Principessa del Cielo lo vide e lo guardò con somma discrezione, non più di quello che bastava a identificarlo come angelo del Signore. Dopo ciò, con la sua solita umiltà, volle onorarlo. Il santo principe non acconsentì, anzi egli stesso s’inchinò profondamente a lei come a sua Regina e Signora, nella quale adorava i divini misteri del suo Creatore, riconoscendo contemporaneamente che da quel giorno mutavano gli antichi tempi e l’usanza che gli uomini si prostrassero davanti agli angeli, come aveva fatto Abramo.

Infatti, venendo la natura umana esaltata alla dignità del medesimo Dio nella persona del Verbo, gli uomini ne risultavano già adottati come figli suoi e compagni o fratelli degli stessi angeli, come uno di essi disse all’evangelista san Giovanni, non permettendogli di adorarlo.

Il santo arcangelo salutò la nostra e sua Regina e le disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te; benedetta tu fra le donne».

Udendo questo nuovo saluto, la più umile delle creature rimase turbata. Questo avvenne per due cause. L’una fu la sua profonda umiltà, per la quale le sembrò insolito sentirsi salutare e chiamare benedetta fra tutte le donne, mentre si considerava l’ultima di tutti i mortali. L’altra fu che, mentre andava considerando nel suo cuore tale saluto, il Signore le fece comprendere che la sceglieva per Madre sua. Questo la sconcertò molto di più, per la bassa considerazione che aveva di sé.

Per tranquillizzarla, l’arcangelo proseguì, manifestandole l’ordine del Signore: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un Figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo». Aggiunse, poi, le altre parole che riporta la Scrittura.

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Il “sì” risuoni in ogni cuore

Posté par atempodiblog le 4 avril 2016

Risuoni in ogni cuore,
il “sì” della fede e dell’amore.

Padre Livio Fanzaga

Il “sì” risuoni in ogni cuore dans Beato Álvaro del Portillo 33nyxrd

Un conto è la vocazione, e un altro è la risposta alla vocazione. Il Signore chiama tutti ad essere santi, e chiama il laico ad esserlo nel mondo. I risultati dipendono dalla generosità della risposta, cioè dalla corrispondenza alla grazia.

In primo luogo occorre l’impegno, la decisione di rispondere, e poi bisogna adoperare i mezzi: sacramenti, orazione, mortificazione, secondo una genuina spiritualità laicale.

Santità è eroismo, e l’accessibilità che proviene dalla chiamata universale, non significa né sconti né facilitazioni. Santità è sempre e comunque identificazione con Cristo crocifisso e risorto, e non si può aspirare alla risurrezione senza passare attraverso la Croce.

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“[...] ‘Io sono uomo o donna del ‘sì’ o sono uomo o donna del ‘no’ o sono uomo o donna che guardo un po’ dall’altra parte per non rispondere?’. Che il Signore ci dia la grazia di entrare in questa strada di uomini e donne che hanno saputo dire il sì”.

Papa Francesco

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