Motivi di disprezzare lo scrupolo
Posté par atempodiblog le 27 mars 2014
1° Il peccato nella sua essenza suppone talmente il concorso della volontà, che se questo manca non vi è mai peccato: così insegna con la Chiesa cattolica S. Agostino (Retract. lib. I, c. XV).
2° «È impossibile, predicava già San Leone, che vivendo su la terra, anche i più religiosi non ne ritraggano qualche po’ di polvere (Serm. IV, de Quadrag.)»; cioè è quasi impossibile che, anche adoperando tutte le possibili precauzioni, attesa la debolezza della natura decaduta, attesi gli ostacoli al bene, attesa l’inclinazione al male, la moltitudine dei nemici e la frequenza dei pericoli, si possano schivare dall’uomo tutte le colpe veniali. Solo nel cielo saremo impeccabili. I Santi medesimi non andarono esenti da alcune leggere macchie… D’altronde, i peccati veniali non tolgono la grazia santificante… Perché dunque tanto affannarsi e crucciarsi? Bisogna umiliarsi e pentirsi, non turbarsi ed angustiarsi…
3° Supposto anche che cadiamo in colpa grave, non sarà mai lo scrupolo e la disperazione che ce ne faranno rialzare, ma la speranza ed il pentimento… Dio perdona sempre a un cuore contrito e umiliato, dice il Salmista (Psalm. L, 19). Dio non nega mai il perdono a chi ritorna pentito a lui.
4° Non bisogna mai separare le nostre miserie e debolezze dalla bontà, dalla misericordia e dal sangue di Gesù Cristo. Tutto ciò è in Lui infinito…
da I tesori di Cornelio a Lapide
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