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L’umiltà mi serve da specchio

Posté par atempodiblog le 7 décembre 2014

L'umiltà mi serve da specchio dans Fede, morale e teologia 281haur

O Dio! Se io potessi dare ad intendere in che modo il Signore, ora mi fa conoscere questa virtù! Ma, nel medesimo tempo, pare che mi faccia radicare, nell’intimo del mio interno, il valore e sostentamento che ella è a tutte le altre virtù. Ora, quando delle volte e quasi in tutto il mio operare, sto con questo atto pratico di conoscere, con certo sentimento, la mia impotenza, in operare, in patire, e in tutto, pare che tutto ciò mi dia cognizione di me stessa. Mi sembra di stare come, per esempio, in una camera nella quale vi sia uno specchio, ove, stando io guardando, vedo ivi dentro me medesima con tutto quello che si trova dentro la medesima camera. Senza che io mi giri a mirare cosa per cosa, per conoscere la preziosità di ciascuna, in un istante, se io guardo nello specchio, vedo tutto nello stesso tempo.

Così pare a me, ora. Quando il signore mi fa grazia di darmi, con certo atto pratico, questa virtù di umiltà come è di presente, mi serve di specchio, ove, per mezzo di essa, vedo il brutto e il bello che si trova, nell’interno e nell’esterno e, con certa cognizione viva ed intima, apprendo e conosco tutti i difetti e le colpe commesse, ma con lume (tale), che non mi pare di avere mai compreso ciò, come fo di presente. E, nel medesimo tempo, vedo il bello, (cioè), tutto quello che Iddio ha operato ed opera con doni e grazie. Così l’umiltà mi serve da specchio ove, per mezzo di essa, ritrovo e miro quanto mi dico.

Il modo, il come mi fa operare, è tutto quello che pratico nell’intimo, colla cognizione propria, non posso descriverlo. Ho detto qualche cosa, per obbedire.

Se un’anima camminasse per il sentiero verso l’umiltà, in poco tempo arriverebbe a conoscere e a possedere il riconoscimento dell’essere suo, e, con questo, verrebbe a conoscer anco Iddio, ove si trova il principio, mezzo e fine di quanto dobbiamo cercare, possedere ed amare, ed è vero bene delle anime nostre. In una parola, chi pratica l’umiltà, trova la verità, cioè, Iddio solo; chi cammina con umiltà non sa più cosa sia umanità e volontà.
Dunque, l’umiltà ha questo di proprio: ci fa scordare di noi e di tutto il momentaneo; ci fa apprendere un bene infinito; e ci stacca da ogni cosa terrena. E tutto ciò non è in speculazione ma in atto pratico. E, in tutto il vivere nostro, per fare questo non bisogna servirsi d’altro, che dell’umiltà. Questo è uno specchio ove l’anima vede ogni macchia e bruttezza che ella abbia in sé.

S. Veronica Giuliani – Il Diario, Ed. Cantagalli. A cura di Maria Teresa Carloni

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Lasciatevi consolare dal Signore

Posté par atempodiblog le 7 décembre 2014

Lasciatevi consolare dal Signore dans Avvento o9qtso

Il messaggio di Isaia, che risuona in questa seconda domenica di Avvento, è un balsamo sulle nostre ferite e uno stimolo a preparare con impegno la via del Signore. Il profeta, infatti, parla oggi al nostro cuore per dirci che Dio dimentica i nostri peccati e ci consola. Se noi ci affidiamo a Lui con cuore umile e pentito, Egli abbatterà i muri del male, riempirà le buche delle nostre omissioni, spianerà i dossi della superbia e della vanità e aprirà la strada dell’incontro con Lui.

E’ curioso, ma tante volte abbiamo paura della consolazione, di essere consolati. Anzi ci sentiamo più sicuri nella tristezza e nella desolazione. Sapete perché? Perché nella tristezza ci sentiamo quasi protagonisti. Invece nella consolazione è lo Spirito Santo il protagonista! E’ Lui che ci consola, è Lui che ci dà il coraggio di uscire da noi stessi. E’ Lui è che ci porta alla fonte di ogni vera consolazione, cioè il Padre. E questa è la conversione. Per favore, lasciatevi consolare dal Signore! Lasciatevi consolare dal Signore!

La Vergine Maria è la “via” che Dio stesso si è preparato per venire nel mondo. Affidiamo a Lei l’attesa di salvezza e di pace di tutti uomini e le donne del nostro tempo.

Papa Francesco

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Maria è necessaria per giungere a Dio

Posté par atempodiblog le 7 décembre 2014

Maria è necessaria per giungere a Dio dans Angeli k3pxmu

Non credo che nessuno possa acquistare una intima unione con Nostro Signore e una perfetta fedeltà allo Spirito Santo senza una grandissima unione alla Santissima Vergine e senza una grande dipendenza dal suo soccorso.

Solamente Maria ha trovato la grazia davanti a Dio (Lc 1,30), senza l’aiuto di nessun’altra creatura. Tutti coloro che hanno trovato grazia davanti a Dio dopo di lei, l’hanno trovata per suo mezzo, e solamente per lei la troveranno tutti coloro che verranno d’ora in avanti. Essa era piena di grazia quando fu salutata dall’arcangelo Gabriele (Lc 1,28), essa fu riempita di grazie sovrabbondanti dallo Spirito Santo, quando la coprì della sua ineffabile ombra (Lc 1,35); ed essa ha aumentato (talmente) questa doppia pienezza di giorno in giorno, di attimo in attimo, che essa è arrivata ad un grado di grazia immenso ed inconcepibile: di modo che l’Altissimo l’ha fatta unica tesoriera dei suoi tesori e dispensatrice delle sue grazie per nobilitare, elevare ed arricchire chi essa vuole, per far entrare chi vuole nella via stretta del cielo, per far passare, malgrado tutti, chi vuole attraverso la stretta porta della vita e per dare a chi vuole il trono, lo scettro e la corona di re. Gesù è dappertutto e sempre il frutto e il Figlio di Maria; e Maria è dappertutto l’albero vero che porta il frutto di vita, e la vera madre che lo produce

A Maria sola Dio ha dato le chiavi delle dispense (Ct 1,3) del divino amore, e il potere di entrare nelle vie più sublimi e più segrete della perfezione e di farvi entrare gli altri. Solamente Maria fa entrare nel paradiso terrestre i miserabili figli dell’infedele Eva, per passeggiarvi piacevolmente con Dio, per nascondervisi al sicuro contro i nemici, per nutrirvisi deliziosamente, senza più temere la morte col frutto degli alberi di vita e della scienza del bene e del male, e per bere a lunghi sorsi le acque celesti della bella fontana che vi zampilla in abbondanza. O piuttosto, siccome essa stessa è questo paradiso terrestre, questa terra vergine e benedetta da cui Adamo ed Eva, peccatori, sono stati scacciati, essa fa entrare presso di sé quelli che vuole per farli divenire santi.

Tutti i ricchi del popolo, per servirmi dell’espressione dello Spirito Santo (Sal 44,13), secondo la spiegazione di San Bernardo, tutti i ricchi del popolo supplicheranno il tuo viso di secolo in secolo, ed in modo particolare alla fine del mondo; vale a dire che i più grandi santi, le anime più ricche di grazia e di virtù saranno le più assidue a pregare la Santissima Vergine e ad averla sempre presente come perfetto modello da imitare; e potente aiuto per soccorrerli.

Dal ‘Trattato della vera devozione alla santa Vergine’ di  San Luigi Maria Grignion de Montfort

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