San Pio e san Leopoldo «confessori» del Giubileo della Misericordia
Posté par atempodiblog le 11 août 2015
«Sarà probabilmente uno degli eventi più partecipati del prossimo Anno santo della Misericordia l’ostensione dei corpi di padre Pio e dell’altro santo cappuccino Leopoldo Mandic, decisa da papa Francesco per sottolineare l’importanza del ministero del confessore. I due religiosi cappuccini, infatti, avevano file interminabili di fedeli davanti ai loro confessionali, ma certamente saranno di molto superiori, davvero chilometriche, quelle per entrare in San Pietro dal 10 febbraio prossimo, Mercoledì delle Ceneri, data d’inizio dell’ostensione». Così l’Huffington Post, nota fonte di sicuro «laica», ma non smentita. Dunque Francesco in occasione del Giubileo della Misericordia offrirà ai cattolici l’esempio di due «confessori», nel senso proprio di coloro che hanno amministrato per gran parte della loro vita il sacramento della penitenza, san Pio e san Leopoldo Mandic. Quest’ultimo passava anche 16 ore al giorno nella sua celletta-confessionale, nel Convento di Padova che ora è suo Santuario.
San Pio da Pietrelcina è arcinoto. Non si può dire lo stesso di padre Leopoldo Mandic, che però papa Francesco ha voluto insieme al Santo delle stimmate e della lunga diatriba anche interna alla Chiesa prima di essere definitivamente indicato come Santo, da Giovanni Paolo II. Ciò non era un fatto scontato, viste le difficoltà che padre Pio aveva incontrato anche presso le autorità vaticane quasi per tutta la sua vita, per tante ragioni di carattere generale e anche di singolarità del tutto sua.
La Chiesa ha sempre avuto tempi lunghi per riconoscere fenomeni strani, pur osservati e testimoniati da tanti, quando si tratta del problema della soprannaturalità di essi. Per san Pio, poi, si verificarono anche intrecci con faccende nelle quali egli non aveva alcuna colpa, ma erano in ballo anche problemi di interessi giganteschi, come affari di banche nelle quali entravano anche interessi di diocesi e di ordini religiosi, come accadde a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60, che aggiunsero alle diffidenze del passato, sotto Pio XI e successori alternati singolarmente con pro e contro: Pio XI contro, Pio XII pro, Papa Giovanni contro (anche se non fu del tutto vero, ma dipese da informazioni scorrette fatte giungere fino al Papa), Paolo VI pro…
In particolare ebbero difficoltà anche i gruppi di preghiera dei devoti di padre Pio nelle diocesi del Veneto: l’arcivescovo di Padova, monsignor Girolamo Bortignon, cappuccino anche lui, fu molto severo con i seguaci del Confratello Cappuccino, e ci furono episodi di scontri fortissimi. Un solo esempio: nella cittadina di Montagnana un viceparroco di grande energia, don Giuseppe C., a metà anni ’50, alla richiesta di Giovanni Scarparo, un devoto di Montagnana, in provincia di Padova, di benedire i locali ove si svolgevano le preghiere del gruppo padre Pio, rispose alla lettera così in dialetto: «Se el me chiede de benedire el so’ mascio (il suo maiale) lo fasso volentieri, ma quel locale mai!».
Ormai sono cose passate, e a parte qualche rimestatura polemica, di qualcuno che cerca di vedere ombre dove finalmente sono rimaste sicure soltanto le luci, san Pio da Pietrelcina è noto a tutti, e non sorprende il fatto che Francesco, attento alla modernità come pochi, ma contemporaneamente solido sulla base dell’autentica religiosità popolare, lo abbia scelto anche come testimone del prossimo Giubileo, più di ogni altro dedicato esplicitamente alla Misericordia: «Dio perdona sempre – una delle sue consuete affermazioni forti – mentre noi qualche volta ci dimentichiamo di chiederGli perdono».
Diversa è la vicenda, e la vita, e la missione di san Leopoldo Mandic. Ma di grande interesse, e ancora forse poco nota al di là dei confini dei devoti, la sua figura minuta – era alto poco più di un metro e 40 – vale la pena di conoscerla. Tra l’altro, e come a sorpresa, risulta che ancora nei primi decenni del secolo scorso egli è stato un apostolo dell’unità delle Chiese, e il problema ecumenico è stato un tema cui ha dedicato molta della sua preghiera e della sua attività di apostolo della misericordia e del perdono senza limiti.
di Giovanni Gennari – Vatican Insider
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