L’umiltà mi serve da specchio
Posté par atempodiblog le 7 décembre 2014
O Dio! Se io potessi dare ad intendere in che modo il Signore, ora mi fa conoscere questa virtù! Ma, nel medesimo tempo, pare che mi faccia radicare, nell’intimo del mio interno, il valore e sostentamento che ella è a tutte le altre virtù. Ora, quando delle volte e quasi in tutto il mio operare, sto con questo atto pratico di conoscere, con certo sentimento, la mia impotenza, in operare, in patire, e in tutto, pare che tutto ciò mi dia cognizione di me stessa. Mi sembra di stare come, per esempio, in una camera nella quale vi sia uno specchio, ove, stando io guardando, vedo ivi dentro me medesima con tutto quello che si trova dentro la medesima camera. Senza che io mi giri a mirare cosa per cosa, per conoscere la preziosità di ciascuna, in un istante, se io guardo nello specchio, vedo tutto nello stesso tempo.
Così pare a me, ora. Quando il signore mi fa grazia di darmi, con certo atto pratico, questa virtù di umiltà come è di presente, mi serve di specchio, ove, per mezzo di essa, vedo il brutto e il bello che si trova, nell’interno e nell’esterno e, con certa cognizione viva ed intima, apprendo e conosco tutti i difetti e le colpe commesse, ma con lume (tale), che non mi pare di avere mai compreso ciò, come fo di presente. E, nel medesimo tempo, vedo il bello, (cioè), tutto quello che Iddio ha operato ed opera con doni e grazie. Così l’umiltà mi serve da specchio ove, per mezzo di essa, ritrovo e miro quanto mi dico.
Il modo, il come mi fa operare, è tutto quello che pratico nell’intimo, colla cognizione propria, non posso descriverlo. Ho detto qualche cosa, per obbedire.
Se un’anima camminasse per il sentiero verso l’umiltà, in poco tempo arriverebbe a conoscere e a possedere il riconoscimento dell’essere suo, e, con questo, verrebbe a conoscer anco Iddio, ove si trova il principio, mezzo e fine di quanto dobbiamo cercare, possedere ed amare, ed è vero bene delle anime nostre. In una parola, chi pratica l’umiltà, trova la verità, cioè, Iddio solo; chi cammina con umiltà non sa più cosa sia umanità e volontà.
Dunque, l’umiltà ha questo di proprio: ci fa scordare di noi e di tutto il momentaneo; ci fa apprendere un bene infinito; e ci stacca da ogni cosa terrena. E tutto ciò non è in speculazione ma in atto pratico. E, in tutto il vivere nostro, per fare questo non bisogna servirsi d’altro, che dell’umiltà. Questo è uno specchio ove l’anima vede ogni macchia e bruttezza che ella abbia in sé.
S. Veronica Giuliani – Il Diario, Ed. Cantagalli. A cura di Maria Teresa Carloni
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