Quando Bernadetta andava alla grotta, teneva un cero in mano. Questo cero era delle sue zie, che erano fierissime di imprestargliene uno a turno.
Un giorno, durante l’apparizione della Vergine, Bernadetta teneva in mano il cero della sua zia più giovane, Lucilla Castérot, sorella di sua madre. Dopo che la vergine era partita, la fanciulla si chinò verso la zia e le disse: “Mi permetti di lasciare il tuo cero alla grotta?”. “Sì, te lo regalo. Se vuoi, va pure a portarlo alla grotta”.
Allora la fanciulla andò fino al fondo della grotta… issò il cero acceso nella sabbia, appoggiandolo alla roccia.
“La Signora mi aveva chiesto, disse la sera a sua zia, se andandomene volevo lasciare il cero ad ardere nella grotta”.
– Perché la Santa Vergine ha chiesto questa cosa a Bernadetta?
Quando tu metti un cero presso l’altare della Santa Vergine, lo fai perché esso prenda il tuo posto presso di Lei. Tu te ne vai, ma il cero resta. La sua piccola fiamma dice alla Vergine: “La tale bambina mi ha messo qui presso di Te. Ella vorrebbe ottenere una grazia, non è potuta restare, perché ha altro da fare: io la chiedo per lei.”
La Santa Vergine diceva a Bernadetta: “Vuole lasciare il suo cero acceso nella grotta perché tenga il suo posto?”. Da allora, vi sono sempre dei ceri accesi nella grotta, a chiedere grazie per gli assenti. Belle preghiere che salgono al Cielo queste piccole fiamme dei ceri!
PROPOSITO: La tua piccola offerta del mattino, fatta bene, resta per tutta la giornata davanti alla Vergine, come il cero. Falla dunque bene.
di Henry Perroy
Le candele non possono certo pregare, ma possono aiutarci a pregare. Le candele hanno diversi significati nella vita dell’uomo.
In primo luogo in ogni candela c’è come un riflesso di quella luce che un tempo scese a Betlemme nel buio del nostro mondo.
Così come la luce delle candele rischiara le tenebre, anche la nostra vita possa essere illuminata dalla vita di Gesù, che ci porta un messaggio che orienta la nostra vita.
La candela ci ricorda il Battesimo, l’inizio del nostro cammino con Cristo e la vocazione alla Vera Vita, alla Vita Eterna.
Che possa sempre più rivelarsi il significato che la Luce ha nella tua vita.
Signore,
Io accendo una candela.
Forse non so pregare nel modo giusto.
Questa candela è un po’ di ciò che possiedo
e un po’ di ciò che sono.
Signore, questa candela, che io qui accendo, sia per me la luce con cui Tu mi illumini nelle difficoltà che mi assillano e nelle decisioni che prenderò. Sia un fuoco attraverso il quale Tu bruci in me ogni malvagità, per trasformarla in qualcosa di nuovo e di buono. Sia un fuoco che scaldi il mio cuore e m’insegni ad amare.
Signore, non posso restare a lungo nella Tua Chiesa. Con questa luce che arde vorrei che restasse qui una parte di me, una parte che desidero donarti.
Aiutami a continuare la mia preghiera in tutto il mio essere e nel lavoro che svolgerò in questo giorno.
Signore, davanti a me c’è una candela. Essa brucia inquieta, a tratti con una piccola fiamma, altre volte con una fiamma più grande. Signore, anch’io sono a volte inquieto/a: lascia che io trovi in Te la calma interiore.
Essa mi offre luce e calore. Signore, lasciami diventare una luce per il mondo.
La candela si smorza, si consuma nel suo proprio compito. Lascia che anch’io diventi un servitore/ una servitrice.
Con questa candela si possono accendere altre candele. Signore, lasciami diventare un esempio per gli altri così anch’essi risplendano e rechino luce al prossimo.
Fonte: Vienna International Religious Centre