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Si domanda molto più con le lacrime che con le parole

Posté par atempodiblog le 14 mars 2015

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San Pietro penitente di Guido Reni

“Si domanda molto più con le lacrime che con le parole… ‘Ecco il luogo del mondo dove tutto diviene facile’. Facile anche il peccato, il tradimento. Ma facile essere riabbracciati. E piangere di gratitudine”.

di don Giacomo Tantardini

Tratto: Lo Straniero

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Papa Francesco annuncia un Giubileo straordinario: Anno Santo della Misericordia

Posté par atempodiblog le 14 mars 2015

Un Giubileo straordinario, un Anno Santo della Misericordia: è l’annuncio che Papa Francesco ha fatto ieri pomeriggio, nella Basilica Vaticana, durante l’omelia della celebrazione penitenziale con la quale il Papa ha aperto l’iniziativa “24 ore per il Signore”. Un annuncio accolto dall’applauso dei presenti. Durante l’omelia Francesco ha sottolineato la ricchezza della misericordia di Dio evidenziando “con quanto amore ci guarda Gesù, con quanto amore guarisce il nostro cuore peccatore”.
di Adriana Masotti – Radio Vaticana

Papa Francesco annuncia un Giubileo straordinario: Anno Santo della Misericordia dans Commenti al Vangelo 2j2g6f6

“Ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre. (…) Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre”.

E’ l’annuncio con cui Papa Francesco conclude la sua omelia per la liturgia penitenziale celebrata questo pomeriggio nella Basilica Vaticana, un Giubileo straordinario che Francesco vede come una opportunità attraverso cui “la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia”.

“Affido l’organizzazione di questo Giubileo al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare ad ogni persona il Vangelo della misericordia, ha continuato, sono convinto che tutta la Chiesa, che ha tanto bisogno di ricevere misericordia, perchè siamo peccatori, potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ogni donna del nostro tempo”.

E al tema della misericordia Papa Francesco ha dedicato dedica l’intera omelia: come ricorda l’apostolo Paolo, dice, riferendosi alla prima lettura, “Dio non cessa mai di mostrare la ricchezza della sua misericordia nel corso dei secoli”. Il Vangelo, continua, “ci apre un cammino di speranza e di conforto”. E del brano che racconta l’episodio della peccatrice che lava i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli, li bacia e li unge d’olio profumato, mentre Simone, il padrone di casa che ha invitato il Maestro alla sua tavola la giudica quale peccatrice, Francesco sottolinea due parole che ritornano con insistenza: amore e giudizio.

 “C’è l’amore della donna peccatrice che si umilia davanti al Signore; ma prima ancora c’è l’amore misericordioso di Gesù per lei, che la spinge ad avvicinarsi. (…) “Ogni gesto di questa donna parla di amore ed esprime il suo desiderio di avere una certezza incrollabile nella sua vita: quella di essere stata perdonata. E questa certezza è bellissima. E Gesù le dà questa certezza: accogliendola le dimostra l’amore di Dio per lei, proprio per lei! Dio le perdona molto, tutto, perché «ha molto amato».  “Questa donna ha veramente incontrato il Signore. (…) Per lei non ci sarà nessun giudizio se non quello che viene da Dio, e questo è il giudizio della misericordia. Il protagonista di questo incontro è certamente l’amore, la misericordia,  che va oltre la giustizia”.

 Simone il fariseo, al contrario, afferma il Papa, “non riesce a trovare la strada dell’amore”(…) “Nei suoi pensieri invoca solo la giustizia e facendo così sbaglia. Il suo giudizio sulla donna lo allontana dalla verità e non gli permette neppure di comprendere chi è il suo ospite. Si è fermato alla superficie, non è stato capace di guardare al cuore”.

 “Il richiamo di Gesù spinge ognuno di noi a non fermarsi mai alla superficie delle cose, soprattutto quando siamo dinanzi a una persona. Siamo chiamati a guardare oltre, a puntare sul cuore per vedere di quanta generosità ognuno è capace. Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio; tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, conclude il Papa, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono”.

Un’accoglienza che trova la sua immagine simbolica proprio nel rito iniziale del Giubileo straordinario appena annunciato: l’apertura della Porta santa della Basilica di San Pietro, l’8 dicembre prossimo.

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Il nazismo ha odiato la Chiesa

Posté par atempodiblog le 14 mars 2015

C’è qualcosa di nazista ancora oggi, tra noi?
Il nazismo ha odiato la Chiesa
di Francesco Agnoli – La Croce – Quotidiano

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Il nazismo è stato, con il comunismo, l’esperienza più terribile, sanguinosa, distruttiva che l’umanità abbia mai vissuto. Pochi ricordano che la II guerra mondiale nacque proprio dall’alleanza tra i due mostri, con il patto von Ribbentrop-Molotov del 1939; non tutti hanno chiaro quanto profonde siano le somiglianze tra nazismo e comunismo, da una parte, ed eresie gnostiche antiche e medievali, dall’altra; non tutti hanno presente quanti siano i punti di contatto tra queste ideologie di sangue e il pensiero dominante odierno, in molti campi, soprattutto della bioetica.

Per tutti però vi è una certezza: il nazismo è stato malvagio, terribile, spaventoso.

Ma cosa pensava, il nazismo, della Chiesa cattolica?

Andiamo alle fonti, ignorando per un attimo la congerie incredibile di libri con cui si è spesso voluta dare del nazismo una lettura indirizzata e spesso tendenziosa.

Partiamo dal celeberrimo Mein Kampf di Adolf Hitler.

Qui si possono rintracciare almeno due idee interessanti: la Chiesa cattolica è, per il futuro dittatore della Germania, “in conflitto con le scienze esatte e con l’indagine scientifica”, mentre il cristianesimo si è imposto grazie ad una “fanatica intolleranza”. “Oggi il singolo deve constatare con dolore, scrive Hitler, che nel mondo antico, assai più libero del moderno, comparve col cristianesimo il primo terrore spirituale” (Adolf Hitler, Mein Kampf, Ed. Sentinella d’Italia, Monfalcone, 1990, p. 111, 105, 106).

Quest’idea la troviamo assai diffusa in tutta la politica del primo Novecento. Anche il giovane Mussolini, ancora socialista, sostiene che la Chiesa è oscurantista e intollerante. Analoghi pensieri li troviamo espressi negli scritti di Lenin e Stalin, nei medesimi anni.

Adolf Hitler ritorna sul cristianesimo, più e più volte, nel corso dei suoi Discorsi a tavola, con i gerarchi nazionalsocialisti, tra il 1941 e il 1944. Andiamo ancora ai testi originali, trascritti e ordinati dal gerarca nazista Martin Bormann.

La sera dell’11 luglio 1941 Hitler afferma: “Il colpo più duro che l’umanità abbia ricevuto è l’avvento del cristianesimo. Il bolscevismo è figlio illegittimo del cristianesimo. L’uno e l’altro sono una invenzione degli Ebrei. E’ dal cristianesimo che la menzogna cosciente in fatto di religione è stata introdotta nel mondo. Si tratta di una menzogna della stessa natura di quella che pratica il bolscevismo quando pretende di apportare la libertà agli uomini, mentre in realtà vuol far di loro solo degli schiavi… Il cristianesimo è stata la prima religione a sterminare i suoi avversari in nome dell’amore. Il suo segno è l’intolleranza” (Adolf Hitler, Conversazioni a tavola di Hitler, Goriziana, Gorizia, 2010, p. 45)

Nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 1942 Hitler afferma,: “Il cristianesimo (a differenza delle religioni animiste pagane, ndr) promulga i suoi dogmi con la forza. Una simile religione porta con sé l’intolleranza e la persecuzione. Non ce n’è di più sanguinose”.

Subito dopo parla dell’osservatorio astronomico che sta facendo costruire a Linz, per combattere l’ignoranza scientifica (idem, p. 308). Il 9 aprile 1942, nel pieno dei massacri di cui è colpevole, afferma: “La Chiesa si è piegata alla necessità di imporre il suo codice morale con la massima brutalità. Non ha indietreggiato neppure dinnanzi alla minaccia di rogo, dando alle fiamme, a migliaia, uomini di grande valore. La nostra società attuale è più umana di quanto non lo sia mai stata la Chiesa” (idem, p. 389).

Ai cristiani e alla Chiesa, nelle 680 pagine dei Discorsi, tra una dichiarazione di vegetarianismo e una di animalismo, Hitler imputa almeno le seguenti colpe: di aver incendiato Roma all’epoca di Nerone; di aver rovinato l’impero romano; di aver distrutto biblioteche e testi antichi; di aver torturato i nemici; di aver bruciato milioni di streghe; di aver negato “le gioie dei sensi”; di instillare una “ribellione contro la natura, una protesta contro la natura” (promuovendo il matrimonio monogamico e indissolubile…); di privilegiare i malformati e i malriusciti, i poveri e gli ignoranti; di proporre un “paradiso insipido”, tutto canti e alleluia; di minacciare la gente con l’inferno (Hitler non ci credeva proprio, ad un giudizio finale); di basarsi su una “storia puerile”, “invenzione di cervelli malati”, che inventa un Dio personale che non esiste, l’assurdità della resurrezione, e un “preteso aldilà” che negherebbe importanza alla vita terrena… Riguardo ai preti essi sono immancabilmente “ripugnanti”, “perversi” e i missionari “gli ultimi dei maiali”.

Quanto al rapporto tra scienza e fede il pensiero già espresso nel Mein Kampf ritorna anch’esso, insistentemente. La sera del 24 ottobre 1941: “la religione è in perpetuo conflitto con lo spirito di ricerca. L’opposizione della Chiesa alla scienza fu talvolta così violenta da sprizzare scintille”, tanto che oggi l’Evoluzione è in contrasto con la credenza puerile nella Creazione (idem, p. 110). Il mondo antico, pre-cristiano, invece, “amava la chiarezza. La ricerca scientifica vi veniva incoraggiata” (idem, p. 301).

Cosa intende Hitler per “scienza”? All’epoca, non solo per lui, sono “scientifici” l’eugenetica (con i suoi corollari: eutanasia di persone malate e aborti di bambini malformati o nati da matrimoni misti), il razzismo (i nazisti ritenevano di avere dalla loro la biologia e l’evoluzionismo, nella sua versione materialista), e la produzione di bambini tramite gli accoppiamenti stabiliti dal regime, tra ariani e ariane certificati. Con annessa nascita di migliaia di bambini senza genitori.

C’è qualcosa di nazista ancora oggi, tra noi?

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