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La prima parola dell’amore: no

Posté par atempodiblog le 17 novembre 2014

“Donne assetate d’amore che si danno senza sicurezza, errori ‘generosi’ di amanti dell’umanità che abbracciano con purezza una causa impura e moltiplicano il male sulla terra, ecc. Bisogna confessare che la mediocrità, l’aridità del cuore costituiscono un eccellente antidoto a tal sorta di peccato. Siamo spesso indotti alle peggiori tentazioni da quanto abbiamo di migliore in noi, o piuttosto dalla febbre e dallo smarrimento di esso. Nulla dunque ha cosi bisogno d’esser purificato e disciplinato come la bontà e la dedizione. La prima parola dell’amore: no”.

Gustave Thibon – Il pane di ogni giorno

La prima parola dell’amore: no dans Citazioni, frasi e pensieri 2q1tpok

“L’azione compassionevole può vivere sempre, ma la passione compassionevole non lo può. La passione compassionevole, la compassione che noi subiamo meramente, il dolore che induce gli uomini a concedere quello che non può essere concesso e a lusingare quand’essi dovrebbero invece dire la verità, la compassione che ha privato più di una donna della sua verginità e più di uno statista della sua onestà, questa deve morire. Essa viene usata come un’arma da gli uomini malvagi contro i buoni: quest’arma dev’essere infranta”.

Clive Staples Lewis – Il grande divorzio

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Impegno costante nella prevenzione degli incidenti stradali

Posté par atempodiblog le 17 novembre 2014

Oggi ricorre la “Giornata mondiale delle vittime della strada”. Ricordiamo nella preghiera quanti hanno perso la vita, auspicando l’impegno costante nella prevenzione degli incidenti stradali, come pure un comportamento prudente e rispettoso delle norme da parte degli automobilisti.

Papa Francesco  (16 novembre 2014)

Impegno costante nella prevenzione degli incidenti stradali dans Papa Francesco I 24goriv

La vita umana è sacra sin dal suo concepimento e fino alla morte; è sacra e pertanto deve essere rispettata nella propria e nella altrui esistenza. Attentare alla vita, con una guida spericolata o incauta, minacciare di andare o mandare fuori strada, costituisce non solo un reato civile e penale, ma anche un vero e proprio peccato, di cui bisogna pentirsi e confessarsi.

Forse nessuno, anche di quelli che si confessano abitualmente, nel suo esame di coscienza, si interroga sul modo come guida l’automobile o il motorino, invece dobbiamo cominciare a farlo, per radicare nella nostra coscienza il dovere di rispettare la nostra vita e la vita degli altri.

Si tratta, in parole semplici, di «un peccato sociale» pari, se non più grave di quello di non pagare lo tasse, perché non attiene a un dovere civile, ma un dovere morale fondamentale per l’umana esistenza.

Molto può fare la famiglia per rafforzare la coscienza di «guidare con prudenza» se i genitori e gli adulti insegnano ai bambini a conoscere e rispettare le leggi della strada e della guida: molto può fare la scuola e sappiano che lo fa, con l’aiuto dei vigili e della polizia, che volentieri si prestano a svolgere lezioni sul Codice della strada; molto possono fare i pastori delle anime, richiamando i fedeli su un dovere essenziale della vita e del vivere sociale.

Nessuno però può influire seriamente come se stesso. È dentro di noi, che dobbiamo radicare il dovere del rispetto scrupoloso della legge della strada. Tutti dobbiamo aver più rispetto della nostra vita e della vita degli altri.

di S.E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi
Tratto da: Guidare bene

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