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Tempo di Pasqua, tempo di Misericordia

Posté par atempodiblog le 8 avril 2015

Gesù a santa Faustina:

«Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori. Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me. Le fiamme della Misericordia Mi divorano; voglio riversarle sulle anime degli uomini».

Domenica 12 Aprile: Festività della Divina Misericordia

La domenica dopo Pasqua si celebra la festa della Divina Misericordia istituita da Giovanni Paolo II. Nell’omelia i sacerdoti devono parlare dell’infinita misericordia che zampilla dal Cuore divino del Salvatore. I fedeli possono ottenere l’indulgenza plenaria alle solite condizioni.

Tratto da: Radio Maria

Tempo di Pasqua, tempo di Misericordia dans Fede, morale e teologia z282t

Insieme di don Antonio Rizzolo
Tempo di Pasqua, tempo di Misericordia
Tratto da: Credere

Cari amici lettori, la seconda domenica di Pasqua è detta anche della Divina Misericordia. Così ha voluto Giovanni Paolo II, a partire dall’anno 2000. Ed è proprio questa l’occasione scelta da papa Francesco per indire ufficialmente l’Anno santo della Misericordia.

In questa cerimonia, che si svolge sabato 11 aprile, viene resa pubblica la bolla d’indizione, di cui si leggono alcuni brani davanti alla Porta santa della basilica di San Pietro. Seguono i Primi Vespri della festa della Divina Misericordia, presieduti dal Papa.

Nella bolla d’indizione di un Giubileo sono indicati i tempi, le date di apertura e di chiusura e le principali modalità di svolgimento del grande evento. Soprattutto, però, il Papa spiega lo spirito con cui ha indetto l’Anno santo, le intenzioni e i frutti da lui sperati. Il tema della misericordia di Dio sta molto a cuore a Francesco, è il centro del suo pontificato. Ma è anche il messaggio fondamentale del tempo di Pasqua che, come ogni anno, stiamo vivendo dopo il Triduo della passione, morte e risurrezione del Signore. Che cos’è infatti la Pasqua? La parola significa passaggio e ricorda, appunto, il passaggio di Cristo dalla morte alla vita. Egli, Figlio eterno del Padre ma anche uomo come noi, è il primo ad aver superato l’abisso della morte.

Ha così aperto anche per noi la via verso la vita eterna. La Pasqua di Cristo diventa così la nostra: un passaggio dalla morte alla vita che avverrà sì nell’ultimo giorno, nella risurrezione finale, ma inizia fin d’ora con il nostro passaggio dal peccato alla vita nuova in Cristo, dall’egoismo all’amore, dalla vendetta alla misericordia. Nella sua Pasqua Gesù ci rivela il vero volto di Dio: un Padre misericordioso che sempre perdona, che ci ha amato a tal punto da consegnare suo Figlio alla morte di croce per salvarci. Cristo ci ha amato fino alla fine (cfr Giovanni 13,1), fino a dare la vita. Essere cristiani non è seguire una morale o una filosofia, ma fare esperienza di questo amore, lasciarci commuovere e trasformare da un Dio che ci ama così follemente da lavare i nostri piedi, da farsi servo, da morire per noi.

È la grande scoperta di san Paolo: «Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Galati 2,20). Essere cristiani vuol dire lasciarci amare da Dio, riconoscerci peccatori e accogliere il suo perdono, diventare misericordiosi come lui è misericordioso (cfr Luca 6,26). È il passaggio, la Pasqua, che siamo chiamati a fare nella nostra vita, giorno per giorno. Cari amici, viviamo così questo tempo pasquale. Buona festa della Misericordia a tutti.

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