Solo l’Infinito può saziare l’uomo
Posté par atempodiblog le 13 juin 2015
L’errore è lo stato di un uomo che, andando verso una mèta, sbaglia strada.
Ora, la passione è lo stato di un uomo che, aspirando a trovare in qualche parte la soddisfazione dei suoi desidèri, la cerca là ove essa non è. La passione è una ricerca fuorviata dell’Infinito. Il cuore umano vuole ciò che non ha limiti: l’orizzonte è il suo nemico. Ma l’uomo che si sente infinito in potenza, l’uomo che non si inganna sui suoi desidèri, si inganna sul loro oggetto, le arresta nel finito che non può placarli. Cerca di soddisfarsi in ciò che è limitato. Le passioni umane peccano per difetto di ambizione.
Se esse si muovono molto, senza avvicinarsi a niente, è perché l’uomo che sbaglia strada può camminare molto senza avvicinarsi alla meta che vuole raggiungere e della quale ignora il vero posto. […]
I nostri desidèri confessano che non hanno un termine, e che non cessano di divorarci se non quando avranno l’Infinito per cibo.
Ma per fare definitivamente la scelta sull’Infinito occorre coraggio: perché, allora, nella teoria e nella pratica, interviene il sacrificio. Non basta più essere ardente, bisogna essere forte. L’aspirazione non è la condizione unica: la virtù diviene necessaria per adorare l’Infinito, e adorarLo qual è, la dove è, l’uomo ha bisogno di essere giusto.
Ora, essendo ardente e essendo debole, pieno di desidèri e vuoto di virtù, che ha fatto l’uomo? Ha scelto l’una o l’altra creatura e a procurato di adorarla; ma, siccome non vuole più restringere le sue pretese ha richiesto dalla creatura adorata che essa fosse o sembrasse infinita. […]
L’uomo ha bisogno di un nutrimento. Quando non ha pane, si avvelena. Occorre qualche cosa, a questa imperiosa natura umana e, quand’essa non si nutre del fuoco divino che disseta e rinfresca, si precipita nel fuoco che brucia, per sentire qualche cosa! A l’uomo che si è ingannato occorre il Pane della vita, e non il niente. A l’uomo che ha fuorviato i suoi desidèri, occorre il cristianesimo. L’uomo che ha fuorviato i propri desidèri, lungi dall’aver desiderato troppo, ha desiderato troppo poco. Non ha portato il suo sguardo troppo in alto. Il volgo crede che fuorviare i propri desidèri sia essere troppo ambizioso. E’ vero il contrario. Fuorviare i propri desideri è mancare di ambizione, è voler contentarsi di ciò che non è Infinito. E’ l’Infinito solo che può saziare l’uomo: a colui che ha desiderato una nuova religione, occorre la parola di Dio! Gli occorre il cristianesimo qual è, il cristianesimo rovente!
Tratto da “Les plateaux de la balance”, di Ernest Hello
Laisser un commentaire
Vous devez être connecté pour rédiger un commentaire.