• Accueil
  • > Archives pour janvier 2015

“Assurdo” e “sciocco” contrapporre Benedetto a Francesco

Posté par atempodiblog le 31 janvier 2015

“Figlioli miei, tenete come nemici della religione coloro che colle parole o cogli scritti offendono l’autorità del Papa e cercano di scemare, l’ubbidienza ed il rispetto do­vuto ai suoi insegnamenti ed ordini”.

“Ricordatevi che dobbiamo stringerci intorno a lui, e che la nostra salvezza sta solo col Papa e nel Papa”.

San Giovanni Bosco

“Assurdo” e “sciocco” contrapporre Benedetto a Francesco dans Articoli di Giornali e News 2a82qn9

“Assurdo” e “sciocco” contrapporre Benedetto a Francesco
Monsignor Georg Gainswein definisce “irresponsabili” i giornalisti che affermano l’attuale coesistenza di un papa e di un antipapa
di Luca Marcolivo – Zenit

I “giornalisti” che criticano papa Francesco, contrapponendolo in negativo al predecessore Benedetto XVI, dimostrano un comportamento “sciocco e irresponsabile”. Lo ha dichiarato monsignor Georg Gainswein, segretario del pontefice emerito, ed attuale prefetto della Casa Pontificia, in un’intervista al settimanale tedesco Christ & Welt.

A quasi due anni dalle dimissioni di papa Ratzinger e dall’elezione del suo successore argentino, Gaiswein si è soffermato su alcuni aspetti dell’attuale pontificato, per certi versi in ‘discontinuità’ rispetto al precedente, quantomeno sul piano formale.

Il Prefetto della Casa Pontificia ha avuto tuttavia parole elogiative per Bergoglio, dichiarando di aver apprezzato in particolare il discorso sulle “quindici malattie” della Curia Romana, da lui definito “interessante” ed “emozionante”.

“Normalmente, il Papa utilizza l’udienza di Natale per guardare all’ultimo anno di attività e dare uno sguardo al prossimo. Questa volta è stato diverso. Francesco ha preferito, rivolgendosi a vescovi e cardinali, mettere uno specchio davanti agli occhi della loro coscienza”, ha commentato monsignor Gainswein, secondo il quale, tuttavia, l’impressione di “una crepa tra il Papa e la Curia” è “ingannevole, perché non coincide con la realtà”.

Le scelte innovative di Francesco in merito alla gestione della Curia, l’austerità, il suo “alto grado di flessibilità” sono ormai diventati “normalità quotidiana” e lo confermano “uomo di straordinaria creatività e con lo swing dell’America Latina”.

Il Prefetto della Casa Pontificia definisce “aggressivo” il rapporto di papa Bergoglio con i media, da lui usati “in modo intenso e diretto”. Quanto agli equivoci e ai malintesi che talora si sono creati, in special modo in alcune interviste e conferenze stampa del Santo Padre, Gainswein ha affermato che “le correzioni sono necessarie se alcune dichiarazioni portano a malintesi e hanno echi in certi siti”.

Il segretario di papa Ratzinger ha inoltre dichiarato di non condividere il pensiero di chi sostiene la maggiore attenzione di Bergoglio alla “cura dottrinale”, piuttosto che alla “dottrina”.

In particolare in merito al tema dei divorziati risposati, Gainswein afferma: “Non conosco dichiarazioni dottrinali di Francesco che siano contrarie a quelle del suo predecessore. Questo sarebbe assurdo”.

Non esistono poi, secondo il presule, “circoli tradizionalisti” che riconoscono Benedetto XVI come “antipapa”, ad eccezione dei “rappresentanti dell’Alleanza teologica” e di “alcuni giornalisti”.

“Parlare di un antipapa è semplicemente sciocco, e allo stesso tempo irresponsabile. Va nella direzione di provocare un incendio nel dibattito teologico”, ha dichiarato il Prefetto della Casa Pontificia.

A seguito della sua decisione di rinunciare al Pontificato, Benedetto XVI è “in pace e convinto che quella fu la decisione corretta e necessaria”, oltre che “sofferta e presa con coscienza, tra un uomo e Dio”.

Il fatto della rinuncia “non è stato facile accettarlo”, ha detto monsignor Gainswein. “Ho dovuto lottare per andare avanti. La lotta è ora più facile”, ha aggiunto.

“Il giorno della sua elezione come Papa, ho promesso che lo avrei aiutato in vita e in morte. Non avevo tenuto in considerazione che avrebbe potuto rinunciare. Ma la promessa è salda e ancora valida”, ha poi concluso il segretario del Pontefice emerito.

Publié dans Articoli di Giornali e News, Papa Francesco I, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Tennis, Australian Open: trionfo Fognini-Bolelli! E’ fatta la storia

Posté par atempodiblog le 31 janvier 2015

Tennis, Australian Open: trionfo Fognini-Bolelli! E’ fatta la storia
Finisce 6-4 6-4 per gli azzurri, che dominano i francesi Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert. Ultimo doppio tutto azzurro a vincere lo Slam Pietrangeli-Sirola a Parigi nel 1959
Tratto da: La Gazzetta dello Sport

Tennis, Australian Open: trionfo Fognini-Bolelli! E' fatta la storia dans Sport nvw0mw

Lo sport italiano marca il 31 gennaio 2015: una data che sarà ricordata nell’albo delle cose belle, bellissime, da ricordare. Simone Bolelli e Fabio Fognini riportano l’Italia in trionfo in un torneo del Grande Slam conquistando il torneo di doppio a Melbourne, aggiudicandosi, primi italiani nella storia, il doppio degli Australian Open.

Il bolognese e il ligure hanno superato alla grande l’ultimo ostacolo con un 6-4 6-4 sui francesi Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert in un match senza storia, con gli azzurri che hanno strappato il break decisivo nei due set al momento giusto. Uno doppio tutto azzurro in uno Slam non si vedeva dal 1959, quando a vincere furono Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, che 56 anni fa vinsero il Roland Garros battendo in finale gli australiani Roy Emerson e Neale Fraser (6-3 6-2 14-12). L’ultimo italiano a trionfare in un Slam fu 38 anni e mezzo fa Adriano Panatta, che nel giugno del 1976 vinse il Roland Garros battendo in finale l’americano Harold Solomon.

Publié dans Sport | Pas de Commentaire »

Kamil Glik e la forza della fede

Posté par atempodiblog le 31 janvier 2015

Kamil Glik e la forza della fede

Kamil Glik e la forza della fede dans Sport 2nl8snq

Mai il Toro aveva avuto un capitano straniero, ma Glik sta stupendo tutti dopo le infelici parentesi di Palermo e Bari.
La forza gli arriva anche dalla sua fede, espressa direttamente sulla fascia con una citazione di Papa Giovanni Paolo II: «Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell’era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell’uomo». Ogni riferimento ai fatti di Parigi non sembra casuale e questo rende Glik ancora più speciale.

di Gianluca Oddenino – La Stampa

Documentario realizzato dalla Federazione polacca sul capitano del Toro:

Image de prévisualisation YouTube

Publié dans Sport, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Alcuni pensieri di don Bosco

Posté par atempodiblog le 31 janvier 2015

Alcuni pensieri di don Bosco dans Citazioni, frasi e pensieri hstbp5

Giudicare
Siate sempre facili a giudicare bene del prossimo, e quan­do non potete altro, giudicate bene delle intenzioni, scusandolo almeno per queste. VI,694.

Quando ti è fatto rapporto intorno a qualcheduno, procura di rischiarare bene il fatto prima di giudicare. Spes­so ti saranno dette cose che sembrano gravi e sono sol­tanto paglie. VI,524.

Il Santo Padre
Figlioli miei, tenete come nemici della religione coloro che colle parole o cogli scritti offendono l’autorità del Papa e cercano di scemare, l’ubbidienza ed il rispetto do­vuto ai suoi insegnamenti ed ordini. V,573.

Parlare con disprezzo
Guardatevi dal parlare con disprezzo di un giovane per qualche difetto, massime alla presenza sua o dei compagni. VII,508.

La Pazienza
Ci sia il vero zelo, sì… ma sempre pacatamente, con dolcezza, con pazienza. III,456.

Se volete ottenere molto dai vostri allievi, non mostratevi mai offeso contro alcuno. XVII,271.

Predicare
Il dogma va predicato. Esso è la sostanza della nostra Reli­gione, quindi è necessario che i fedeli ne siano istruiti e lo conoscano: esso ha relazione intima colla morale. Il dogma va predicato:
1) perché esso è la parte più nobile e vitale della religione;
2) il dogma è il segno, il carattere con cui il fedele si distingue dall’infedele;
3) il dogma è ger­me delle virtù soprannaturali;
4) il dogma è la materia del­la nostra fede: perché “fides est sperandarum substantia rerum”, dice san Paolo, “non apparentium”; e deve essere noto ai fedeli, affinché possa essere esercitata la loro fede;
5) il dogma dimostra la relazione che passa tra le verità naturali e le soprannaturali. Supera la forza della ragione, ma non è mai contrario a questa. Vi è tal nesso tra le verità dogmatiche, che negata una logicamente si dovrebbero negare tutte;
6) il dogma va predicato, perché nutrisce l’umiltà che è il fondamento della vita morale. É la sottomissione dell’intelligenza a Dio rivelatore e alla Chiesa docente. IX,733-4.

(Da un sogno) I giovani che il demonio voleva portar via con sé, sono particolarmente quelli che si confessano male, che fanno sacrilegi nella confessione. Ricordati bene: quando predichi soprattutto alla gioventù insisti molto sulla necessità di fare buone confessioni e in specie sulla ne­cessità della contrizione. XVII,449.

315fyfr dans Fede, morale e teologia

Cliccare per leggere 2e2mot5 dans Diego Manetti Un pensiero di don Bosco per te

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia, Predicazione, Riflessioni, San Giovanni Bosco, Stile di vita | Pas de Commentaire »

La discrezione di don Bosco e le “parole all’orecchio”

Posté par atempodiblog le 31 janvier 2015

La discrezione di don Bosco e le “parole all’orecchio”

La discrezione di don Bosco e le “parole all'orecchio” dans Fede, morale e teologia 2ntgxox

Lo spirito del Signore era davvero sulle labbra di don Bosco quando consigliava. Preti, chierici e alunni dell’oratorio facevano esperienza quotidiana di questa realtà, quando avvicinavano don Bosco in cortile, nella cameretta o in confessionale.
I consigli del cortile venivano chiamati “parole all’orecchio”.

Avveniva così, ricorda don Ceria: “Posata una mano sul capo di un giovane e curvatosi al suo orecchio, don Bosco gli parlava in segreto, riparandosi con l’altra mano la bocca perché nessuno sentisse. Era una questione di pochi secondi. Ma che effetti!”.

È ancora don Ceria a ricordare che i consigli che don Bosco dava nella sua silenziosa stanzetta, se fossero raccolti nella sua genuina semplicità, formerebbero un bel manuale di sapienza cristiana.

Tratto da: Don Bosco Torino

Publié dans Fede, morale e teologia, Riflessioni, San Giovanni Bosco, Stile di vita | Pas de Commentaire »

San Giovanni Bosco: “Vergogniamoci di ciò che possa avere in noi l’aria di dominatori”

Posté par atempodiblog le 30 janvier 2015

“Quando devi comandare, non umiliare: comportati con delicatezza; rispetta l’intelligenza e la volontà di chi ubbidisce”.

di San Josemaría Escrivá de Balaguer

San Giovanni Bosco: “Vergogniamoci di ciò che possa avere in noi l'aria di dominatori” dans Citazioni, frasi e pensieri 1z55df5Dalle «Lettere» di san Giovanni Bosco: “Vergogniamoci di ciò che possa avere in noi l’aria di dominatori”
Fonte: Epistolario, Torino, 1959, 4, 202. 294-205. 209
Tratto da: News.va

Riguardiamo come nostri figli quelli sui quali abbiamo da esercitare qualche potere. Mettiamoci quasi al loro servizio, come Gesù che venne ad ubbidire e non a comandare, vergognandoci di ciò che potesse aver l’aria in noi di dominatori; e non dominiamoli che per servirli con maggior piacere. Così faceva Gesù con i suoi apostoli, tollerandoli nella loro ignoranza e rozzezza, nella loro poca fedeltà, e col trattare i peccatori con una dimestichezza e familiarità da produrre in alcuni lo stupore, in altri quasi lo scandalo, ed in molti la santa speranza di ottenere il perdono da Dio. Egli ci disse perciò di imparare da lui ad essere mansueti ed umili di cuore (Mt 11, 29).

Dal momento che sono i nostri figli, allontaniamo ogni collera quando dobbiamo reprimere i loro falli, o almeno moderiamola in maniera che sembri soffocata del tutto. Non agitazione dell’animo, non disprezzo negli occhi, non ingiuria sul labbro; ma sentiamo la compassione per il momento, la speranza per l’avvenire, ed allora voi sarete i veri padri e farete una vera correzione.

In certi momenti molto gravi, giova più una raccomandazione a Dio, un atto di umiltà a lui, che una tempesta di parole, le quali, se da una parte non producono che male in chi le sente, dall’altra parte non arrecano vantaggio a chi le merita.

Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi.

Studiamoci di farci amare, di insinuare il sentimento del dovere del santo timore di Dio, e vedremo con mirabile facilità aprirsi le porte di tanti cuori.

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia, Riflessioni, San Giovanni Bosco, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Il rancore è una fedeltà avvelenata

Posté par atempodiblog le 30 janvier 2015

“Il vero amore non bada al male ricevuto. Gioisce nel fare del bene”.

Papa Francesco

Il rancore è una fedeltà avvelenata dans Citazioni, frasi e pensieri xgfdhv

Il rancore è una specie di fedeltà avvelenata dove l’offeso stringe legami indissolubili con l’offesa e l’offensore. E quando cessa di essere una passione, diventa un’abitudine e un dovere: esattamente come il matrimonio. Un briciolo di lucidità è sufficiente a purgarci da questo male, poiché l’esperienza della vita ci insegna che le offese riposano sugli stessi malintesi dei benefici.

Gustave Thibon - L’ignorance étoilée

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Gustave Thibon, Papa Francesco I, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Papa: non seguono via di Gesù élites ecclesiali che disprezzano altri

Posté par atempodiblog le 29 janvier 2015

Papa: non seguono via di Gesù élites ecclesiali che disprezzano altri
di Sergio Centofanti – Radio Vaticana

Papa: non seguono via di Gesù élites ecclesiali che disprezzano altri dans Fede, morale e teologia 2zs8rcg

“E quando io sono in una parrocchia, in una comunità – qualsiasi sia – io sono lì, io posso privatizzare la salvezza ed essere lì un po’ socialmente soltanto. Ma per non privatizzarla devo chiedere a me stesso se io parlo, comunico la fede; parlo, comunico la speranza; parlo, faccio e comunico la carità. Se in una comunità non si parla, non ci si dà animo l’uno all’altro in queste tre virtù, i componenti di quella comunità hanno privatizzato la fede. Ognuno cerca la sua propria salvezza, non la salvezza di tutti, la salvezza del popolo. E Gesù ha salvato ognuno, ma in un popolo, in una Chiesa”.

Gruppetti ecclesiali che disprezzano gli altri
L’autore della Lettera agli Ebrei – prosegue il Papa – dà un consiglio “pratico” molto importante: “non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare”. Questo accade “quando noi siamo in una riunione – nella parrocchia, nel gruppo – e giudichiamo gli altri”, “c’è una sorta di disprezzo verso gli altri. E questa non è la porta, la via nuova e vivente che il Signore ha aperto, ha inaugurato”:

“Disprezzano gli altri; disertano dalla comunità totale; disertano dal popolo di Dio; hanno privatizzato la salvezza: la salvezza è per me e per il mio gruppetto, ma non per tutto il popolo di Dio. E questo è uno sbaglio molto grande. E’ quello che chiamiamo e che vediamo: ‘le élites ecclesiali’. Quando nel popolo di Dio si creano questi gruppetti, pensano di essere buoni cristiani, anche – forse – hanno buona volontà, ma sono gruppetti che hanno privatizzato la salvezza”.

Dio ci salva in un popolo, non nelle élites
“Dio – sottolinea il Papa – ci salva in un popolo, non nelle élites, che noi con le nostre filosofie o il nostro modo di capire la fede abbiamo fatto. E queste non sono le grazie di Dio ». Quindi invita a domandarsi: « Io ho la tendenza a privatizzare la salvezza per me, per il mio gruppetto, per la mia élite o non diserto da tutto il popolo di Dio, non mi allontano dal popolo di Dio e sempre sono in comunità, in famiglia, con il linguaggio della fede, della speranza e il linguaggio delle opere di carità?”. E conclude: “Che il Signore ci dia la grazia di sentirci sempre popolo di Dio, salvati personalmente. Quello è vero: Lui ci salva con nome e cognome, ma salvati in un popolo, non nel gruppetto che io faccio per me”.       

Publié dans Fede, morale e teologia, Papa Francesco I, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Le lacrime purificano il cuore

Posté par atempodiblog le 29 janvier 2015

Le lacrime purificano il cuore dans Citazioni, frasi e pensieri 2wqdgy9

“E’ meglio piangere piuttosto che essere arrabbiato, perché la rabbia fa male agli altri, mentre le lacrime scorrono silenziosamente attraverso l’anima e purificano il cuore”.

Giovanni Paolo II.

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Crescere che avventura: la storia di Biagio di Radio Maria

Posté par atempodiblog le 29 janvier 2015

Image de prévisualisation YouTube

Publié dans Stile di vita | Pas de Commentaire »

La rete può essere causa di sofferenza

Posté par atempodiblog le 29 janvier 2015

La rete può essere causa di sofferenza dans Citazioni, frasi e pensieri 2le5j4n
Immagine di Kristina Webb Art

“Molti esaltano l’uso di internet, blog, social. Si, ma non dimentichiamo che tanti ne hanno ricavato profonde sofferenze, legate a senso di esclusione ed attacchi di gente senza nome. La rete è anche questo. Come tutte le cose, usate dagli esseri umani, può fare anche enormi danni. Che è difficile denunciare, perché la cosa tende a ritorcersi contro la vittima che, con parole o comportamenti, avrebbe probabilmente permesso l’accanimento e quindi, in un certo senso, se la sarebbe andata a cercare”.

di R. B.

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Papa Francesco: Auschwitz grida dolore immane e invoca futuro di pace

Posté par atempodiblog le 27 janvier 2015

Auschwitz grida il dolore di una sofferenza immane e invoca un futuro di rispetto, pace ed incontro tra popoli”.

Papa Francesco

Papa Francesco: Auschwitz grida dolore immane e invoca futuro di pace dans Citazioni, frasi e pensieri 28ujiwo

Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui”.

Primo Levi

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Papa Francesco I, Riflessioni | Pas de Commentaire »

L’oratorio è un luogo dove si prega, ma anche dove si sta insieme nella gioia

Posté par atempodiblog le 27 janvier 2015

“Sono molto credente e la domenica vado a Messa”. (Matteo Darmian a Tuttosport)

L’oratorio è un luogo dove si prega, ma anche dove si sta insieme nella gioia  dans Sport 3584d8k

Darmian è il “Don Matteo” del calcio italiano
Fonte: Carlo Nesti a Radio Vaticana

Tratto da: Tmw

«Per chi conosce Darmian, – dice Carlo Nesti al Direttore della Radio Vaticana Italia, Luca Collodi –– e il suo nome Matteo, è stato facile trasformarlo nel ‘Don Matteo’ del calcio. Ma, al di là delle etichette, è proprio nelle sue parole, che emerge la cultura dell’oratorio:

Frequentare l’oratorio era come stare in cortile. Ce l’avevo proprio dietro casa, e c’era tutto quello che può servire per crescere bene: divertimento, sport, amicizie, valori. E parlo anche dell’onestà, della lealtà, del saper stare con gli altri, mica solo quelli della religione cristiana, che pure sento. In due parole: all’oratorio ti insegnano a vivere, anzi, ti educano a vivere. Io credo di essere il Matteo, che sono, anche perché ho passato la mia adolescenza all’oratorio di Rescaldina”.

Ricordo che Papa Francesco, nell’incontro con i ragazzi del CSI, disse: Non c’è vero oratorio, senza attività sportiva”. E ricordo che già prima, sia Papa Giovanni Paolo II, sia Papa Benedetto XVI avevano molto a cuore lo sport, come sistema per avvicinare i giovani all’etica e al Vangelo».

Publié dans Sport, Stile di vita | Pas de Commentaire »

La «notte illuminata da una luce sconosciuta»

Posté par atempodiblog le 26 janvier 2015

Fatima. Il presagio sulla guerra
Così Speer raccontò la «notte illuminata»
di Michele Brambilla – Corriere della Sera (22/05/2000)

La «notte illuminata da una luce sconosciuta» dans Articoli di Giornali e News 2467swh

«Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che quello è il grande segno che Dio vi dà prima di punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra…». Così si legge nella seconda parte del messaggio che suor Lucia dos Santos dice di aver ricevuto dalla Madonna il 13 luglio 1917 a Fatima. La punizione annunciata è la seconda guerra mondiale, e coloro che hanno indagato il «caso Fatima» hanno quasi sempre identificato la «notte illuminata da una luce sconosciuta» con quella tra il 24 e il 25 gennaio 1938, quando il cielo di tutta Europa fu illuminato da un’ eccezionale aurora boreale: meno di due mesi dopo, Hitler avrebbe invaso l’ Austria.

Questa interpretazione dei «fatimologi» è rafforzata dal fatto che nella profezia si sostiene anche che la seconda guerra mondiale sarebbe cominciata «durante il pontificato di Pio XI», quindi non nel 1939. Ma se questa è l’interpretazione «ufficiale», c’è però un fatto che – pur mantenendo, ovviamente, la prudenza dovuta quando si parla di profezie – desta perlomeno curiosità. Nelle sue «Memorie del Terzo Reich», Albert Speer – architetto del nazismo e ministro degli armamenti dal ’42 – così racconta cosa accadde la notte del 22 agosto 1939, poche ore dopo che Goebbels aveva annunciato la firma del patto di non aggressione con l’ Unione Sovietica: «Quella notte ci intrattenemmo con Hitler sulla terrazza del Berghof ad ammirare un raro fenomeno celeste: per circa un’ora, un’intensa aurora boreale illuminò di luce rossa il leggendario Untersberg che ci stava di fronte, mentre la volta del cielo era una tavolozza di tutti i colori dell’ arcobaleno. L’ ultimo atto del ‘Crepuscolo degli dei’ non avrebbe potuto essere messo in scena in modo più efficace. Anche i nostri volti e le nostre mani erano tinti di un rosso innaturale. Lo spettacolo produsse nelle nostre menti una profonda inquietudine. Di colpo, rivolto a uno dei suoi consiglieri militari, Hitler disse: “Fa pensare a molto sangue. Questa volta non potremo fare a meno di usare la forza”».

Il giorno dopo, sul Völkischer Beobachter si leggeva: «Martedì mattina (22 agosto) alle ore 2.45 l’ osservatorio astronomico del Sonnenberg ha notato una gran luce nel cielo settentrionale». All’ alba del 1° settembre, 60 divisioni tedesche entravano in Polonia.

315fyfr dans Fede, morale e teologia

L’aurora boreale del 25 gennaio 1938
di don Aldo Galli

Lucia ritenne che la straordinaria “aurora boreale” avvenuta nella notte del 25 gennaio 1938 (la “notte illuminata da una luce sconosciuta” descritta dalla Vergine) era il segno di Dio per l’inizio della guerra. In realtà tale fenomeno, descritto come “aurora boreale”, si manifestò come  una strana colorazione del cielo, che divenne – secondo le testimonianze – di color rosso fuoco, come un enorme bagliore di fuoco che si alzava verso il cielo.

Questo fenomeno fu visibile anche in Italia nella notte tra il 25 e il 26 gennaio del 1938 (dalle ore 20,45 all’1,15 con brevi intervalli), evento rarissimo alle latitudini dell’Europa meridionale. In Italia fu soprattutto visibile in Piemonte e si vide addirittura sino a Napoli e tutta la stampa dell’epoca ne parlò. Come sappiamo la seconda guerra mondiale scoppiò l’1/9/1939 a seguito dell’invasione della Polonia da parte della Germania, anche se nel suo discorso al Reichstag del 30/1/1939 Hitler dichiarò di aver deciso l’invasione dell’Austria (l’Anschluss) proprio nel gennaio 1938.

Per approfondire:

2e2mot5 dans Diego Manetti La Madonna a Fatima predisse un grande segno nel cielo prima della II° guerra mondiale
2e2mot5 dans Diego Manetti Quando Hitler vide un segno nel cielo

Publié dans Articoli di Giornali e News, Fatima, Michele Brambilla, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Il beato Michele Sopocko, confessore di Santa Faustina, salvò 100 ebrei

Posté par atempodiblog le 26 janvier 2015

Il Confessore di Santa Faustina Kowalska salvò 100 ebrei
Dagli archivi dello Yad Vashem le prove di come la Chiesa cattolica si prodigò per salvare gli ebrei

di Paweł Rytel-Andrianik – Zenit

Il beato Michele Sopocko, confessore di Santa Faustina, salvò 100 ebrei dans Articoli di Giornali e News Faustina-Conf

L’immagine della Divina Misericordia con Gesù che irradia luce ovunque è una delle più diffuse al mondo. Un immagine che suor Faustina Kowalska descrisse e rivelò al suo direttore spirituale don Michał (cioè Michele) Sopoćko.

Suor Maria Faustina Kowalska, fu mistica e veggente, conosciuta come l’Apostola della Divina Misericordia. Nel 2000 papa Giovanni Paolo II l’ha dichiarata santa.

Don Michał Sopoćko, che fu professore di teologia pastorale nella Università Stefan Batory a Vilnius, in Lituania, è noto per essere stato il primo direttore spirituale di santa Faustina Kowalska, ed è stato beatificato nel 2008 da papa Benedetto XVI.

Pochi sanno che il beato don Sopoćko ha contribuito a salvare 100 ebrei dal ghetto di Vilnius, rilasciando loro certificati di nascita falsi, in modo che potessero lasciare il ghetto e fuggire in posti più sicuri.

Mons. Tadeusz Krahel ha trovato le note personali di Sopoćko, in cui è scritto: Prima e all’inizio della guerra un sacco di candidati con istruzione superiore (medici, ingegneri, insegnanti e studenti) sono venuti da me per farsi battezzare. (…) Ho dato i certificati di battesimo sia a quelli battezzati che a quelli non battezzati, e ho indirizzato alcuni di loro verso i miei amici nel paese. Questi sono sopravvissuti alla guerra. Oggi non ricordo tutti i nomi perché l’elenco è stato perso. (…) Ricordo solo poche persone: il dottor Aleksander Steiberg (Sawicki, secondo il documento) con la moglie, che era rimasto a Vilnius come capo dell’ospedale di Wilcza Lapa, il dottor Erdman (Benedetto Szymanski, secondo il documento) con la moglie e la figlia, capo dell’ospedale di S. Elisabetta a Breslavia (…), il dottor Juliusz Genzel e sua moglie, che ora vive a Sidney (Australia)”.

Don Sopoćko aiutò gli ebrei fino al 3 marzo 1942, quando, per evitare carcere, trovò rifugio in Czarny Bór presso il convento delle Orsoline, dove rimase fino alla fine dell’occupazione nazista.

In precedenza aveva inviato ebrei da proteggere e nascondere alle suore Orsoline, dove anche lui trovò rifugio. Altre famiglie ebree che fuggivano dal ghetto di Vilnius, il beato le raccomandò a padre Dean Jan Władysław Sielewicz in Worniany.

Padre Sielewicz insieme al suo Vicario, padre Hipolit Chruściel, nascose gli ebrei nelle case dei loro parrocchiani di fiducia.

Dalle ricerche condotte su archivi diversi risulta che l’assistenza agli ebrei da parte del clero cattolico in Polonia era un fenomeno molto diffuso.

Divisore dans San Francesco di Sales

Una raccolta di testimonianze da parte ebraica circa l’assistenza e la cura con cui vennero accolti da sacerdoti, monaci e monache è stato pubblicato da Mark Paul ed è disponibile al seguente link: http://www.kpk-toronto.org/archives/clergy_recue_kpk.pdf

Publié dans Articoli di Giornali e News, Beato Michele Sopocko, Misericordia, Santa Faustina Kowalska, Stile di vita | Pas de Commentaire »

12345