I cristiani che fanno dell’identità una questione di superiorità
Posté par atempodiblog le 11 juillet 2015
I cristiani che fanno dell’identità una questione di superiorità
Tratto da: Radio Vaticana
[...] Il secondo atteggiamento davanti al grido di Bartimeo – dice il Papa – è quello di chi gli ordina di stare zitto, di non disturbare. Sono quelli che rimproverano sempre: “Sono i vescovi, i sacerdoti, le suore, il Papa … con il dito così”. “È l’atteggiamento di coloro che di fronte al popolo di Dio, stanno continuamente a rimproverarlo, a brontolare, a dirgli di tacere. Dategli una carezza per favore, ascoltatelo, ditegli che Gesù gli vuole bene … ‘Ma non si può fare, signora, cos’ha questo bambino che piange mentre io predico?’. Come se il pianto di un bambino non fosse una sublime predica!”.
“È il dramma della coscienza isolata, di coloro che pensano che la vita di Gesù è solo per quelli che si credono adatti, ma in fondo hanno un profondo disprezzo per il popolo fedele di Dio”. “Sembrerebbe giusto che trovino spazio solo gli ‘autorizzati’, una ‘casta di diversi’ che lentamente si separa, differenziandosi dal suo popolo. Hanno fatto dell’identità una questione di superiorità”: “non sono più pastori, ma sono capitani” che sempre pongono “barriere al popolo di Dio”. E questo atteggiamento “li ha allontanati, non solo dal grido della loro gente, o dal loro pianto, ma soprattutto dai motivi di gioia. Ridere con chi ride, piangere con chi piange, ecco una parte del mistero del cuore sacerdotale e del cuore consacrato”. [...]
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