• Accueil
  • > Archives pour le Mardi 30 septembre 2014

La fede si diffonde per irradiazione

Posté par atempodiblog le 30 septembre 2014

La fede si diffonde per irradiazione dans Fede, morale e teologia ie3xh1

La preghiera è l’incontro con Dio, la preghiera è l’esperienza di Dio, la preghiera vissuta è adesione dell’anima a Dio, è l’incontro col Signore; la preghiera rinnovata durante la giornata riempie il cuore di gioia e di pace.
Questo tutti noi lo sperimentiamo, quando preghiamo, magari siamo inquieti, siamo scontenti e abbiamo qualcosa da farci perdonare.
Ci mettiamo davanti a Gesù, gli diciamo le nostre cose, chiediamo perdono delle nostre mancanze, ci lasciamo accarezzare dalla Sua luce, dal Suo amore, dal Suo perdono, lasciamo che ci stringa al Suo Cuore. Allora, quando c’è questa esperienza, che poi è il cuore della vita cristiana, nel nostro cuore entra la pace e la gioia e noi questa pace e questa gioia dell’incontro con Gesù, la dobbiamo testimoniare agli altri perché anche loro gioiscano.
Quindi, come vedete, come ci ha insegnato Benedetto XVI, citato anche più volte da Papa Francesco: “la fede si diffonde per irradiazione”. Infatti la Madonna ci invita ad essere “come le stelle”.
Anche questa è un’immagine biblica che dice: “coloro che insegnano a molti la giustizia”, cioè la volontà di Dio, la retta via, “brilleranno come stelle nel cielo”. Così noi che testimoniamo la fede nella gioia siamo come stelle che brillano nel cielo, effondono il loro splendore, la loro luce, la loro bellezza e non hanno bisogno di pronunciare tante parole.
Le stelle brillano, quindi anche noi dobbiamo brillare con la luce che esce dal nostro cuore e che illumina i nostri occhi, che si esprime nel nostro sguardo, nel nostro sorriso, nelle nostre parole di pace, di perdono, nelle mani tese, nella bontà, nella comprensione, tutto questo, cari amici è essere delle stelle, delle stelle che emanano la fede per irradiazione.
Ecco perché Papa Francesco ha detto: “attenzione, la fede non è proselitismo, cioè non è lavaggio del cervello che si fa agli altri”, ma è irradiazione. La Madonna sposa assolutamente questa posizione, a tutti noi dice: “siate credenti gioiosi e la vostra luce, la vostra bellezza, la vostra pace, la vostra gioia si infondono negli altri”.
Questo è il modo di compiere la missione che è alla portata di tutti ed è anche il modo più efficace.
Poi la Madonna ci ha ricordato che “la pace è dono prezioso di Dio”.

di Padre Livio Fanzaga

Trascrizione dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it

Publié dans Fede, morale e teologia, Medjugorje, Padre Livio Fanzaga, Preghiere, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Chi semina «la zizzania delle chiacchiere» è Satana

Posté par atempodiblog le 30 septembre 2014

Papa Francesco alla Gendarmeria vaticana
«Non seminare bombe». È un impegno che per Francesco va perseguito anche trovando il coraggio di dire: «Per favore signore, per favore signora, per favore padre, per favore suora, per favore eccellenza, per favore eminenza, per favore santità, non chiacchierare, qui non si può!».
Tratto da: L’Osservatore Romano

Chi semina «la zizzania delle chiacchiere» è Satana dans Anticristo wsjv50

Il diavolo, sicuramente. Chi semina «la zizzania delle chiacchiere», che deflagrano come «bombe» distruggendo «la vita degli altri» e anche «la vita della Chiesa», è il diavolo. Non «un’idea» —  ha puntualizzato Papa Francesco nella messa celebrata per la Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano sabato mattina, 27 settembre, nella cappella del Governatorato —  ma «una persona». Che «è cattiva, astuta» e «sa come uccidere».

A offrire al Pontefice lo spunto per l’omelia è stata la figura del patrono del Corpo, san Michele arcangelo. «Sempre attento» nel «custodire la Chiesa», egli «ci insegna questa virtù del custodire», nella quale è racchiusa la vocazione della Gendarmeria vaticana: «custodire questo Stato — l’ha descritta così Francesco —  che è al servizio della libertà della Chiesa, al servizio del vescovo di Roma, del Papa, perché possa essere libero, perché la Chiesa possa essere libera».

«Custodire», ha sottolineato il Pontefice, è «una bella parola, la stessa che Dio ha affidato come vocazione a san Giuseppe», assegnandogli la missione di «custodire Gesù, custodire Dio, anche custodire la Chiesa dopo». E «voi — ha detto il ai gendarmi —  siete custodi» alla scuola dell’arcangelo, il quale «ci insegna come custodire. È coraggioso, loda Dio».

«Voi lodate Dio? Pregando, lodate Dio come l’angelo?» ha chiesto ai presenti. «Sono domande — ha aggiunto — per essere buoni custodi, come l’angelo: ha il coraggio di cacciare via i demoni». Anche quelli che «rovinano la Chiesa», ha precisato, ricordando che si tratta proprio  di «custodire il popolo di Dio contro il diavolo». E «benché alcuni dicano che il diavolo è un’idea», ha chiarito, «io questa idea voglio averla lontana da me».

«Voi —  ha ribadito —  custodite dal diavolo, dalle tentazioni nell’esterno».  È «una bella vocazione questa: lottare con tutte le virtù umane, anche con la preghiera, con l’adorazione, lottare per custodire». Chi custodisce, ha fatto notare, «non può essere, mi permetto la parola, uno “sciocco”; deve essere svelto, deve essere attento. E voi siete sentinelle, voi sentinelle, con la vostra attenzione, per stare attenti, perché non vengano cose brutte dentro lo Stato».

Riferendosi a  presunte minacce terroristiche contro il Vaticano, enfatizzate in questi giorni dai media, il Papa ha messo l’accento sulle mansioni di vigilanza dei gendarmi: «voi sentinelle — ha detto — guardate le porte, le finestre, perché non entri una bomba». Ma, ha aggiunto, «voglio dirvi una cosa un po’ triste: ci sono bombe dentro, ci sono bombe pericolosissimie dentro. State attenti, per favore. Perché nella notte di tante vite cattive, il nemico ha seminato la zizzania».

Ogni seme di zizzania — ha proseguito il Pontefice — è una bomba che distrugge, non lascia crescere bene il grano, distrugge la vita». Si tratta di «una bomba fatta in casa o una bomba atomica?» si è chiesto. In ogni caso, ha affermato, è una bomba «pericolosa». E «ce ne sono tante», ha constatato, anche se «la peggiore bomba che è dentro il Vaticano è la chiacchiera».

Le chiacchiere, secondo Papa Francesco, «minacciano ogni giorno la vita della Chiesa e la vita dello Stato». Perché «ogni uomo che chiacchiera qui dentro — ha scandito — semina bombe, semina distruzione», in quanto «uccide la vita degli altri». E anche se le sue parole corrispondessero a verità, ha precisato, egli non avrebbe comunque «il diritto di dirlo a tutti», ma solo «a chi ha le responsabilità».  Da qui il lapidario invito rivolto ai gendarmi: «Siate sentinelle dei chiacchieroni».

La chiacchiera, ha incalzato, «è una delle malattie di questo Stato». E mentre «tanti laici, tanti sacerdoti, tante suore, tante consacrate, vescovi, seminano il buon grano», il diavolo «usa anche laici, alcuni preti, consacrati, suore, vescovi, cardinali», persino «Papi, per seminare la zizzania». Dunque «dobbiamo essere attenti a questo: non seminare zizzanie». Un «pericolo» che «anche io ho», ha ammesso Francesco. Perché «il diavolo ti mette dentro la voglia».

«Non seminare bombe: è questo il favore che io vorrei chiedervi» ha ripetuto il Pontefice, invitando la Gendarmeria a «custodire, essere brave sentinelle, perché il nemico non semini la zizzania delle chiacchiere».

È un impegno che per Francesco va perseguito anche trovando il coraggio di dire: «Per favore signore, per favore signora, per favore padre, per favore suora, per favore eccellenza, per favore eminenza, per favore santità, non chiacchierare, qui non si può!». Una determinazione necessaria, perché — ha riaffermato — «voi dovete fermare questa semina di bombe, che distruggono la Chiesa e non seminano vita, non sanno seminare il grano».

Quale sarà il destino di chi alimenta le chiacchiere? Richiamando il brano evangelico della liturgia il Papa ha ricordato che «i seminatori di zizzania, i chiacchieroni sono iniqui, commettono iniquità». E dunque «andranno nella fornace ardente», saranno condannati «alla vergogna e all’infamia eterna», come avverte anche il profeta Daniele. Sarà questa la «fine del chiacchierone».

Ai gendarmi il compito di «vigilare, essere brave sentinelle, perché questa bomba delle chiacchiere, queste bombe non entrino qui in casa». Grazie «al vostro aiuto  — è stato l’augurio concluso — la vita di tutti noi, l’ultima pagina della vita di tutti noi, sia: è stata una buona persona, ha seminato il buon grano. E non che, sarebbe tristissimo, l’ultima pagina sia: è stato un iniquo, ha seminato la bomba della zizzania».

Publié dans Anticristo, Articoli di Giornali e News, Commenti al Vangelo, Fede, morale e teologia, Mormorazione, Papa Francesco I, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »