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Eterna giovinezza

Posté par atempodiblog le 11 juin 2015

Eterna giovinezza dans Citazioni, frasi e pensieri axjqeq

C’è senza dubbio un segreto per ringiovanire; questo segreto appartiene a Dio che rallegra la giovinezza. Dio è il signore del tempo, e il tempo si ferma quando Egli parla, come si pietrificano i buoi quando il tuono romba. Dio che ha potenza sul fuoco, è il guardiano della giovinezza. Nella Sua eterna giovinezza, la santa Vergine, la Diletta da Dio non ha conosciuto diminuzione. Ella è uscita dall’infanzia, Ella non è uscita dalla giovinezza. La giovinezza assomiglia a un deposito che non potrebbe essere confidato che a Dio perché nessuna altra mano ha la forza di tenerlo. Perciò i nemici di Dio detestano la giovinezza, come se essi vedessero in essa un riflesso di Colui che odiano. Detestano la giovinezza e, in luogo di trattenerla con la virtù dell’Eterno fino al momento in cui il tempo la porterebbe via, essi supplicano il tempo di affrettare i passi e di portarla via prima dell’ora. Il Mondo detesta la giovinezza, la vera giovinezza. Esso ama comparire vecchio e esserlo. Il mondo invecchia i fanciulli.

Tratto da: L’uomo, di Ernest Hello

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Radio Maria su Medjugorje: «La fede non è un luna park»

Posté par atempodiblog le 11 juin 2015

Radio Maria su Medjugorje: «La fede non è un luna park»
Padre Livio Fanzaga, voce dell’emittente vicina ai veggenti, dà ragione al Papa: «Il nostro credo non dipende dai messaggi della Madonna»
di Stefano Zurlo – Il Giornale

Radio Maria su Medjugorje: «La fede non è un luna park» dans Apparizioni mariane e santuari Fanzaga

Medjugorje non è un luna park. E invece tante persone vanno laggiù per «vedere girare il sole, per scattare le foto, per correre dietro ai veggenti» con una curiosità morbosa.

É il giorno dopo: l’omelia di papa Francesco, quella stoccata ai fedeli che «cercano i veggenti» e così smarriscono l’identità cristiana, ha provocato sconcerto e polemiche, ha disorientato tante anime semplici, probabilmente ha intasato anche i centralini di Radio Maria, la potenza dell’etere che da trent’anni dà voce a Medjugorje.

Così sono in tanti ad aspettare con ansia la risposta di padre Livio Fanzaga, il dominus dell’emittente, una bussola per migliaia e migliaia di famiglie. E padre Livio non si tira indietro, non glissa, non evita diplomaticamente un tema così appassionante e spinoso. No, parla e commenta le parole di Bergoglio, ma cerca, a modo suo, di accorciare la distanza e di comporre il conflitto: «Papa Francesco ha ragione – afferma al microfono – ma tranquilli, i fedeli, quelli autentici, non hanno nulla da temere».

Può sembrare una capriola quella del sacerdote, ma lui spiega e rispiega, conforta e mette i puntini sulle «i». «Il problema – è la sua interpretazione del messaggio di Santa Marta – non sono le apparizioni». Semmai la mentalità dei pellegrini che a milioni frequentano il villaggio dell’Erzegovina dove le apparizioni sono iniziate nel 1981. E qui, per usare il vocabolario evangelico, occorre separare il grano dal loglio: «Ci sono i pellegrini che raggiungono Medjugorje per convertirsi e per quelli non cambia niente. Ma poi ci sono quelli che ci vanno solo per curiosità, come al luna park. E corrono appresso ai messaggi delle quattro del pomeriggio, ai veggenti, al sole che gira». Il Papa, commenta padre Livio, ha fatto bene a prendere posizione contro questa deriva, anzi contro quella che lui considera una «deviazione» dalla retta strada.

Non è facile trovare il giusto equilibrio fra le diverse spinte e controspinte, fra le parole che arrivano, urticanti, da Roma, e quelle che giungono dal paesino della ex Jugoslavia. Per qualcuno il Papa ha sconfessato le apparizioni e non ha parlato a caso, visto che nei prossimi giorni potrebbe finalmente arrivare la pronuncia, attesa da molto tempo, dell’ex Sant’Uffizio.

Ma padre Livio distingue e invita a non avventurarsi in giudizi superficiali. L’obiettivo del Papa è un altro: «Il cristianesimo light, da pasticceria, che insegue le novità e va dietro a questo e a quello». Così non va bene: «Noi crediamo in Gesù Cristo morto e risorto». Questo è il cuore, anzi il fondamento della nostra fede. E la nostra fede, con tutto il rispetto, non può dipendere dai messaggi che Maria affida a Mirjana e agli altri ragazzi, oggi diventati adulti. Padre Livio si spinge più in là, prova a chiarire: «Conosco sacerdoti che non credono alle apparizioni riconosciute, come Lourdes e Fatima. Bene questi preti non peccano contro la fede». Sono liberi di pensarla come vogliono, anche se la Chiesa ha messo il suo sigillo su quel che accadde in Portogallo e sui Pirenei. Figurarsi a Medjugorje che da più di trent’anni divide e lacera la stessa Chiesa. Ci sono vescovi scettici, a cominciare da quelli della ex Jugoslavia, e autorevolissimi cardinali, come quello di Vienna Schonborn, entusiasti. E poi le apparizioni, migliaia e migliaia, vere o verosimili che siano, proseguono. Il fenomeno è ancora in corso. Dunque, prudenza. La Rivelazione non può essere confusa con le rivelazioni private.

«Per chi frequenta Medjugorje – conclude padre Livio – questa dev’essere l’ora della purificazione: digiuno, preghiera, conversione. E invece c’è chi impugna Medjugorje come una bandiera e la innalza e fa pressione sul Papa e magari ingrassa il portafogli».

Insomma, «l’ammonimento del Papa» è benvenuto. E Medjugorje resta un miracolo. Senza trucco.

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