Il cammino della vita insieme a Dio abolisce il sentimento della solitudine
Posté par atempodiblog le 18 novembre 2014
L’infanzia e la vecchiaia estrema dovrebbero essere le due grandi prove dell’uomo. Ma è dal sentimento della propria debolezza che il bambino ricava umilmente il principio stesso della sua gioia. Confida in sua madre, capisci? Presente, passato, futuro - tutta la sua vita, la vita intera è racchiusa in uno sguardo, e questo sguardo è un sorriso.
Ebbene, ragazzo mio, se avessero dato mano libera a noialtri la Chiesa avrebbe trasmesso agli uomini questo genere di suprema sicurezza. Ma bada che ognuno avrebbe avuto la sua razione di guai. Fame e sete, povertà e gelosia. Non saremo mai così forti da metter nel sacco il diavolo, figurati. Però l’uomo avrebbe saputo di essere il figlio di Dio, ecco il miracolo! Sarebbe vissuto e morto con quest’idea cacciata in testa - e non un’idea imparaticcia, libresca, no!
Perché grazie a noi avrebbe ispirato i costumi e le consuetudini, le distrazioni, i piaceri e persino le più umili necessità. Non per questo l’operaio avrebbe smesso di zappare la terra né lo scienziato di consumarsi gli occhi sulla tavola dei logaritmi o l’ingegnere di costruire i suoi giocattoli per adulti.
Però avremmo abolito il sentimento della solitudine, lo avremmo estirpato dal cuore d’Adamo.
Georges Bernanos – Diario di un parroco di campagna
Con gli atei bisogna stare attenti, non bisogna offenderli. Una volta facevo le polemiche, ma adesso la Madonna (a Medjugorje) ci ha fatto capire che tu potevi essere come uno di loro, se non avevi la grazia. Gli atei, la maggior parte della gente è atea pratica, nella vita vivono da soli. Il credente fa il cammino della vita insieme a Dio. Questa è la differenza. Non è una differenza da poco perché Dio è la luce, la bellezza, la gioia, l’amore. L’ateo fa il cammino della vita da solo, il credente fa il cammino con Gesù, che è il Figlio di Dio, e con la Madonna. L’ateo dice che non è da solo, che ci sono gli altri,.. no, no… Gli altri son sempre fuori di te, ricordalo bene. Dentro di te o c’è Dio o non c’è nessuno, anzi c’è la tenebra del male. Gli altri non potranno mai entrare in te.
Chi può entrare nel cuore di un altro? Nessuno… anzi meno ti fidi, meglio è. Ne ho visti di tutti i colori… per carità non è che bisogna esser diffidenti, però l’uomo oggi è così e domani è cosà. Anche con le persone più care sei solo, o sei chiuso nella tua monade senza porte e senza finestre e lì rimugini o sei con Dio. Se Dio ti bussa alla porta e gli hai aperto… ed è entrato il Signore. Quando è entrato il Signore tu nella vita hai incontrato Gesù, tu nella vita non sei più solo ma cammini tutta la vita con Lui, cammini per tutta l’eternità con Lui. Nel momento della morte non farai che vederlo e abbracciarlo.
Questa è la differenza tra chi crede e chi non crede, per quello la Madonna ci dice “voi che avete incontrato Gesù portate questo amore, questa luce a chi non lo conosce, aiutate anche gli altri a incontrare Gesù”. L’evangelizzazione è questo, il Papa ha ragione quando dice che non è proselitismo, che non è lavaggio di cervello, ma è da donare l’amore di Gesù agli altri, i quali se non altro si sentono invogliati perché poi Gesù bussa alla porta del loro cuore. Aprire è la più grande grazia che si possa avere. Aprire non è poi così difficile, ci vuole un atto di umiltà.
di padre Livio Fanzaga ai microfoni di Radio Maria
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