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Perfetta rinnovazione dei voti battesimali

Posté par atempodiblog le 11 janvier 2015

Perfetta rinnovazione dei voti battesimali dans Fede, morale e teologia San-Luigi-M-Grignon-de-Montfort

Ho detto che questa pratica di devozione poteva essere benissimo chiamata una perfetta rinnovazione dei voti, o promesse, del santo battesimo. Infatti ogni cristiano, prima del battesimo, era schiavo del demonio, perché a lui apparteneva. Nel battesimo, direttamente o per bocca del padrino o della madrina, egli ha poi rinunciato solennemente a Satana, alle sue seduzioni e alle sue opere e ha scelto Gesù Cristo come suo padrone e sovrano Signore, per dipendere da lui come uno schiavo d’amore. E’ ciò che si fa anche con questa forma di devozione: come è indicato nella formula di consacrazione, si rinuncia al demonio, al mondo, al peccato e a se stessi e ci si dona interamente a Gesù Cristo per le mani di Maria. Anzi si fa pure qualcosa di più, poiché nel battesimo, di solito, si parla per bocca d’altri, cioè del padrino e della madrina e quindi ci si dà a Gesù Cristo per procura; qui invece ci si dona da se stessi, volontariamente e con conoscenza di causa. Nel santo battesimo non ci si dona a Gesù Cristo per le mani di Maria, almeno in modo esplicito e non si dà a Gesù Cristo il valore delle proprie buone opere; dopo il battesimo si resta interamente liberi di applicarlo a chi si vuole, o di conservarlo per se; con questa devozione invece ci si dona espressamente a Gesù Cristo Signore per le mani di Maria e a lui si consacra il valore di tutte le proprie azioni.

San Tommaso scrive che “nel battesimo gli uomini fanno voto di rinunciare al demonio e alle sue vanità” e sant’Agostino aggiunge che “questo voto è il più grande e più indispensabile”. E’ pure ciò che dicono i canonisti: “Il voto principale è quello che facciamo nel battesimo”. E tuttavia, chi osserva veramente questo voto? Chi mantiene con fedeltà le promesse del santo battesimo? Quasi tutti i cristiani non tradiscono forse la fedeltà che hanno promesso a Gesù Cristo nel loro battesimo? Da dove può venire questa negligenza universale se non dalla dimenticanza in cui vengono vissute le promesse fatte e gli impegni assunti nel santo battesimo, e dal fatto che quasi nessuno ratifica da se stesso il contratto di alleanza che ha fatto con Dio, per mezzo dei padrini e delle madrine?

Questo è così vero che il Concilio di Sens, convocato per ordine di Ludovico il Pio, per trovare rimedio ai gravi disordini in cui vivevano i cristiani, valutò che la principale causa di questa corruzione nei costumi fosse la dimenticanza e l’ignoranza in cui erano vissuti gli impegni del santo battesimo; e non trovò un mezzo migliore per rimediare a un così grande male, che quello di condurre i cristiani a rinnovare i voti e le promesse del santo battesimo.

Il Catechismo del Concilio di Trento, fedele interprete delle intenzioni di quel grande concilio, esorta i parroci a fare la stessa cosa e a condurre i fedeli a fare memoria e a credere che si sono legati e consacrati a Gesù Cristo Signore come degli schiavi alloro Redentore e Signore. Ecco il testo: “Il parroco esorterò il popolo fedele così da fargli capire che noi… dobbiamo offrirci e consacrarci per sempre come schiavi al nostro Redentore e Signore”.

Ora se i concili, i Padri e l’esperienza stessa ci mostrano che il mezzo migliore per trovare rimedio ai disordini dei cristiani è di farli ricordare degli obblighi del loro battesimo e di condurli a rinnovare i voti che hanno fatto, non è allora ragionevole che lo si faccia ora in un modo perfetto per mezzo di questa devozione e consacrazione a Gesù Cristo Signore per mezzo della sua santa Madre? Dico in un modo perfetto, perché per consacrarsi a Gesù Cristo ci si serve del più perfetto di tutti i mezzi, che è la Santa Vergine.

Dal ‘Trattato della vera devozione alla santa Vergine’ di  San Luigi Maria Grignion de Montfort

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Per vivere fedelmente gli impegni battesimali la consacrazione a Cristo per le mani della Madre

Posté par atempodiblog le 11 janvier 2015

Celebrando il Signore lodiamo Maria
Per vivere fedelmente gli impegni battesimali la consacrazione a Cristo per le mani della Madre
di don Sergio Gasparti smm – Madre di Dio

Per vivere fedelmente gli impegni battesimali la consacrazione a Cristo per le mani della Madre dans Fede, morale e teologia San-Luigi-M-Grignon-de-Montfort

1. Varie forme di consacrazione mariana. Nel secolo XX e inizio del XXI nella Chiesa cattolica si sono praticate  varie forme di consacrazione mariana, ricorrendo a molteplici metodi e terminologie. Pur nella loro diversità verbale, esse sono complementari tra loro. Tutte trovano il loro fondamento biblico-liturgico in Gv 19,26-27. Il duplice gesto di Gesù morente sulla croce – affidamento di Giovanni alla Madre e della Madre a Giovanni – è interpretato come: 1) consacrazione al Cuore immacolato di Maria: si richiama alla consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù a opera di Leone XIII nel 1899 e al messaggio delle apparizioni di Fatima; 2) consacrazione all’Immacolata proposta da san Massimiliano Maria Kolbe (+1941) come appartenenza a Dio mediante l’immedesimazione con l’Immacolata; 3) affidamento alla Vergine secondo la liturgia e il magistero pontificio, rilevato soprattutto da Giovanni Paolo II; 4) espressione e mezzo di rinnovazione delle promesse battesimali conforme alla tradizione ecclesiale; consacrazione insegnata con rigore teologico ed efficace strategia pastorale dall’ardente apostolo della Vergine: san Luigi Maria di Montfort che addita la Madre del Signore quale formatrice degli «apostoli degli ultimi tempi» (Trattato della vera devozione a Maria = VD 58) e dei candidati alla santità.

In tutte queste forme di onsacrazione si vuole indicare che per vivere la vocazione battesimale di morte e risurrezione con Cristo, sostenuti dalla presenza materna della Vergine, è bene, come l’apostolo Giovanni, accogliere Maria e consegnarsi a lei ilialmente. Introdurla «in tutto lo spazio della propria vita interiore», come auspica Giovanni Paolo II (cf Redemptoris Mater = RM 45), è risposta al testamento di amore di Cristo, che ha affidato tutti i credenti alla propria Madre (Gv 19,26), educatrice della fede, della carità e della perfetta unione con lui (LG 63), «maestra di vita spirituale» (MC 21) e colei che riproduce «nei figli i lineamenti spirituali del Figlio primogenito» (MC 57). Oggi si parla di “affidamento a Maria”, così motivato da Stefano De Fiores (+2012) in Vita Pastorale 5/2012, pp. 28-30. Già dal titolo, Consacrazione o affidamento?, De Fiores sembra preferire il termine “affidamento” e, rifacendosi a Giovanni Paolo II, afferma: «La spinta decisiva a favore dell’affidamento è data dall’enciclica Redemptoris Mater, pubblicata in occasione dell’Anno mariano (1987). Infatti, nel descrivere la “dimensione mariana della vita dei discepoli di Cristo” (RM 45), l’enciclica evita l’espressione “consacrazione a Maria” ed esprime l’accoglienza di Maria da parte del discepolo particolarmente con il termine “affidamento”» (pag. 30).

2. Consacrazione a Cristo per Maria: perfetta rinnovazione delle promesse battesimali secondo san Luigi Maria di Montfort. All’inizio del 1700 san Luigi di Montfort accetta e approfondisce con apporto personale la consacrazione mariana quale via privilegiata e perfetta per la rinnovazione delle promesse battesimali. Pur avendo attinto da vari suoi predecessori, come H. M. Boudon (+1702), P. de Bérulle (+1641) e J. Eudes (+1680), Montfort, sostenuto da un preciso contesto cristologico e sacramentale, perviene all’identificazione tra consacrazione a Cristo in Maria e voti battesimali, grazie anche alla riscoperta della vocazione universale alla santità. Su questo sfondo teologico del Montfort, Giovanni Paolo II puntualizza: «Mi è caro ricordare, tra i tanti testimoni e maestri di… spiritualità, la figura di san Luigi Maria de Montfort (+1716), il quale proponeva ai cristiani la consacrazione a Cristo per le mani di Maria, come mezzo efficace per vivere fedelmente gli impegni battesimali» (RM 48). (Questo numero della RM non è citato né analizzato da De Fiores nel suo articolo). I testi di riferimento del Montfort sono principalmente: «Questa onsacrazione alla santissima Vergine e a Gesù Cristo per le mani di lei, non è altro che una perfetta rinnovazione dei voti e promesse del battesimo» (VD 162); e prima aveva detto: è «una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo» (VD 120).

Questa consacrazione cristocentrica: «A Cristo per Maria» – che ha il pregio di innestarsi sulla consacrazione battesimale e domanda di essere vissuta alla luce del battesimo – esplicita in modo eloquente un’indicazione del rito stesso del battesimo, che suggerisce al termine della celebrazione la possibilità di portare il neobattezzato davanti all’altare o all’icona della Vergine, per porlo sotto la sua materna protezione (cf Rito del Battesimo dei bambini, 80). La consacrazione monfortana tiene conto del magistero della Chiesa, che nel documento Orientamenti e proposte per la celebrazione dell’anno mariano 1987-88 a cura della Congregazione del culto divino nel 1987, rilevava: «Il termine consacrazione, dalle profonde radici cultuali, sottende, in riferimento alle persone, l’idea di totalità e di perpetuità nel dono di sé al Signore». Ogni forma di consacrazione mariana – continuava il documento – «richiede un’adesione personale, libera e maturata in una riflessione che, partendo da una corretta valutazione della primaria e fondamentale consacrazione battesimale, giunga a un’esatta comprensione del significato teologico della “consacrazione a Maria”» (n. 86).

La consacrazione proposta dal Montfort è in linea altresì con la tradizione liturgico-mariana. In una preghiera alla Madre del Signore, risalente all’XI secolo, si avverte un chiaro riferimento alla consacrazione mariana radicata sulle promesse battesimali: «Ricordati, Signora, che nel battesimo sono stato consacrato al Signore e ho professato con la mia bocca il nome cristiano. Purtroppo non ho osservato quanto ho promesso. Tuttavia sono stato affidato e consegnato a te dal mio Signore Dio vivo e vero. Tu, salva colui che ti è stato consegnato e custodisci colui che ti è stato affidato». Non di meno risponde al magistero del Concilio di Trento (1545-63), che domandava di porre il battesimo al centro della predicazione ecclesiale, dei ritiri annuali e della preghiera. Il sacerdote Montfort nelle missioni popolari chiedeva ai fedeli la rinnovazione delle promesse battesimali, quale «contratto d’alleanza con Dio», i quali poi recitavano: «Mi dono interamente a Gesù Cristo per le mani di Maria per portare la mia croce tutti i giorni della mia vita». La formula di questa alleanza era fatta firmare da quanti sapevano scrivere, ma tutti dovevano impegnarsi nella pratica frequente della confessione e della comunione. La consacrazione monfortana, ossia la perfetta consacrazione a Gesù per le mani di Maria, è accettata dalla Chiesa soprattutto a partire dal 1842, anno della scoperta del Trattato della vera devozione. Giovanni Paolo II l’ha fatta propria in modo solenne in un documento ufficiale del suo magistero e l’ha proposta a tutti i battezzati, in quanto è in sintonia con la consacrazione battesimale.

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Strage in Nigeria, Kaigama: è terribile, pregate per noi

Posté par atempodiblog le 11 janvier 2015

Sulla situazione in Nigeria, dopo la strage compiuta dagli estremisti islamici di Boko Harama a Baga, si sofferma l’arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale locale, mons. Ignatius Kaigama, raggiunto telefonicamente da Davide Maggiore per Radio Vaticana:

Strage in Nigeria, Kaigama: è terribile, pregate per noi dans Articoli di Giornali e News 2s6wx9z

Notizia terribile
R. –
It’s terrible news, but we are not really sure of the facts. You’ll get some people saying … E’ una notizia terribile, ma non siamo certi dei fatti. Ci sono persone che affermano che i numeri sono esagerati o che non corrispondono a quello che è stato detto, ma questo non ci aiuta. Infatti, noi abbiamo bisogno di informazioni chiare e precise sugli incidenti o sulle violenze in qualsiasi parte della Nigeria. Se è vero quello che è stato detto, ci troviamo di fronte ad una tragedia monumentale per il fatto che questo gruppo terrorista sia in grado di creare tale terrore e una distruzione così terribile. Questo è il momento in cui il governo dovrebbe intervenire per cercare di fermare una simile aggressione nei riguardi di nigeriani innocenti e di mobilitare ogni dispositivo di sicurezza.

Sono sempre i civili a soffrire
D. – Quali sono i sentimenti della popolazione civile, per quanto lei possa verificare?

R. – Civilians suffer more, because they have no protection and I can imagine now … I civili soffrono di più, perché non hanno alcuna protezione. Immagino che nei villaggi che sono stati attaccati, la popolazione sia completamente destabilizzata. Ora non sappiamo con certezza dove si trovi questa gente: si sono salvati? Sono nelle montagne, sono nella foresta? Sono scappati nei Paesi vicini? Pur senza sapere cosa esattamente sia accaduto, non c’è dubbio che siano ancora i civili a soffrire. Parlavo con il vescovo di  Yola, mons. Stephen Dami Mamza. Lui mi ha detto di avere accolto, negli ambienti della cattedrale, molti sfollati interni.

Estremisti in espansione
D. – Alcuni dicono che i terroristi, i miliziani di Boko Haram, stanno cercando di instaurare una sorta di “califfato”. Ma sono così forti da potersi opporre al governo fino a questo punto?

R. – So far, they have actually captured a number of local governments, and villages and towns have … A tutt’oggi, hanno preso il controllo di diversi governatorati locali e di diversi villaggi e città, e dichiarano di avere stabilito un califfato islamico: questo è quello che dicono. E si stanno allargando anche verso Paesi confinanti come il Camerun, il Niger e il Ciad e via dicendo. Quindi, stanno raccogliendo “successi”, a loro modo di vedere. I governi della Nigeria, nonostante anche la collaborazione con altri Paesi limitrofi come il Ciad e il Niger e il Camerun, non sono stati capaci di fermare tutto questo: purtroppo, sembra addirittura esserci un’espansione.

Continuate a pregare per noi
D. – Lei vuole lanciare un appello, da parte della Chiesa nigeriana, a chi la ascolta tramite la Radio Vaticana?

R. – Continue your prayer for us, because this has gone beyond what you can manage on a human … Continuate a pregare per noi, perché tutto questo è andato oltre le capacità di sopportazione umane.

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