Le icone russe: ascesa verso la bellezza divina
Posté par atempodiblog le 17 mars 2014
Il termine icona deriva dal greco “eikon”, che vuol dire semplicemente immagine. Durante i primi secoli del Cristianesimo il termine venne usato nell’Impero bizantino per indicare la pittura sacra su tavola.
L’icona è una delle manifestazioni maggiormente espressive della fede dell’Ortodossia. Non si tratta di una semplice forma di creazione artistica, pur potendo annoverare splendidi capolavori di esemplare coerenza formale. Attraverso l’icona, oggetto di venerazione prima che di ammirazione estetica, il fedele può entrare in contatto con il mondo celeste e partecipare di quella bellezza che è il riflesso di una superiore armonia. Come afferma il teologo russo Sergej Bulgakov, i popoli ortodossi hanno ricevuto il dono di vedere la bellezza del mondo spirituale.
Icone in mostra al Museo Diocesano di Napoli
“Nelle icone che segnano ed accompagnano tutta la storia del cristianesimo russo dalle origini fino ai nostri giorni, è dato rintracciare una serie di elementi che, nel loro insieme, costituiscono quel particolare stile di arte sacra, che le rende tanto preziose: esse sono infatti espressione propria della cultura slavo-bizantina, iniziata dai santi Cirillo e Metodio; sono manifestazioni dell’anima religiosa, nutrita dalla spiritualità dei padri orientali, per la quale si vede come trasferire all’immagine sacra una misteriosa “presenza” del Prototipo trascendente; una concezione dunque, della bellezza artistica, come occasione e stimolo di elevazione morale e di ascesa verso la bellezza divina, creatrice di ogni bellezza fisica ed umana”.
Giovanni Paolo II
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