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C’è un’unica ermeneutica della vita cristiana: Gesù, Misericordia Divina, Confido in Te

Posté par atempodiblog le 3 avril 2016

Il Timone, per gentile concessione dell’editore Gribaudi, propone un brano dall’epilogo di Vita si santa Faustina Kowalska. Biografia autorizzata (2005)

C’è un’unica ermeneutica della vita cristiana: Gesù, Misericordia Divina, Confido in Te
di suor Sophia Michalenko c.m.g.t.

Domenica della Divina Misericordia dans Beato Michele Sopocko Ges-Misericordioso

La missione di Suor Faustina ebbe davvero inizio dopo la sua morte, come aveva predetto. Durante la guerra, la cappella del convento fu aperta al pubblico. Da quel momento, la sua tomba fu meta costante di persone di ogni ceto sociale, desiderose di chiedere la sua intercessione o di ringraziarla per una grazia ricevuta o semplicemente per pregare. A Lagiewniki, la devozione alla Divina Misericordia divenne strettamente connessa con la persona stessa di Santa Faustina. Chi andava a pregare davanti all’Immagine nella cappella del convento, si recava inevitabilmente anche sulla tomba della suora.

Il culto della Divina Misericordia si diffuse quasi spontaneamente per tutta la Polonia. La causa principale era, senza dubbio, l’acuta esigenza che la gente provava in quel frangente storico. Il messaggio di Suor Faustina rispondeva a tale esigenza in modo particolare. Le suore e le ragazze ricordavano il suo amore e la sua preoccupazione per la Polonia. Esse raccontava no le sue predizioni sulla guerra a quanti visitavano la tomba e la cappella. I visitatori, a loro volta, riferivano la cosa ad altre persone ancora.

Il convento di Lagiewniki divenne il fulcro della devozione alla Divina Misericordia. I fedeli vi giungevano per le immaginette, le novene, le coroncine e le litanie alla Divina Misericordia.

Con il permesso delle autorità ecclesiastiche, ogni terza domenica del mese, si tenevano delle speciali forme di devozione alla Divina Misericordia e la domenica dopo Pasqua si celebrava la Festa della Divina Misericordia.

In varie chiese e istituti cattolici ci furono sempre più insediamenti solenni dell’Immagine della Divina Misericordia. I vescovi delle varie diocesi polacche concessero il permesso di pubblicare le immaginette e le preghiere alla Divina Misericordia.

Entro il 1951, nella sola Polonia erano sorti 130 centri di tale devozione.

Durante la Seconda guerra mondiale, dal 1940 in poi, la Devozione alla Divina Misericordia divenne uno scudo di forza e di speranza per molti, particolarmente i detenuti dei numerosi campi di concentramento diffusi in tutta la Polonia, e persino al di là dei suoi confini. Poi essa fu portata dai soldati e dai rifugiati in ogni parte del mondo. La novena, le litanie e la coroncina furono ben presto tradotte in molte lingue. I centri più dinamici sorsero in Francia, negli Stati Uniti e in Australia.

La Congregazione dei Pallottini e quella Mariana furono le principali promotrici, in virtù delle grazie ricevute da alcuni loro membri.

Il crescente successo e l’espansione del culto a metà degli anni Cinquanta parvero contraddire una profezia che Suor Faustina aveva annotato nel suo Diario nel 1935:

Una volta, mentre parlavo con il mio direttore spirituale, ebbi una visione intima, più veloce del lampo, dove la sua anima soffriva molto ed era in una tale agonia che Dio tocca poche anime con un fuoco così intenso. La sofferenza nasce da quest’opera. Ci sarà un tempo in cui quest’opera, che Dio richiede così fortemente, sembrerà completamente vanificata. Allora Dio agirà con grande potenza, e ciò darà prova dell’autenticità di quest’opera. Sarà un nuovo splendore per la Chiesa, anche se essa è in nuce nel suo seno da tanto tempo. Che Dio sia infinitamente misericordioso, nessuno può negarlo. Egli desidera che lo sappiamo tutti prima della Sua venuta come Giudice.

Egli vuole che le anime Lo conoscano prima come Re di Misericordia. Quando ci sarà questo trionfo, noi saremo già entrati nella vita nuova in cui non c’è sofferenza. Prima, però, la tua anima [del direttore spirituale] sarà saziata di amarezza alla vista della distruzione dei tuoi sforzi. Questa distruzione, però sarà solo apparente, perché Dio non muta ciò che Egli ha decretato. Tuttavia, anche se questa distruzione sarà tale solo esteriormente, le sofferenze saranno reali. Quando accadrà tutto ciò? Non lo so. Quanto durerà? Non lo so.

Ma Dio ha promesso un grande grazie, specialmente a te e a tutti coloro… «che proclameranno la Mia grande misericordia. Io Stesso li difenderò nell’ora della morte, come Mia gloria. E anche se i peccati delle anime fossero neri come la notte, quando un peccatore si rivolge alla Mia misericordia Mi rende la più grande lode e rende gloria alla Mia Passione. Quando un’anima esalta la Mia bontà, Satana trema davanti a essa e fugge nell’inferno più profondo».

La prima parte di questa profezia si compì quasi alla lettera quando la Santa Sede, agendo sulla base di dati imprecisi e insufficienti riguardanti le rivelazioni, con Notificazione del 6 marzo 1959 proibì la diffusione della Devozione della Divina Misericordia nelle forme proposte da Suor Faustina. La decisione di togliere o meno le Immagini della Divina Misericordia dalle chiese in cui in alcuni casi erano state esposte per il culto del pubblico, fu lasciata alla prudenza dei vescovi.

Di conseguenza, le Immagini furono asportate da molte chiese e alcuni sacerdoti smisero persino di predicare la Divina Misericordia. Lo stesso Padre Sopocko fu severamente ammonito dalla Santa Sede e patì molte altre tribolazioni proprio a causa della diffusione di tale culto. Il divieto di diffondere la devozione fu imposto anche alla Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Misericordia. Per tale motivo, le Immagini, la coroncina, la novena e qualsiasi altra cosa potesse indicare la propagazione del culto furono ritirate. Sembrava che l’opera della misericordia, così fervorosamente richiesta dal Signore a Suor Faustina, fosse andata completamente distrutta.

In vista del divieto della Santa Sede, le Suore di Nostra Signora della Misericordia a Lagiewniki si rivolsero all’ordinario dell’arcidiocesi di Cracovia, l’Arcivescovo Baziak, chiedendo che cosa fare dell’Immagine che pendeva nell’altare laterale, ricoperta di numerose offerte votive, e come comportarsi riguardo alle celebrazioni che si tenevano in onore della Divina Misericordia. In risposta, l’arcivescovo ordinò che l’Immagine restasse dov’era, e che i fedeli potessero continuare a pregare e a chiedere grazie davanti a quel dipinto. Inoltre, ordinò che fossero mantenute le celebrazioni già esistenti. In tal modo, la devozione alla Divina Misericordia sopravvisse alla prova in questo piccolo centro comunitario di Cracovia, dove erano sepolte le spoglie mortali di Suor Faustina.

Nel frattempo, nel 1963, il Cardinale Ottaviani, Prefetto del Sant’Uffizio, manifestò un grande interesse per il prosieguo della missione di Suor Faustina e chiese all’arcivescovo Karol Wojtyla, promotore della causa di beatificazione di Suor Faustina, di agire rapidamente prima che tutti i testimoni morissero.

Così, ventisette anni dopo la morte di Suor Faustina, il 21 ottobre 1965, con una seduta solenne il vescovo Julian Groblicki, delegato speciale dell’arcivescovo Wojtyla, inaugurò il Processo Informativo riguardante la vita e le virtù di Suor Faustina, la quale, da allora, assunse il titolo di “Serva di Dio”.

Nell’ambito di tale processo, le spoglie di Suor Faustina furono riesumate e trasferite dal cimitero alla cappella del convento il 25 novembre 1966. Wojtyla, di recente nomina a cardinale, concluse il Processo Informativo nella diocesi di Cracovia con seduta solenne il 20 settembre 1967. Gli Atti del Processo Informativo furono ricevuti a Roma dalla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi il 26 gennaio 1968 e, per decreto della stessa Sacra Congregazione, il 31 gennaio 1968 ebbe formalmente inizio il Processo di Beatificazione della Serva di Dio Suor Faustina Kowalska, poi canonizzata nel 2000.

Il 15 aprile 1978, in seguito a un accurato esame della documentazione originale, di cui in precedenza la Santa Sede non disponeva, la Notificazione del 1959 fu rovesciata. Dopo un divieto durato vent’anni, la Santa Sede permise nuovamente la diffusione del culto della Divina Misericordia nelle forme proposte da Suor Faustina. La persona che svolse il ruolo principale nel capovolgimento dell’interdizione fu il cardinale Wojtyla, arcivescovo di Cracovia, il quale sei mesi dopo, il 16 ottobre 1978, fu elevato al soglio pontificio con il nome di Papa Giovanni Paolo II. Così, la seconda parte della profezia che abbiamo richiamato in precedenza iniziò a compiersi. Nel maggio del 1938, Suor Faustina scrisse nel Diario:

Mentre pregavo per la Polonia, udii le parole: «Nutro un amore speciale per la Polonia, e se [la Polonia] obbedirà alla Mia volontà, la esalterò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta».

Che cos’era questa scintilla? La risposta a tale quesito è forse stata rivelata in parte. Una delle richieste più urgenti di Faustina era che la Festa della Divina Misericordia fosse ufficialmente decretata in seno alla Chiesa e che l’Immagine della Divina Misericordia fosse venerata pubblicamente. Il 23 gennaio 1995, con approvazione di Papa Giovanni Paolo II la Congregazione per il Culto Divino concesse ai vescovi polacchi che la domenica dopo Pasqua si festeggiasse ufficialmente la Festa della Divina Misericordia vox populi. La domenica dopo Pasqua del 1995, il 23 aprile, Papa Giovanni Paolo II celebrò la domenica della Divina Misericordia e insediò l’Immagine della Divina Misericordia nel Centro della Divina Misericordia fondato per la diocesi di Roma nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia.

Nel suo discorso del Regina Coeli, il Santo Padre esortò tutti a fare personalmente esperienza di tale misericordia per essere misericordiosi e perdonare (L’Osservatore Romano, edizione inglese, 26 aprile 1995). Nel 1999, la domenica della Misericordia fu celebrata per la prima volta in Piazza San Pietro a Roma.

Suor Faustina sapeva quanto fosse urgente la Festa della Divina Misericodia e pregava fervorosamente perché si celebrasse.

Il 10 aprile 1937, mentre prendeva in mano l’articolo sulla Divina Misericordia pubblicato su «Settimana cattolica» di Vilnius inviatole da Padre Sopocko, l’anima di Santa Faustina venne trafitta da un dardo. La religiosa udì le parole:

«Per il tuo desiderio ardente, affretto la festa della Misericordia».

Per il bene del mondo, preghiamo anche noi con fervore per il completamento e il compimento mondiale di questa promessa.

MARANATHÀ! VIENI, SIGNORE GESÙ, INCARNAZIONE DELLA DIVINA MISERICORDIA!

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Domenica della Divina Misericordia: l’abbraccio con la bontà del Padre

Posté par atempodiblog le 3 avril 2016

Domenica della Divina Misericordia: l’abbraccio con la bontà del Padre
Si celebra questa domenica la Festa della Divina Misericordia. Una ricorrenza istituita nella seconda domenica di Pasqua da San Giovanni Paolo II nel 2000, in occasione della canonizzazione di Santa Faustina Kowalska. Proprio alla vigilia di questa festa, il 2 aprile di 11 anni fa, moriva Papa Wojtyla. Santa Faustina, suora polacca della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia, ebbe straordinarie rivelazioni: nel 1931, in una apparizione, Gesù le chiese di far dipingere l’immagine della sua Misericordia. Sul significato e sull’importanza della Domenica della Divina Misericordia, Elvira Ragosta,  per Radio Vaticana, ha intervistato suor Maria Rosa Lo Proto, segretaria delle Suore Domenicane Missionarie di San Sisto e presidente dei gruppi di preghiera “Figli spirituali di Giovanni Paolo II”:

Domenica della Divina Misericordia: l'abbraccio con la bontà del Padre dans Articoli di Giornali e News Confessionale

R. – E’ un momento di grazia per tutta la Chiesa riscoprire questo grande fiume erompente che dà la possibilità ad ogni uomo di riconoscersi bisognoso della misericordia di Dio per rimettersi in un cammino nuovo e quindi quasi purificati, rigenerati dalle acque preziosissime della Divina Misericordia, ci possiamo ripresentare con cuore libero e gioioso ad avere l’abbraccio del Padre.

D. – Una devozione – quella alla Divina Misericordia – che nasce con l’esperienza di Suor Faustina Kowalska …
R. – Esatto. Nel suo diario, Santa Faustina ricorda di aver pianto perché il pittore ha dipinto Gesù Misericordioso non perfettamente come lei lo vedeva e Gesù la consola dicendo:

“Faustina, non preoccuparti se non mi ha fatto bene come tu volevi: la cosa importante è che coloro che guarderanno la mia immagine si abbandonino alla certezza e quindi alla gioia del mio abbraccio misericordioso”.

D. – La festa venne istituita nel 2000 da Papa Wojtyla, che morì cinque anni dopo, proprio nei Vespri della ricorrenza. Come leggere questo legame con San Giovanni Paolo II?
R. – E’ un legame che si è potuto vedere la sera del 2 aprile, quando in Piazza San Pietro migliaia di persone pregavano e invocavano il Signore per aiutarlo, perché ormai si percepiva il grande momento del suo trapasso; e quindi senz’altro anche quel tratto della Misericordia di Dio è passato attraverso di lui che pregava e si offriva per noi, unito a Maria.

D. – Alla misericordia Papa Francesco ha voluto dedicare quest’Anno giubilare; quanto è importante in questo momento storico molto particolare, la misericordia?
R. – Secondo me, lui come religioso e anche come missionario è stato ispirato, perché forse non tutti ancora abbiamo capito l’importanza di questo grande dono che ci deriva proprio dalla Passione e morte di Gesù. E c’è la famosa coroncina, tanto pregata: il Papa ne ha dato anche in omaggio in Piazza San Pietro. Ci ha fatto anche ripristinare le opere di Misericordia, corporali e spirituali, e questa è un’icona bellissima che dà a noi l’opportunità non solo di rivalorizzare un po’ quelli che sono i cardini della nostra fede, ma rivitalizzarla!

D. – Suor Maria Rosa, la festa della Divina Misericordia spiegata ai ragazzi: lei che è catechista, è stata insegnante, come ha avvicinato i giovani a questa festività? Come ha insegnato loro a pregare, in occasione di questa festività?
R. – Prima di tutto, la testimonianza e soprattutto interessare i ragazzi stessi. Presentavo quasi sempre le parabole del Figliol prodigo e del Buon Samaritano, perché non dimentichiamoci: anche il Buon Samaritano è stato uomo di misericordia, perché è stato capace non solo di fermarsi, di ungere le ferite, ma ha caricato l’uomo ferito sul suo giumento, lo ha portato alla locanda, ha pagato di persona e ha detto all’albergatore: “Ciò che spenderai di più, te lo rifonderò al mio ritorno”. E quindi, certamente, lui è stato misericordioso. Ma in quel Samaritano noi sappiamo che c’è Gesù, quindi si fa presto poi a leggere la misericordia, quando noi leggiamo la Parola di Dio, perché la Parola di Dio è una parola viva, è una parola di verità, è una parola che ti conquista, è una parola che non muore…

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