L’occhio destro e l’occhio sinistro
Posté par atempodiblog le 4 juillet 2014
Quando Samuele unse re Saul, figlio di Kis della tribù di Beniamino, Nay Ammonita mosse con un grande esercito contro la città di Jabes nel Galaad. I cittadini, spaventati dalle minacce di quel potente nemico, gli si offersero per sudditi, purché cessasse di molestarli. Nay rispose che li avrebbe accettati a condizione però che fosse a tutti cavato l’occhio destro, non solo perché così fossero inabili alla guerra, ma anche perché fosse più obbrobriosa la loro schiavitù. Udita questa barbara condizione, gli abitanti di Jabes spedirono tosto ambasciatori a domandare aiuto a Saul il quale, sentita la scellerata pretesa dell’empio Nay, mandò subito verso di lui un esercito di trecentomila uomini che lo annientò, lo sbaragliò e lo disperse in un solo combattimento e liberò quei meschini dalla minacciata sciagura.
Ora, quello che voleva fare l’iniquo Nay ai cittadini di Jabes per accettarli come suoi sudditi, lo fa realmente spesso il demonio con noi quando ascoltiamo la divina Parola: ci cava l’occhio destro, cioè lo chiude, perché vediamo solo con l’occhio sinistro. E con l’occhio sinistro che cosa si vede?
L’occhio destro è la ragione, l’occhio sinistro è la passione; con l’occhio destro vediamo quello che conviene all’anima e quello che insegna la fede; che cosa contengono i divini precetti e che cosa richiedono i nostri doveri. Conosciamo le nostre debolezze, i mezzi per ripararle e, in una parola, sappiamo ciò che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo schivare per conseguire l’eterna salvezza. Con l’occhio sinistro, invece, non si vede se non ciò che conviene al nostro amor proprio, che piace al nostro egoismo, che serve al nostro comodo. Si vedono solo i difetti degli altri e non i nostri, si trovano mancanze in questa o in quella e non si trovano in noi stessi, benché molto peggiori degli altri. Guardando le cose con l’occhio sinistro, spesso si chiama bene il male e male il bene, si crede prudenza ciò che non è che debolezza, si crede zelo e rigore di osservanza quello che è solo invidia, giustizia quello che è solo parzialità, diritto ciò che è solo capriccio, si giudica carità quello che è mormorazione, conveniente alla salute del corpo quello che è una pura accidia dello spirito; in breve, si stima virtù il vizio e il vizio virtù.
di Sant’Agostino Roscelli
Fonte: Immacolatine.it
Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia, Riflessioni, Sant'Agostino Roscelli | Pas de Commentaire »