• Accueil
  • > Archives pour le Mercredi 14 octobre 2015

Adorazione perpetua, convegno al Divino Amore

Posté par atempodiblog le 14 octobre 2015

Adorazione perpetua, convegno al Divino Amore
L’obiettivo: allargare la rete della preghiera eucaristica continua coinvolgendo una parrocchia per prefettura. La prima a Roma: la basilica di Santa Anastasia
di Marina Tomarro – RomaSette

adorazione
Nella foto, un momento dell’adorazione eucaristica nella basilica di Santa Anastasia al Palatino

Dare la possibilità a tutti di adorare il Signore e pregare davanti al tabernacolo sempre, senza un limite di orario. Anche nel silenzio della notte. È questo l’obiettivo principale dell’adorazione eucaristica perpetua che a Roma si tiene nella basilica di Santa Anastasia al Palatino e in sette parrocchie della diocesi. In particolare, per il settore Ovest a Santa Maria Madre della Provvidenza a Monteverde; per il settore Est a Sant’Agapito e a Sant’Ireneo a Centocelle; per il Sud, a Santa Giovanna Antida a Fonte Meravigliosa e a San Giovanni Battista de La Salle, al Torrino; per il settore Nord al Preziosissimo Sangue al quartiere Fleming e a Santa Bernadette Soubirous, a Colli Aniene.

Per cercare di ampliare questa esperienza, domenica 18 ottobre, nell’auditorium del santuario nuovo del Divino Amore, si tiene a partire dalle 15 il convegno degli adoratori della diocesi di Roma. «In occasione di questo anno giubilare – spiega don Alberto Pacini, rettore di Sant’Anastasia – vorremmo proporre di allargare l’adorazione eucaristica perpetua a 36 parrocchie romane, cioè una per prefettura. L’idea è stata già presentata al cardinale vicario Agostino Vallini, che ci ha incoraggiati a continuare su questa strada; adesso la vogliamo illustrare anche agli altri parroci che abbiamo invitato al convegno e capire come poterla realizzare».

All’incontro, che sarà presieduto dal  cardinale Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la famiglia, parteciperanno con le loro testimonianze anche i parroci delle comunità dove attualmente è in corso l’adorazione perpetua. «La gente ha un bisogno reale di stare in silenzio, dopo una giornata di confusione – racconta don Pacini -, per questo è importante dare a tutti la possibilità di trovare aperta una chiesa sempre, anche nel cuore della notte, e di sostare davanti al tabernacolo per poter affidare a Gesù le gioie e i dolori». E allora anche le difficoltà logistiche e di organizzazione diventano superabili, come è successo nella basilica di Sant’Anastasia, dove arrivano in tanti, da ogni angolo della Capitale.

«La nostra chiesa – riferisce don Alberto – è stata la prima a Roma. Certo, per l’adorazione continua è necessario organizzarsi ma non è complicato. Basterebbe fare un’ora alla settimana a testa tra i parrocchiani volontari. Bisogna fare un po’ di sacrificio, ma la gratificazione è davvero grande». Solo in Italia, continua, «sono circa ottanta le chiese che ospitano l’adorazione perpetua, di cui tre sono cappelle ospedaliere. Nel mondo poi è molto diffusa. Nelle Filippine quasi tutte le chiese hanno una cappella aperta giorno e notte, e anche negli Stati Uniti sono moltissime. In Spagna poi esistono addirittura delle Confraternite dell’adorazione eucaristica nella notte».

Publié dans Articoli di Giornali e News, Fede, morale e teologia, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Il Papa: «Perdono per gli scandali a Roma e in Vaticano»

Posté par atempodiblog le 14 octobre 2015

Il Papa: «Perdono per gli scandali a Roma e in Vaticano»
Nell’udienza del mercoledì la richiesta di scuse di Francesco. Il più «insopportabile», lo scandalo dei bambini violati, abbandonati o non amati
di F. Cif. - RomaSette

papa francesco

Non ha spiegato, nel dettaglio, a quali fatti si riferisse. Si è limitato a chiedere perdono, «a nome della Chiesa», per «gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano». È iniziata così questa mattina, mercoledì 14 ottobre, la catechesi di Papa Francesco ai fedeli che affollavano piazza San Pietro per l’udienza generale del mercoledì. Con loro anche un gruppo di 700 malati, raccolti per evitare il rischio pioggia nell’Aula Paolo VI, attrezzata di maxi schermo.

Ha chiesto scusa, Francesco, per quegli scandali dei quali si parlava nei versetti del Vangelo letti dagli speaker in varie lingue: «Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Ed è proprio quello dei bambini violati, abbandonati o non amati lo scandalo più «insopportabile», nelle parole del Papa, «in quanto essi non hanno i mezzi per decifrarlo». Nella catechesi, quindi, è tornato a lanciare il suo allarme sulle condizioni dei bambini di strada di tutto il mondo. «Noi adulti – ha detto – siamo pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita. Noi li facciamo venire al mondo ma cosa promettiamo loro?». L’amore, ha rilevato, «è la promessa che l’uomo e la donna fanno a ogni figlio, fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso». E quando accade il contrario, «vengono feriti da uno “scandalo” insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo. Non possono capire cosa succede. Dio veglia su questa promessa, fin dal primo istante. Ricordate cosa dice Gesù? Gli Angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini. Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica».

Con «molto rispetto per tutti» e altrettanta «franchezza», Francesco ha aggiunto anche che «la loro spontanea fiducia in Dio non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione (più o meno inconscia) di sostituirci a Lui. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato. È un rapporto reale, che Dio vuole e custodisce». L’invito dunque è a guardare i bambini «con gli occhi di Gesù», per capire «in che senso difendendo la famiglia proteggiamo l’umanità. Il punto di vista dei bambini – ha continuato – è il punto di vista del Figlio di Dio». Di qui l’invocazione finale: «La santa Madre di Gesù – per mezzo della quale il Figlio di Dio è arrivato a noi, amato e generato come un bambino – renda la Chiesa capace di seguire la via della sua maternità e della sua fede. E san Giuseppe – uomo giusto, che l’ha accolto e protetto, onorando coraggiosamente la benedizione e la promessa di Dio – ci renda tutti capaci e degni di ospitare Gesù in ogni bambino che Dio manda sulla terra».

Publié dans Articoli di Giornali e News, Fede, morale e teologia, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »