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“Beata Vergine di Montserrat”

Posté par atempodiblog le 27 avril 2015

“Beata Vergine di Montserrat”
Tratto da: Madre di Dio

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Nella Catalogna, a quaranta chilometri da Barcellona, a ridosso di Montserrat, il “monte segato”, sorge il santuario della Beata Vergine che risale all’XI secolo, quando l’abate Oliba eresse sul posto un monastero benedettino. Il paesaggio naturale estremamente austero offre già di per sé un’irresistibile attrattiva alla preghiera e alla riflessione. Infatti Montserrat è una montagna che s’innalza quasi in verticale dalle pianure al centro della Catalogna e presenta la sua mole inconfondibile (lunga circa 10 km e larga 5), di picchi caratteristici di una bellezza originale, in cui i pellegrini ravvisano altrettanti monaci in preghiera.

La statua della Madonna, di colore scuro, detta affettuosamente Morenita (moretta), è un’artistica opera d’intaglio in legno policromo; è seduta su un trono d’argento laminato d’oro e di pietre preziose; ha sulle sue ginocchia il Bambino Gesù che benedice con la mano destra e con la sinistra sostiene il globo terrestre; porta sul capo un diadema e sulla mano destra anch’ella regge un globo, mentre con la sinistra, in un gesto pieno di tenerezza e insieme di rispetto, stringe a sé e protegge il divino Figliolo.

La tradizione vuole che essa sia stata trovata ab immemorabili da alcuni pastori in una grotta della montagna. La primitiva cappella divenne in breve tempo insufficiente a contenere i pellegrini, per cui ne fu costruita una nuova più ampia, in stile romanico, nel 1300; ma, nel secolo XVI, anch’essa fu sostituita da una chiesa di vastissime proporzioni.

Nel Medioevo, i pellegrini di Santiago de Compostela raccontavano lungo il loro cammino i miracoli della Vergine del santuario di Montserrat e il re di Castiglia, Alfonso X il Saggio (1221-1284), consacrò sei delle sue Càntigas de Santa Maria a sei miracoli della Morenita. Nel 1400 il santuario raggiunse il massimo splendore e la sua fama si estese in tutta l’Europa, prima con le  conquiste della corona catalano-aragonese, poi con la dinastia imperiale        spagnola. Dopo la scoperta dell’America, un monaco di Montserrat, Bernardo Boil, delegato del Papa presso Colombo, ne fu il primo missionario nel Nuovo Mondo. Grazie a queste ramificazioni di portata universale, la Vergine Nera di Catalogna è invocata in numerose chiese e cappelle di tutto il mondo.

Tra i tanti illustri personaggi che visitarono questo santuario, ricordiamo sant’Ignazio di Loyola che, cavaliere convertito, venne a Montserrat per deporre la sua spada ai piedi della Vergine, passarvi una veglia d’armi e cominciarvi la sua nuova vita sotto la direzione di don Chanon, confessore nel santuario.

Nel 1811, con la “guerra del Francese”, chiesa e monastero furono completamente distrutti dai soldati di Napoleone; e i monaci furono costretti a fuggire. Durante la guerra civile spagnola (1936-1939), 23 monaci furono massacrati.

Oggi il santuario, ricostruito sontuosamente e attorniato da un vasto complesso di edifici in gran parte adibiti per i pellegrini, è di nuovo conosciuto in tutto il mondo. Secondo le ultime statistiche, ogni anno, pellegrini e turisti superano abbondantemente il milione di presenze.

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San Josemaría e la Madonna di Montserrat

Posté par atempodiblog le 27 avril 2015

San Josemaría e la Madonna di Montserrat
Tratto da: San Josemaría Escrivá 

27/04/1954, festa della Madonna di Montserrat. Patisce uno shock anafilattico e comincia inspiegabilmente a guarire da un diabete di cui soffriva da dieci anni: “Quando fui sul punto di perdere conoscenza, fu cosa di pochi istanti, il Signore mi fece vedere la mia vita come se fosse un film; mi riempii di vergogna per i miei numerosi sbagli e chiesi perdono al Signore. Non poteva succedermi una cosa più grave di questa: è stato come se fossi morto”.

Santuario di Montserrat
Santuario di Montserrat

San Josemaría fu un grande devoto della Madonna di Montserrat. C’è il riscontro di un’intensa relazione con il santuario negli anni ’40, specialmente verso la fine del 1946, anno in cui si trasferì a vivere stabilmente a Roma. L’affetto per la Madonna di Montserrat, tuttavia, continuò per sempre. Fu proprio in una sua festa, il 27 aprile del 1954, che fu guarito da diabete, dopo un attacco fortissimo durante il quale fu sul punto di morire. Lo racconta José Miguel Cejas nel libro Josemaría Escrivá, un hombre, un camino y un mensaje (Josemarìa Escrivá, un uomo, un cammino e un messaggio). Riportiamo il testo:

Madonna di Montserrat
Madonna di Montserrat

Il 27 aprile 1954 la vita seguì il suo normale corso a Villa Tevere, l’attuale sede Prelatizia dell’Opus Dei a Roma. Tutto sembrava indicare che quel giorno della festa della Madonna di Montserrat sarebbe stato un giorno come gli altri, pieno di orazione e di lavoro, nella calda primavera italiana. In quel periodo il suo diabete si era acutizzato. Tutte le settimane gli facevano le analisi e il risultato era sempre peggiore, nonostante il rigoroso regime alimentare che osservava e l’alta dose di insulina che gli si somministrava ogni giorno. Escrivá non perdeva la pace: Dio lo portava per cammini di abbandono, di umiltà, di semplicità, di fiducia. Quel giorno, seguendo le istruzioni del medico, alle 12.50, del Portillo gli fece un’iniezione di una nuova forma di insulina ritardata. Subito dopo scesero in sala da pranzo. Improvvisamente, già seduto a tavola, ebbe uno shock: si rese conto di morire e chiese immediatamente l’assoluzione.

-Álvaro, dammi l’assoluzione
-Ma, Padre, che cosa dice?
-L’assoluzione!

San Josemaría nel 1954
San Josemaría nel 1954

Poiché del Portillo era rimasto un po’ sconcertato per la sorpresa, cominciò a dire “ego te absolvo…” e svenne. Era uno shock anafilattico. Dopo avergli dato l’assoluzione, del Portillo gli fece ingerire dello zucchero, mettendoglielo in bocca, dandogli dell’acqua e muovendogli il capo e il corpo, e avvisò rapidamente il medico. Dopo pochi minuti, lentamente, Escrivá cominciò a riprendersi anche se era rimasto cieco. Il medico rimase stupito: normalmente le reazioni di questo tipo sono quasi necessariamente mortali. Tuttavia dopo alcune ore il fondatore si riprese e recuperò di nuovo la vista. Da quel giorno il diabete fu totalmente guarito. Era stata una carezza di sua madre la Madonna nel giorno della festa di Montserrat.

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