Posté par atempodiblog le 25 mars 2016
La Festa della Divina Misericordia, secondo le apparizioni di Gesù a santa Faustina, deve essere preceduta da una novena, che va recitata ogni giorno a partire dal Venerdì Santo per nove giorni consecutivi, fino al sabato precedente la Festa della Misericordia (seconda Domenica di Pasqua, dal 25 marzo al 2 aprile 2016, ndr).
Gesù per due volte espresse il desiderio che la sua confidente, attraverso una preghiera di nove giorni, si preparasse a questa Solennità. La Santa ci ha trasmesso la promessa del Salvatore rivolta a tutti i fedeli e contenuta in queste parole: “Durante questa novena elargirò alle anime grazie di ogni genere”.
Sebbene il tempo tra il Venerdì Santo e la seconda Domenica di Pasqua possegga un particolare privilegio, tuttavia la novena alla Divina Misericordia può essere recitata anche in qualsiasi altro periodo dell’anno. (Radio Maria)
Per recitare la novena cliccare qui NOVENA ALLA DIVINA MISERICORDIA
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Posté par atempodiblog le 25 mars 2016
Condotto sul luogo dell’esecuzione, il buon ladrone si accorge che insieme a lui verranno giustiziati un altro malfattore e… Gesù! Ma come? Il Nazareno? Ma che cosa può aver combinato di così grave uno come lui, per esser condannato a morte? E poi pensa: “ma guarda la vita! Ho fatto di tutto per evitarlo, sfuggendolo fin da piccolo, e adesso mi trovo qui, per essere ucciso, proprio al suo fianco”. E si sente a disagio, e non vorrebbe incrociare quello sguardo, né fissare quel volto.
Eppure, una volta in croce, è come se sentisse che Gesù lo sta guardando, benché lui quasi si ostini, pur in quella tragica circostanza, a tenere il capo voltato dall’altra parte. A un certo punto non ne può più: si volta, i suoi occhi incontrano gli occhi di Gesù e… che cosa fa il buon ladrone, nell’istante decisivo della sua vita, quando ormai la fine è prossima? Fa quello che forse neppure lui avrebbe mai immaginato: prega Gesù, dicendogli: “Ricordati di me”. Immaginiamo la drammaticità del momento, tale per cui le parole devono essere state davvero una supplica accorata, come dire: “Ti prego, ricordati di me…”. E questa è appunto una preghiera, quell’ultima – e forse unica – preghiera della sua vita.
E cosa risponde Gesù? Gli dice: “Oggi sarai con me, in Paradiso”. Cioè nella beatitudine e nella gioia eterna, laddove questa non consiste tanto in un luogo paradisiaco, quanto nell’essere in comunione con Gesù. Per cui dovremmo rileggere la risposta di Gesù più come una forma del tipo: “Oggi sarai con me, cioè in Paradiso, perché stare con me è stare nel Paradiso”.
di Diego Manetti – Oltre. La vita eterna spiegata a chi cerca, Ed. San Paolo
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Posté par atempodiblog le 25 mars 2016
15 febbraio 1944
Dice Gesù a Maria Valtorta:
Ecco perché l’angelo del mio dolore mi ha prospettato la speranza di tutti i salvati per il mio sacrificio come medicina al mio morire.
I vostri nomi! Ognuno m’è stato una stilla di farmaco infuso nelle vene per ridare loro tono e funzione, ognuno m’è stato vita che torna, luce che torna, forza che torna. Nelle inumane torture, per non urlare il mio dolore di Uomo, e per non disperare di Dio e dire che Egli era troppo severo e ingiusto verso la sua Vittima, Io mi sono ripetuto i vostri nomi. Io vi ho visti. Io vi ho benedetti da allora. Da allora vi ho portati nel cuore. E quando è per voi venuta la vostra ora di essere sulla Terra, Io mi sono proteso dai Cieli ad accompagnare la vostra venuta, giubilando al pensiero che un nuovo fiore di amore era nato nel mondo e che avrebbe vissuto per Me.
Oh! miei benedetti! Conforto del Cristo morente! La Madre, il Discepolo, le Donne pietose erano intorno al mio morire, ma voi pure c’eravate. I miei occhi morenti vedevano, insieme al volto straziato della Mamma mia, i vostri visi amorosi, e si sono chiusi così, beati di chiudersi perché vi avevano salvati, o voi che meritate il Sacrificio di un Dio.
Tratto da: L’Evangelo come mi è stato rivelato
Opera di Maria Valtorta.
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