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Processione del 18 Marzo per la Madonna della Misericordia

Posté par atempodiblog le 18 mars 2016

Processione 18 Marzo: omelia dedicata alla Misericordia
Quasi quattro mila fedeli per la Santa Messa con il cardinal Angelo Bagnasco e quasi dieci mila le visite in tutto, nel corso dell’intera giornata al Santuario di Savona, dove questa mattina è culminata la Processione del 18 Marzo per la Madonna della Misericordia, nell’anno giubilare.
di IVG

Processione del 18 Marzo per la Madonna della Misericordia dans Apparizioni mariane e santuari 16atv09

Il cardinal Angelo Bagnasco ha pronunciato un’omelia che, partendo proprio dal passo evangelico della visitazione, è totalmente ispirata dalla figura di Maria, con continui richiami alla misericordia e altrettanti riferimenti alle problematiche di oggi.

“Ella è dunque la madre del Messia, è immessa in una storia di regalità, ma esce di casa, scende sulla strada e si reca a servire. Non cogliamo forse l’accento dell’umiltà e della tenerezza, con cui spesso la Scrittura parla dell’amore di Dio? E non c’è forse tanto bisogno di umiltà e di tenerezza oggi? Sono due note che identificano il vero amore: l’amore non si impone ma si offre, viene incontro senza schiacciare. Si svela con quella tenerezza che tutti desideriamo, perché i pesi dell’esistenza siano alleggeriti, e le ferite curate. Le nostre comunità devono essere luoghi di relazioni umili e miti, dove l’antica domanda– “chi è il più grande tra noi?” – non deve trovare posto.

C’è bisogno di relazioni benevole per portare gli uni i pesi degli altri. Anche le nostre città hanno bisogno di questo, affinché i cittadini si sentano accolti e sostenuti, non trascurati e anonimi. Le leggi sono necessarie, ma devono coniugare sempre giustizia ed equità”.

Molto significativo l’invito a seguire l’esempio della Vergine, anche nella nostra chiesa, anche nella nostra società: “Maria, con il suo semplice gesto, dice a Elisabetta: non temere, puoi contare su di me, non sei sola. E, nella nostra vita, sapere di poter contare su qualcuno cambia molto; se poi questo qualcuno è Dio, allora cambia tutto! La comunità cristiana non dovrebbe forse essere punto di forza su cui poter contare nelle difficoltà? E così anche la comunità civile?

La comunità cristiana deve essere luogo di misericordia! Dobbiamo sentire che siamo dentro a una storia religiosa, civile, culturale e questa storia ci appartiene, è una ricchezza e una risorsa per noi. Una cosa che sentiamo nostra, su cui possiamo contare. Ci dà sicurezza, coraggio, fiducia, vita nuova”.

Importante anche il passaggio sulla misericordia, fulcro del messaggio mariano del Santuario e tema cardine dell’Anno santo: “il Dio della misericordia, che si è rivelato in Gesù, vuole che siamo misericordiosi come il Padre, vuole che la nostra vita non sia sterile, ma porti frutti duraturi. E la vita non è sterile quando è utile agli altri, quando la spendiamo per i fratelli, quando non abbiamo paura di perderla, quando non la vogliamo tenere per noi, ma la condividiamo con i poveri e i bisognosi, quando ne facciamo dono”.

Un concetto ribadito in conclusione: “Tutti abbiamo bisogno di essere perdonati e di perdonare, in famiglia, nel lavoro, nel presbiterio, nella comunità cristiana, in quella civile. La Madonna, mentre ci accoglie sotto il manto misericordioso, ci invita ad uscire rigenerati e lieti, umili e coraggiosi, per essere sale e lievito della nostra storia. Nessuno si tiri indietro, nessuno dica “non sono capace; non so cosa fare!”. Lasciati abbracciare dall’amore di Gesù, guarda a Maria nella quale vedrai il volto del Figlio: il resto verrà”.

Intenso anche il momento della preghiera dei fedeli. Le prime intenzioni sono rivolte alla Chiesa e all’anno giubilare, poi a papa Francesco, al cardinale Angelo, al vescovo Vittorio e a tutto il clero. Ai seminaristi, ai missionari e ai catechisti. Molto significativa la preghiera: “per il mondo attraversato da ogni sorta di tribolazione perché la misericordia tocchi il cuore dei violenti”.

Un pensiero anche per i malati, per la famiglia e ovviamente per i membri delle confraternite particolarmente legati al Santuario savonese “perché memori delle parole della Madre di misericordia siano esempio di buone opere per i fratelli” e infine per la città di Savona che oggi celebra la sua Patrona. Don Adolfo Macchioli, direttore Caritas diocesana, affida poi a Maria la missione interdiocesana a Cuba e il lavoro della nostra città, che spesso manca, auspicando l’avvento di un’economia sostenibile che non guardi solo al profitto.

Dopo l’omelia e la preghiera dei fedeli, padre Piergiorgio Ladone ha dato il via all’ormai tradizionale lancio dei palloncini bianchi che hanno portato in un cielo azzurro e terso foglietti su cui erano scritte preghiere scritte dai tanti bambini, di varie fedi, assieme a un gruppo di “nonni” ospiti delle Rsa del Santuario. L’iniziativa fa parte del progetto più ampio “Francesco e Kamil” che coinvolge numerose scuole e ragazzi ogni cultura.

La Messa si è conclusa intorno alle 11.30, ma come detto l’afflusso di pellegrini, soprattutto quelli che risalgono la provinciale a piedi, non ha accennato a interrompersi e, favorito dal clima, proseguirà costantemente per tutta la giornata. Al termine della celebrazione, il cardinale si è recato a visitare gli ospiti della Rsa del Santuario accompagnato dal vescovo Lupi. Sempre lunga la coda per accedere alla cripta dell’Apparizione mariana, mentre numerosi restano i sacerdoti disponibili per le confessioni.

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L’incontro tra l’Amore ed il peccato

Posté par atempodiblog le 18 mars 2016

Gesù

Quando m’immergo nella Passione del Signore, spesso durante l’adorazione vedo Gesù sotto questo aspetto: dopo la flagellazione i carnefici presero il Signore e Gli tolsero la veste, che si era già attaccata alle Piaghe. Mentre gliela toglievano le Sue Piaghe si riaprirono. Poi buttarono addosso al Signore un mantello rosso, sporco e stracciato, sulle Piaghe aperte. Quel mantello arrivava alle ginocchia solo in alcuni punti. Poi ordinarono al Signore di sedersi su un pezzo di trave, mentre veniva intrecciata una corona di spine, con la quale cinsero la sacra Testa. Gli venne messa una canna in mano e ridevano di Lui, facendoGli inchini come ad un re. Gli sputavano in faccia ed altri prendevano la canna e Gliela battevano in Testa ed altri ancora Gli procuravano dolore dandoGli pugni, altri Gli coprivano il Volto e lo schiaffeggiavano.

Gesù sopportò in silenzio. Chi può comprenderlo? Chi può comprendere il Suo dolore? Gesù aveva gli occhi rivolti a terra. Sentivo quello che avveniva allora nel Cuore dolcissimo di Gesù.

Ogni anima rifletta su quello che ha sofferto Gesù in quei momenti. Facevano a gara per schernire il Signore. Riflettei per conoscere da che cosa potesse derivare tanta malignità nell’uomo. E purtroppo questa deriva dal peccato. Si erano incontrati l’Amore ed il peccato.

Quando andai alla santa Messa in un certo tempio assieme ad una consorella, sentii la grandezza e la Maestà di Dio; sentii che quel tempio era imbevuto di Dio. La Sua Maestà mi investì completamente e, sebbene mi spaventasse, mi riempì di serenità e di gioia. Conobbi che nulla può opporsi alla Sua Volontà. Oh, se tutte le anime sapessero Chi abita nelle nostre chiese, non ci sarebbero tanti oltraggi e tante mancanze di rispetto in quei luoghi santi.

O Amore eterno ed inesplicabile, Ti chiedo una grazia: rischiara il mio intelletto con la luce dall’alto, fammi conoscere e valutare tutte le cose secondo il loro valore. Quando vengo a conoscere la verità, ho nell’anima la gioia più grande.

Santa Faustina Kowalska

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La ricetta dei crespillos

Posté par atempodiblog le 18 mars 2016

Ogni anno il venerdì prima della Domenica delle Palme, onomastico della signora Dolores, madre di san Josemaría, tutta la famiglia era in attesa del dolce tipico di questo giorno: i crespillos.

I crespillos

INGREDIENTI
(da 6 a 8 persone sono): 

1, 5 dl Latte (150 g)
200 g Farina 
2 Uova (100 g)
1 Cucchiaino di lievito in polvere
10 g Zucchero (un cucchiaio) 
½ Kg Foglie di spinaci freschi
Zucchero da spargere sopra

MODO DI FARLI:

Lavare molto bene gli spinaci e lasciare le foglie con 2 o 3 cm di lunghezza.
Fare una massa mescolando gli ingredienti in quest’ordine: in un recipiente si mette la farina con lo zucchero e il lievito, si aggiungono il latte e le uova e si unisce bene il tutto.
Asciugare l’acqua delle foglie degli spinaci, passarli per questa massa e friggerle in abbondante olio caldo a 170° C. Scolare bene.
Una volta fritti passarli nello zucchero.
Servire al momento, in un piatto da dolce avvolti in un tovagliolo bianco. 

Tratto da: Cocina Inteligente, di Alicia Bustos
Fonte: josemariaescriva.info

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