Incarnazione dell’eterna Sapienza
Posté par atempodiblog le 25 mars 2015
Incarnazione dell’eterna Sapienza
Da ‘L’amore dell’eterna Sapienza’ di San Luigi Maria Grignion de Montfort
Il Verbo eterno, la Sapienza increata, avendo deciso nel consiglio della Trinità Santa di farsi uomo per restaurare l’uomo decaduto, fece conoscere ad Adamo – come si crede – e promise agli antichi patriarchi – come dice la S. Scrittura – che si sarebbe incarnato per riscattare l’umanità.
Per questo nel corso delle migliaia di anni seguenti alla creazione, tutti i santi personaggi della Legge antica chiesero il Messia con insistenti preghiere. Gemevano, piangevano, gridavano: «O nubi, piovete il Giusto! O terra, produci il Salvatore!». «O Sapienza che esci dalla bocca dell’Altissimo, vieni a liberarci!».
Ma le loro grida, preghiere e sacrifici non ebbero sufficiente forza per attirare dal seno del Padre l’eterna Sapienza, il Figlio di Dio. Levavano le braccia al cielo, ma non erano abbastanza lunghe per raggiungere il trono dell’Altissimo.
Facevano continuamente a Dio dei sacrifici, anche del loro cuore, ma non erano di tale valore da meritare questa grazia somma.
Da ultimo, essendo giunto il momento stabilito per la redenzione degli uomini, la Sapienza si costruì una casa, un’abitazione degna di sé. Creò e formò la divina Maria nel seno di sant’Anna, con un gaudio maggiore di quello provato nel creare l’universo. È impossibile esprimere le ineffabili comunicazioni della Trinità santissima a questa bella creatura, ed anche indicare la fedeltà con la quale Maria corrispose alla grazia del suo Creatore.
Il travolgente fiume dell’infinita bontà di Dio, bruscamente arrestato dal peccato degli uomini all’inizio del mondo, si riversa con veemenza e pienezza nel cuore di Maria. La Sapienza eterna le concede tutte le grazie che Adamo ed i suoi discendenti avrebbero ricevuto dalla sua generosità se fossero rimasti nella giustizia originale. Infine – dice un santo – l’intera pienezza della divinità si diffuse in Maria per quanto una creatura ne era capace.
O Maria! Capolavoro dell’Altissimo, miracolo della Sapienza increata, prodigio dell’onnipotenza, abisso di grazia! Riconosco con tutti i santi che soltanto chi ti ha creata può capire l’altezza, la larghezza e la profondità delle grazie che t’ha fatto.
In quattordici anni di vita, la divina Maria ebbe una tale crescita in grazia e sapienza di Dio ed una così perfetta fedeltà all’amore di lui, da rapire in ammirazione non solo tutti gli angeli, ma pure lo stesso Dio. La sua profonda umiltà spinta fino al nulla, lo incantò; la sua divina purezza, l’attirò; la sua viva fede e le sue frequenti ed amorose preghiere gli fecero dolce violenza. La Sapienza fu amorosamente vinta da così amorose richieste.«Quanto fu l’amore di colei che vinse l’Onnipotente!» esclama sant’Agostino.
Cosa sorprendente! La Sapienza vuole discendere dal seno del Padre fino al seno di una vergine in cui adagiarsi tra i gigli della purezza, e darsi interamente a lei facendosi uomo in lei. Le invia quindi l’Arcangelo Gabriele perché le porga i suoi saluti, e le dica che gli ha conquistato il cuore e che desidera farsi uomo in lei, purché ella ne dia il consenso.
L’Arcangelo esegue l’ambasciata. Assicura Maria che rimarrà vergine pur diventando madre, ed ottiene, vincendo la resistenza di una profonda umiltà, l’ineffabile consenso che la santa Trinità, gli angeli e l’universo attendevano da lunghi secoli.
Inchinata davanti al Creatore, Maria risponde: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga in me quello che hai detto».
Notiamo che nel medesimo istante in cui Maria accondiscende a diventar madre di Dio, si compiono parecchi prodigi. Lo Spirito Santo forma, con il più puro sangue del cuore di Maria, un corpicino, e lo struttura con perfezione. Dio crea la più perfetta anima che sia mai uscita dalle sue mani. La Sapienza eterna, il Figlio di Dio, si unisce, in unità di persona, a quel piccolo corpo ed a quell’anima. Ecco compiersi la più alta meraviglia del cielo e della terra, il prodigioso eccesso dell’amor di Dio: «E il Verbo si fece carne». La Sapienza eterna si è incarnata. Dio è diventato uomo continuando ad essere Dio. E questo Uomo-Dio si chiama Gesù Cristo, cioè Salvatore.
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