Don Giussani: Il Pioppo di Rebora, simbolo del mistero

Posté par atempodiblog le 29 juin 2015

Una volta stavo riflettendo sulla SS. Trinità, sull’Essenza di Dio. Volevo assolutamente approfondire e conoscere chi è questo Dio… In un istante il mio spirito venne come rapito in un altro mondo. Vidi un bagliore inaccessibile e in esso come tre sorgenti di luce, che non riuscii a comprendere. E da quella luce uscivano parole sotto forma di fulmini, che si aggiravano attorno al cielo ed alla terra. Non comprendendo nulla di questo, mi rattristai molto.
Improvvisamente dal mare di luce inaccessibile usci il nostro amato Salvatore, di una bellezza inconcepibile, con le Piaghe sfavillanti: E da quella luce si udì questa voce: «Qual è Dio nella Sua essenza, nessuno potrà sviscerarlo, né la mente angelica, né umana». Gesù mi disse: «Procura di conoacere Dio attraverso la meditazione dei Suoi attributi». Un momento dopo Gesù tracciò con la mano il segno della croce e scomparve.

Santa Faustina Kowalska

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“Se dunque l’umana situazione porta ad intuire l’esistenza del divino, l’uomo non può però dire che cosa Egli sia in se stesso. Perciò non possiamo che usare termini negativi per Lui (Infinito, Immenso, Ineffabile, Incomprensibile, ecc.) o termini totalitari, che anch’essi in fondo, negano condizioni di essere a noi note (Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente).  Ed anche gli attributi postivi che diamo a Lui (bontà, giustizia, bellezza, fedeltà, potenza, ecc.) non sono tanto definizioni, quanto introduzioni, dal nostro limitato e vario punto di vista, alla ricchezza di quell’Essere per noi inconcepibile”.

“Una bella poesia di Clemente Rebora intitolata Il Pioppo crea un simbolo pieno di evidenza del rapporto tra la realtà sperimentabile e la sua nascosta e ultima ragione.

‘Vibra nel vento con tutte le sue foglie / il pioppo severo; / spasima l’aria in tutte le sue doglie / nell’ansia del pensiero: / dal tronco in rami per fronde si esprime/ tutte al ciel tese con raccolte cime: / fermo rimane il tronco del mistero, / e il tronco s’inabissa ov’è più vero’.

La ‘pianta’ del mondo, il ‘tronco’ della realtà affonda le sue radici (cioè trae la sua ragione d’essere) ad un livello per noi inafferrabile, dentro un abisso a noi insondabile: è il livello del divino, del mistero”.

“Il significato della poesia confluisce nella affermazione di Gabriel Marcel: «Il mistero [...] è chiarificatore».
Il mistero non è un limite alla ragione, ma è la scoperta più grande cui può arrivare la ragione: l’esistenza di qualcosa incommensurabile con se stessa”.

Don Luigi Giussani

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