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Quaresima: un cammino verso la Pasqua

Posté par atempodiblog le 5 mars 2014

In questa Quaresima proviamo a non vivere solo di piacere, perché il piacere dura un istante, mentre noi abbiamo il diritto di vivere la gioia vera. Sono certa che qualcuno ha già fatto l’esperienza che rinunciando al piacere di quel “cioccolatino” che voleva tanto mangiarsi, di quella “consolazione” che Quaresima: un cammino verso la Pasqua dans Fede, morale e teologia elvira-marzo-okvoleva prendersi … ha provato la gioia, che non è passeggera, che dura tutta la vita! Dobbiamo essere generatori di gioia, e ne siamo capaci perché siamo in grado di dirci dei no”: magari cadiamo dieci volte, ma poi c’é quel momento che riusciamo a dirci di no” ed é una vittoria straordinaria!

Lì si genera la gioia, e non solo per noi. Gestiamo bene la nostra libertà in questi quaranta giorni! La Quaresima è un cammino, un percorso per arrivare a festeggiare nel giorno di Pasqua la nostra fede, un cammino di morte e Risurrezione! Noi possiamo dire di averlo già percorso questo passaggio, questo esodo verso la libertà: prima della Comunità eravamo nella morte, ora non più, perché l’“Alba della Risurrezione” sta sfolgorando su quelle tenebre e le sta vincendo! Il cammino quaresimale che percorreremo insieme sarà, se lo vogliamo, se lo crediamo, uno sperimentare la guarigione da ogni vero, profondo e interiore malessere. In questa “traversata del deserto” vogliamo dare spazio al silenzio della testa, dei sentimenti e del cuore. Ripuliamoci dalle banalità, dagli interessi, dalle ambizioni e dalle motivazioni “malate” del nostro fare e del nostro vivere. Diamo voce, spazio e vigore alla Carità! Per tanti di noi la parola Carità significa fare l’elemosina, dare qualcosa a qualcuno, ma non è così. La Carità è una persona con un volto, una voce, un cuore: è Dio Padre che in Suo Figlio Gesù si è fatto conoscere, vedere, ascoltare, toccare, facendosi uomo, persona come ciascuno di noi. Qualcuno dice che è un mistero, ma Gesù è l’unica verità luminosa, reale, operante, attuale in coloro che accolgono se stessi, alzando il capo e piegando le ginocchia, in un abbandono fiducioso e sereno a Colui che ci salva. Pertanto, percorrendo questo “deserto” é importante rendere attento l’orecchio del cuore per sentire, ascoltare, accogliere, con sorpresa a volte, i festosi, danzanti rintocchi delle campane che già ci annunceranno che Gesù, quel giovane crocifisso, Figlio di Maria di Nazareth, risorgerà! Il Signore della Vita ci accompagni, doloroso e luminoso, sofferente e misericordioso, forte e buono verso la luce sfolgorante della sua Vittoria.

di Suor Elvira Petrozzi

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Preghiera e digiuno preparano la Chiesa alle grandi battaglie

Posté par atempodiblog le 5 mars 2014

Preghiera e digiuno preparano la Chiesa alle grandi battaglie dans Fede, morale e teologia 24govhf

Il tempo di Quaresima ci riporta direttamente ai quaranta giorni che Gesù ha trascorso nel deserto prima di affrontare le tentazioni del diavolo. Benché non ne avesse bisogno, il Figlio di Dio ha temprato la sua umanità alla lotta col digiuno e la preghiera, perché ne comprendessimo l’importanza nel nostro combattimento quotidiano contro il potere delle tenebre. In particolare dobbiamo comprendere la necessità del digiuno nella nostra formazione cristiana, come ci attesta la pratica bi millenaria della Chiesa.
Digiuno e preghiera sono fra loro complementari e si sostengono l’un l’altro. Digiunare significa mortificare la fame di mondo e rinunciare all’effimero. Pregare significa far emergere in noi la fame di Dio e nutrirci della sua Parola.
Il digiuno è il momento dello svuotamento di se stessi. La preghiera è il momento in cui saziarci di Dio. Sono due realtà intimamente congiunte, come i movimenti di diastole e di sistole del cuore.
La nostra società ha smarrito il ricordo della forza che il digiuno infonde nel cuore di chi lo pratica. Digiunando, la volontà impara a rinunciare, prima alle piccole cose e poi alle grandi.
Chi ha la forza di rinunciare esce vittorioso dalle battaglie della vita, quelle terrene come quelle più propriamente spirituali.
La rinuncia disarma i nemici, li lascia con le mani vuote e li mette in fuga. La rinuncia assicura a chi la pratica la libertà e la pace.
In modo particolare, la rinuncia è l’arma della vittoria contro il diavolo, che vuole distruggere con quello che offre. Il ritorno alla pratica di un digiuno severo prepara la Chiesa alle grandi battaglie.

di Padre Livio Fanzaga

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Andiamo nella solitudine a parlarci

Posté par atempodiblog le 5 mars 2014

L’esercizio del perdono dans Citazioni, frasi e pensieri Beato-Giustino-Maria-Russolillo
Immagine tratta da: Mis ilustraciones

“Andiamo nella solitudine a parlarci, o Divino Amor mio! Nel deserto più ermo, nell’antro più raccolto, noi ci parleremo indisturbati, da soli… Nella stanza dell’anima dove nessuno può entrare, nemmeno gli spiriti angelici, ma soli io e Voi, solo Voi e io, e noi ci parleremo soli e indisturbati”.

Beato Giustino Maria della Santissima Trinità Russolillo

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Oscar al bluff «La grande bellezza». Ma si sa che il disprezzo del cattolicesimo fa sempre «cinema d’autore»

Posté par atempodiblog le 5 mars 2014

Oscar al bluff «La grande bellezza». Ma si sa che il disprezzo del cattolicesimo fa sempre «cinema d'autore» dans Articoli di Giornali e News 27wrjme

Più che un film, un video-clip di due ore. Tanto pretenzioso  quanto vacuo e mediocre.  La grande bellezza di Paolo Sorrentino, fresco premio Oscar, sembra una di quelle pellicole pensate  a tavolino per mietere premi al di fuori dell’Italia, specialmente dalle parti di Hollywood. C’è infatti tutto quello che serve per piacere al pubblico e alla critica internazionale, specialmente alla critica liberal statunitense: uno stile manieristico ed eclettico che assorbe spunti da Federico Fellini e da Terrence Malick, la caricatura dell’Italia e, immancabile, quella acida e becera del cattolicesimo, che fa sempre “cinema d’autore”.

Scrive Giovanna Jacob:

Sorrentino non si dimentica mai di mettere nei suoi film i luoghi comuni folkloristici sull’Italia che tanto piacciono al pubblico cui cerca disperatamente di piacere. Nel Divo (Ita/Fra, Colore, 110’, 2008) Sorrentino rappresenta l’Italia così come se la immaginano gli stranieri, specialmente dopo lo scandalo del bunga bunga: marcia, corrotta, mafiosa e governata da mafiosi. Mancava solo la pizza e il mandolino. E l’anticlericalismo vuoto di La grande bellezza è esattamente un luogo comune sull’Italia, che per gli anglosassoni è una nazione marcia, corrotta e mafiosa a causa del cattolicesimo.

I personaggi del cardinal Bellucci (interpretato da Roberto Herlitzka), della “santa” (interpretata da Giusi Merli) e l’assistente della santa (interpretato da Dario Cantarelli) sono peggio che imbarazzanti. Il cardinale Bellucci sembra meno interessato a Dio e al diavolo che all’alta cucina. Egli si interessa in particolare alla cottura delle carni, che è una allusione facile, alla portata degli spettatori meno avveduti, ai “piaceri della carne”. E a proposito di piaceri della carne, la scena in cui una suora di clausura, nel corso di un incontro con la santa, lancia un sorriso smagliante ad un bel giovane di colore, membro della delegazione di una tribù africana, ha la stessa intensità satirica di una barzelletta che non fa ridere. Il messaggio è chiaro e gradito al pubblico internazionale ex protestante, specialmente anglosassone, cui Sorrentino cerca disperatamente di piacere: i religiosi sono dei repressi nevrotici. Quando Gambardella domanda al cardinale: «Eminenza, è vero che lei da giovane faceva l’esorcista?», il volto del cardinale sprofonda in un chiaroscuro tenebroso. Il messaggio è chiaro e gradito al pubblico di cui sopra: vero diavolo è chi fa credere al popolo che il diavolo esiste. Fanno pendant al vescovo-cuoco le tante figure di religiosi, e specialmente religiose, che vedi aggirarsi per la Roma di Sorrentino con sguardi derisori e infidi. Il messaggio è chiaro e gradito eccetera: la religione organizzata è un inganno.

Quando appare la “santa”, una sorta di caricatura di madre Teresa di Calcutta, il film sprofonda nella farsa. Il suo volto è devastato da una infinità di rughe, la sua bocca si apre solo per mostrare gengive quasi completamente nude, dai suoi occhi trasuda una demenza senile ad uno stadio molto avanzato. D’altra parte, la giovane suora che guarda alla santa con mistico e sofferto entusiasmo, sgranando occhi cerchiati per troppe veglie di preghiera, non appare tanto più lucida. Il messaggio è chiaro e gradito eccetera: per avere fede, speranza e carità bisogna essere irrazionali.

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Preghiera nel giorno del digiuno

Posté par atempodiblog le 5 mars 2014

Preghiera nel giorno del digiuno, adattato da “Il digiuno” di Padre Slavko

Preghiera nel giorno del digiuno dans Digiuno 210nmh5

Invito della Madonna:
“Vorrei che la gente in questi giorni pregasse con me. E che preghi il più possibile! Che inoltre digiuni il mercoledì ed il venerdì; che ogni giorno reciti almeno il Rosario: i misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi…” (14.8.84)

qmvh dans Medjugorje

Signore Dio, creatore dell’universo e mio creatore!
Oggi ti voglio ringraziare perché hai dato al mondo un ordine così meraviglioso. Grazie per aver dato fertilità alla madre terra che produce per noi ogni tipo di frutti. Grazie per il cibo che viene preparato con i frutti della terra! Padre sono pieno di gioia per tutte le tue creature, per i frutti e ti rendo grazie! Grazie perché ogni giorno abbiamo bisogno di pane e perché ogni giorno abbiamo bisogno di dissetarci.

Padre grazie perché mi hai creato per nutrirmi ogni giorno dei frutti della terra, per crescere e servirti. Ti rendo grazie, Padre per coloro che con la loro intelligenza e le loro fatiche scoprono nuove possibilità di vita sulla terra. Grazie per coloro che posseggono tanti beni e ne danno agli altri. Grazie per coloro che al momento stesso di mangiare questo pane terreno sentono anche la fame del Pane celeste. Padre grazie anche per quelli che oggi non hanno di che nutrirsi, perché sono convinto che manderai il tuo aiuto tramite persone piene di bontà!

Padre oggi ho deciso di fare il digiuno. Con ciò non intendo disprezzare le cose che tu hai creato, non intendo rinunciarvi, ma desidero scoprirle nuovamente. Mi sono deciso per il digiuno perché hanno digiunato anche i tuoi profeti, perché ha digiunato anche tuo figlio Gesù Cristo, i suoi apostoli ed i suoi discepoli. Mi sono deciso per il digiuno perché ha digiunato anche la tua serva, la beata vergine Maria . Lei stessa mi ha invitato al digiuno:
“Cari figli! Oggi vi invito a digiunare col cuore. Vi sono molte persone che digiunano, ma fanno questo perché lo fanno gli altri. E’ diventata un’abitudine che nessuno vorrebbe interrompere. Chiedo alla Parrocchia di digiunare in segno di ringraziamento, perché Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo in questa parrocchia. Cari figli! Digiunate e pregate col cuore! Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Oggi voglio imparare a rivolgermi di più verso di Te nonostante le cose che mi circondano. Col digiuno che liberamente ho scelto di fare oggi voglio pregarti per tutti coloro che soffrono la fame e per questo creano agitazioni nel mondo, ti offro il mio digiuno anche per la pace nel mondo. Arrivano le guerre perché siamo attaccati ai beni materiali e vogliamo difenderli, procurarceli e per questo arriviamo ad uccidere. Padre ti offro il mio digiuno per tutti coloro che sono schiavi del loro attaccamento ai beni materiali e non vedono alcun valore.
Ti prego per coloro che vivono in contrasto con gli altri perché accecati dalle loro ricchezze. Padre, con questo digiuno aprimi gli occhi per vedere tutte le cose che ho come tuo dono, poterti ringraziare e dare il giusto valore ad ogni cosa.

Padre, oggi ho deciso di nutrirmi di solo pane per comprendere meglio il valore del Pane celeste: la presenza di tuo Figlio nell’Eucarestia. Fa che attraverso il digiuno crescano in me fede e fiducia!

Padre mi sono deciso per il digiuno perché so che fa crescere in me il desiderio di Te. Attraverso il digiuno desidero ascoltare e vivere con più impegno la tua Paola. Con gioia e gratitudine ripenso alle parole di tuo Figlio: “Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli”. Padre rendimi povero davanti a Te. Dammi la grazia di capire per mezzo del digiuno, come Tu mi sei necessario! Fa che mediante il digiuno cresca il mio desiderio per Te, che il mio cuore aneli verso di Te come la cerva anela alle sorgenti d’acqua e il deserto sospira le nuvole cariche di pioggia!

Padre fa che mediante questo digiuno cresca in me la comprensione e la solidarietà verso chi ha fame e sete, verso coloro non hanno beni materiali. Aiutami a capire cosa non mi serve delle cose che possiedo per darle a chi è nel bisogno.
Padre, donami la grazia di comprendere che sono pellegrino su questa terra e che quando passerò all’altro mondo non potrò portare nulla con me se non l’amore e le buone opere! Fa’ che pur avendo dei beni io sia consapevole di non avere nulla di mio, ma che tutto ho ricevuto come per esserne un amministratore fedele.

Padre dammi la grazia attraverso questo mio digiuno di diventare più umile e pronto a compiere la tua volontà. Perciò purificami dall’egoismo e dalla superbia, liberami da ogni cattiva abitudine, placa le mie passioni, accresci in me le virtù.
Padre fa’ che questo mio digiuno apra la mia anima alla Tua grazia che mi purifica e mi riempie.
Aiutami ad essere simile al Tuo Figlio in ogni tentazione ed in ogni prova, a respingere ogni seduzione del male accogliendo la Tua Parola.

Oh Maria, tu eri completamente libera nel tuo cuore, non eri legata ad alcuna cosa se non alla volontà del Padre: chiedi per me la grazia di fare un digiuno gioioso per cantare con te il cantico della riconoscenza! Fa’ che nella mia decisione di digiunare io sia forte e perseverante. La difficoltà e la fame che sentirò oggi le voglio offrire per tutti gli uomini. Maria, prega per me! Per tua intercessione e per la forza della tua protezione si allontanino da me ogni male ed ogni tentazione diabolica. Insegnami, o Maria, a digiunare ed a pregare perché di giorno in giorno divenga sempre più simile a te ed a tuo Figlio Gesù Cristo nello Spirito santo amen.

di Padre Slavko Barbaric
Tratto da: Info da Međugorje

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