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Francesco: l’angelo custode esiste, ascoltiamo i suoi consigli

Posté par atempodiblog le 2 octobre 2014

Francesco: l’angelo custode esiste, ascoltiamo i suoi consigli
L’angelo custode esiste, non è una dottrina fantasiosa, ma un compagno che Dio ci ha posto accanto nel cammino della nostra vita: è quanto ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta, nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria dei Santi Angeli Custodi.

di Sergio Centofanti – Radio Vaticana

Francesco: l'angelo custode esiste, ascoltiamo i suoi consigli dans Amicizia 11c8sud

Le letture del giorno – afferma Papa Francesco – presentano due immagini: l’angelo e il bambino. Dio ha messo al nostro fianco un angelo per custodirci: “Se uno di noi credesse di poter camminare da solo, sbaglierebbe tanto”, cadrebbe “in quello sbaglio tanto brutto che è la superbia: credere di essere grande”, autosufficiente. Gesù insegna agli apostoli ad essere come i bambini. “I discepoli litigavano su chi fosse il più grande tra loro: c’era una disputa interna … eh, il carrierismo, eh? Questi che sono i primi vescovi, avevano questa tentazione del carrierismo. ‘Eh, io voglio diventare più grande di te …’. Non è un buon esempio che i primi vescovi facciano questo, ma è la realtà. E Gesù insegna loro il vero atteggiamento”, quello dei bambini: “la docilità, il bisogno di consiglio, il bisogno di aiuto, perché il bambino è proprio il segno del bisogno di aiuto, di docilità per andare avanti … Questa è la strada. Non chi è più grande”. Quelli che sono più vicini all’atteggiamento di un bambino, sono “più vicini alla contemplazione del Padre”. Ascoltano con cuore aperto e docile l’angelo custode:

“Tutti noi, secondo la tradizione della Chiesa, abbiamo un angelo con noi, che ci custodisce, ci fa sentire le cose. Quante volte abbiamo sentito: ‘Ma … questo … dovrei fare così, questo non va, stai attento …’: tante volte! E la voce di questo nostro compagno di viaggio. Essere sicuri che lui ci porterà alla fine della nostra vita con i suoi consigli, e per questo dare ascolto alla sua voce, non ribellarci … Perché la ribellione, la voglia di essere indipendente, è una cosa che tutti noi abbiamo; è la superbia, quella che ha avuto il nostro padre Adamo nel Paradiso terrestre: la stessa. Non ribellarti: segui i suoi consigli”.

“Nessuno cammina da solo e nessuno di noi può pensare che è solo” – ha proseguito il Papa – perché c’è sempre “questo compagno”:

“E quando noi non vogliamo ascoltare il suo consiglio, ascoltare la sua voce, è come dirgli: ‘Ma, vai via!’. Cacciare via il compagno di cammino è pericoloso, perché nessun uomo, nessuna donna può consigliare se stesso. Io posso consigliare un altro, ma non consigliare me stesso. C’è lo Spirito Santo che mi consiglia, c’è l’angelo che mi consiglia. Per questo, abbiamo bisogno. Questa non è una dottrina sugli angeli un po’ fantasiosa: no, è realtà. Quello che Gesù, che Dio ha detto: ‘Io mando un angelo davanti a te per custodirti, per accompagnarti nel cammino, perché non sbagli’”.

Papa Francesco conclude così l’omelia:

“Io, oggi, farei la domanda: com’è il rapporto con il mio angelo custode? Lo ascolto? Gli dico buongiorno, al mattino? Gli dico: ‘Custodiscimi durante il sonno?’. Parlo con lui? Gli chiedo consiglio? E’ al mio fianco. Questa domanda possiamo risponderla oggi, ognuno di noi: com’è il rapporto con quest’angelo che il Signore ha mandato per custodirmi e accompagnarmi nel cammino, e che vede sempre la faccia del Padre che è nei cieli”.

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Il giorno dell’onomastico

Posté par atempodiblog le 2 octobre 2014

“L’onomastico ci ricorda sempre il nostro battesimo. Ci ricorda il momento del primo avvento del Signore nella nostra vita. Celebriamo questo avvento personale in spirito cristiano, con il ricordo del battesimo, come l’entrata di Cristo nella nostra vita”.

San Giovanni Paolo II

Non temete la verità! dans Citazioni, frasi e pensieri GP-II
Immagine tratta da: Familia Cristiana

Divisore dans San Francesco di Sales

Pochi pensano al fatto che il nome, in effetti, non è solo un nome, ma anche la scelta di un patrono, di un santo, che è già in cielo. Si sceglie il nome di un uomo che è riuscito a realizzare la sua vita in armonia col progetto di Dio e si pone il bambino sotto la sua protezione. [...] Il giorno della nascita di un bambino è anche la festa di una madre, perché ella vive allora una grande giornata, partecipa al mistero della creazione, è strumento della potenza creatrice di Dio! L’onomastico invece è la festa del bambino, che deve ricordarsi del suo patrono e può sempre avvalersi del suo aiuto. Il patrono ha dei doveri nei confronti delle persone poste  sotto la sua protezione.

Wanda Póltawska

Divisore dans San Francesco di Sales

Il giorno onomastico fa convergere sempre l’attenzione e la benevolenza dei più vicini, dei familiari, sulla persona che porta un determinato nome. Questo nome ci ricorda l’amore dei nostri genitori, che imponendolo volevano in un certo modo determinare il posto del loro bambino in quella comunità di amore che è la famiglia. Con questo nome essi, per primi, si sono rivolti a lui e, insieme ad essi, i fratelli e le sorelle, i parenti, gli amici e i compagni. E così il nome ha tracciato la via dell’uomo tra gli uomini; tra gli uomini più vicini e più affezionati. 

Però il mistero del nome va oltre. I genitori che hanno imposto al loro bambino il nome nel battesimo volevano definire il suo posto nella grande assise d’amore che è la Famiglia di Dio. La Chiesa sulla terra tende continuamente alle dimensioni di questa famiglia nel mistero della comunione dei Santi. Imponendo il nome al proprio figlio, i genitori vogliono introdurlo nella continuità di questo mistero.

San Giovanni Paolo II

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«Satana? Si presenta come un buon diavolo»

Posté par atempodiblog le 2 octobre 2014

«Satana? Si presenta come un buon diavolo»
di Costanza Signorelli – La nuova Bussola Quotidiana

«Satana? Si presenta come un buon diavolo» dans Anticristo jgigyh

«É invidioso e ti odia». «É astuto». «Ti coinvolge, ti tenta e poi si giustifica».  E ancora: «Quando lo respingi, gira, cerca alcuni compagni e, con questa banda, ritorna».  Sembra il racconto di una persona in carne e ossa. Ed è proprio così che papa Francesco parla del nemico di Dio per antonomasia: il Diavolo. Non un mito, non una superstizione. E anche se la stessa Chiesa, non di rado, lo riduce a semplice metafora, Francesco lo descrive come un essere reale, il più insidioso antagonista della storia. Così ci ammonisce: «i cristiani non devono essere ingenui: devono conoscerlo e combatterlo». Ne abbiamo parlato con Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, che su Satana ha scritto diverse pubblicazioni. 

Nell’omelia mattutina di lunedì, a Casa Santa Marta papa Francesco ha parlato del diavolo. É un argomento su cui ultimamente il Pontefice ritorna con insistenza.
Papa Francesco ha parlato del diavolo fin dall’inizio del suo Pontificato e lo ha fatto nella consapevolezza che il lupo infernale è il più insidioso pericolo per le pecorelle del gregge. Ogni volta che nella Messa a Santa Marta legge il Vangelo, il Papa non si esime dal commentare i brani dove Gesù smaschera e combatte il maligno.

Viviamo in una società che non parla più del diavolo, che lo considera come una realtà astratta, un’entità di altri tempi. O addirittura, se ne parla in termini beffardi, come fosse un “pensiero da creduloni”. Papa Francesco ha detto invece che «la lotta contro il male è una realtà quotidiana, nella vita cristiana: nel nostro cuore, nella nostra vita, nella nostra famiglia, nel nostro popolo, nelle nostre chiese». Come ci tenta il diavolo oggi, nel nostro quotidiano? Che linguaggio parla?
Chi ha consuetudine con la Parola di Dio non sottovaluta affatto la presenza del maligno, che Gesù chiama “Il Principe di questo mondo”.  Satana è il nemico giurato di Dio e dell’uomo, dal quale Gesù ci ha liberato con la sua venuta in mezzo a noi, con l’annuncio del suo Regno e con la sua Passione redentrice. Satana è presente nella vita delle persone che tenta al male, presentandolo «sotto colore di bene», come afferma S. Caterina da Siena.  La sua arma micidiale è la tentazione, con la quale il serpente infernale cerca di distruggerci con quello che ci offre.  Oggi cerca di illudere l’umanità con l’ateismo e il materialismo, con i quali l’angelo ribelle vuole mettere se stesso al posto di Dio.

C’è come la percezione che oggi il diavolo faccia meno paura. Si ha paura della malattia, della vecchiaia, della povertà… ma del diavolo non si ha più paura, perché?
Satana non fa paura perché si mimetizza ed è riuscito a convincere molti, anche cristiani, che non esiste. Ed è riuscito anche a cancellare la paura del peccato, che viene presentato come un bene, quando invece è un veleno mortale. Questo avviene perché si va spegnando la luce della fede.

Lei ha riferito che la Madonna, nelle apparizioni di Medjugorje, ha detto che questo è il tempo in cui il demonio agisce con tutta la sua forza e la sua potenza. “L’ora di Satana” è diventato anche il titolo di un suo libro. Quali sono i segni concreti che proprio il nostro tempo – rispetto ad altri periodi storici anche più drammatici – sia il tempo del demonio?
La Madonna ha detto che, poiché Satana è sciolto dalle catene, bisogna consacrarsi al suo Cuore Immacolato e a quello di suo Figlio Gesù. La crisi della fede, l’apostasia, la dissoluzione della famiglia e il dilagare della violenza sono segni evidenti che il Principe di questo mondo sta sferrando una battaglia epocale.

Paolo VI – di cui è prossima la beatificazione – lanciò una grave denuncia. Era il 1972 quando disse: «Attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa». Oggi, quarant’anni dopo, quel fumo si è allontanato o è penetrato in altre stanze?
La crisi della fede di molti cristiani, che da allora è andata crescendo, è il segno della tenebra che avanza. Non dobbiamo però essere pavidi, ma affrontare la prova decisi e saldi nella fede.

Da ultimo. Chiedo a lei, che è particolarmente vicino alla realtà di Medjugorje, c’è un messaggio che la Madonna ci dà per aiutarci e metterci al riparo dalle insidie del demonio?
La Madonna ha detto: «Affrontate e vincete Satana col Rosario in mano».

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