Una devozione buona in ogni stato e condizione
Posté par atempodiblog le 25 février 2014
La devozione di San Luigi da Montfort: tutto “in Maria, con Maria, per Maria”, una devozione buona in ogni stato e condizione.
In ogni stato della vita spirituale, che è sempre stato di viaggio, battaglia, formazione, elevazione e conquista. In ogni stato di vita abbiamo la Santa Vergine accanto in una perpetua visitazione, soddisfacendo al suo ruolo di Madre.
Crediamo nella perpetua visitazione di Maria ad ogni anima, specialmente a coloro che lavorano alla loro santificazione.
Beato Giustino Maria Russolillo da Pianura
Fonte: Vocationist.org
[…] ecco delle pratiche interiori molto santificanti per quelli che lo Spirito Santo chiama a un’alta perfezione.
Si tratta, in breve, di fare tutte le proprie azioni per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria, per farle più perfettamente per mezzo di Gesù Cristo, con Gesù Cristo, in Gesù e per Gesù.
Per mezzo di Maria
258. Bisogna fare le proprie azioni per mezzo di Maria, cioè bisogna che obbediscano in ogni cosa alla santissima Vergine, e che siano guidati in ogni cosa dal suo spirito, che è lo Spirito Santo di Dio. «Quelli che sono guidati dallo spirito di Dio sono figli di Dio» (Rm 8,14). Quelli che sono guidati dallo spirito di Maria sono figli di Maria, e, di conseguenza, figli di Dio, come abbiamo mostrato, e tra tanti devoti della santa Vergine, sono veri e fedeli devoti solo quelli che sono guidati dal suo spirito. Ho detto che lo spirito di Maria è lo spirito di Dio, perché ella non è mai stata guidata dal suo proprio spirito, ma sempre dallo spirito di Dio, che se ne è talmente impadronito da divenire il suo proprio spirito. Per questo sant’Ambrogio dice: «L’anima di Maria sia in ciascuno per magnificare il Signore; lo spirito di Maria sia in ciascuno per esultare in Dio». Quanto è felice un’anima quando, sull’esempio del buon fratello gesuita Rodriguez, morto in odore di santità, è tutta posseduta e governata dallo spirito di Maria, che è uno spirito dolce e forte, zelante e prudente, umile e coraggioso, puro e fecondo!
259. Affinché l’anima si lasci guidare da questo spirito di Maria, bisogna: 1) Rinunciare al proprio spirito, alle proprie vedute e volontà prima di fare qualcosa: per esempio, prima di pregare, di dire o ascoltare la santa Messa, di comunicarsi, ecc.; perché le tenebre del nostro spirito e la malizia della nostra volontà e del nostro agire, se le seguiamo, anche se ci sembrano buone, ostacolano lo spirito di Maria. 2) Bisogna abbandonarsi allo spirito di Maria per esserne mossi e guidati nel modo che lei vorrà. Bisogna mettersi e abbandonarsi nelle sue mani verginali, come uno strumento nelle mani dell’artista, come un liuto nelle mani di un buon suonatore. Bisogna perdersi e abbandonarsi in lei, come una pietra che si getta nel mare: si fa semplicemente e in un istante, con una sola occhiata dello spirito, con un piccolo movimento della volontà, o verbalmente, dicendo, per esempio: «Rinuncio a me stesso, mi dono a te, mia cara Madre». E anche se non si sente alcuna dolcezza sensibile in questo atto di unione, è comunque reale; proprio come se si dicesse, Dio non voglia: «Mi dono al diavolo», con altrettanta sincerità, benché lo si dicesse senza alcun mutamento sensibile, si sarebbe comunque realmente del diavolo. 3) Bisogna di quando in quando, durante e dopo le proprie azioni, rinnovare lo stesso atto di offerta e di unione; più lo si farà, più presto ci si santificherà e più presto si giungerà all’unione con Gesù Cristo, che segue sempre necessariamente l’unione con Maria, poiché lo spirito di Maria è lo spirito di Gesù.
Con Maria
260. Bisogna fare le proprie azioni con Maria: cioè bisogna, nelle proprie azioni, considerare Maria come un modello perfetto di ogni virtù e perfezione che lo Spirito Santo ha formato in una semplice creatura, per imitarla secondo la nostra piccola capacità. Bisogna quindi che in ogni azione consideriamo come Maria l’ha fatta o la farebbe, se fosse al nostro posto. Dobbiamo per questo esaminare e meditare le grandi virtù che ha praticato durante la sua vita, particolarmente: 1) la sua fede viva, con la quale ha creduto senza esitare alla parola dell’angelo; ha creduto fedelmente e costantemente fino ai piedi della croce sul Calvario; 2) la sua umiltà profonda, che l’ha fatta nascondersi, tacere, sottomettersi a tutto e mettersi all’ultimo posto; 3) la sua purezza tutta divina, che non ha mai avuto né avrà mai l’uguale sotto il cielo, e infine tutte le sue altre virtù.
Si ricordi, lo ripeto una seconda volta, che Maria è il grande e l’unico stampo di Dio, adatto a fare immagini viventi di Dio, con poca spesa e in poco tempo; e che un’anima che ha trovato questo stampo e vi si perde, è presto cambiata in Gesù Cristo, che questo stampo riproduce al naturale.
In Maria
261. Bisogna fare le proprie azioni in Maria. Per ben comprendere questa pratica bisogna sapere: 1) che la santissima Vergine è il vero paradiso terrestre del nuovo Adamo, e che l’antico paradiso terrestre non ne era che la figura. Vi sono dunque, in questo paradiso terrestre, ricchezze, bellezze, rarità e dolcezze inesplicabili, che il nuovo Adamo, Gesù Cristo, vi ha lasciato. È in questo paradiso che si è compiaciuto per nove mesi, che ha operato le sue meraviglie e che ha mostrato le sue ricchezze con la magnificenza di un Dio. Questo santissimo luogo è composto unicamente da una terra vergine e immacolata, dalla quale è stato formato e nutrito il nuovo Adamo, senza alcuna macchia, per opera dello Spirito Santo, che vi abita. È in questo paradiso terrestre che si trova veramente l’albero della vita che ha portato Gesù Cristo, il frutto di vita; l’albero della scienza del bene e del male che ha dato la luce al mondo. Vi sono, in questo luogo divino, alberi piantati dalla mano di Dio e irrigati dalla sua unzione divina, che hanno portato e portano ogni giorno frutti di un sapore divino; vi sono aiuole smaltate di belli e differenti fiori di virtù, che emanano un profumo che delizia anche gli angeli. Vi sono in questo luogo prati verdi di speranza, torri inespugnabili di fortezza, case incantevoli di fiducia, ecc. Solo lo Spirito Santo può far conoscere la verità nascosta sotto queste figure di cose materiali. C’è in questo luogo un’aria pura, non infetta, di purezza; un bel giorno, senza notte, dell’umanità santa; un bel sole, senza ombra, della Divinità; una fornace ardente e perenne di carità, dove tutto il ferro che vi è messo è infocato e cambiato in oro; c’è un fiume di umiltà che sgorga dalla terra e, dividendosi in quattro rami, irriga tutto questo luogo incantato: sono le quattro virtù cardinali.
262. Lo Spirito Santo, per bocca dei santi Padri, chiama anche la santa Vergine: 1) la porta orientale, per la quale il sommo sacerdote Gesù Cristo entra ed esce nel mondo; vi è entrato la prima volta per mezzo di lei e vi verrà la seconda; 2) il santuario della Divinità, il riposo della Santissima Trinità, il trono di Dio, la città di Dio, l’altare di Dio, il tempio di Dio, il mondo di Dio. Tutti questi differenti titoli e lodi sono verissimi, rispetto alle differenti meraviglie e grazie che l’Altissimo ha operato in Maria. Oh! che ricchezze! Oh! che gloria! Oh! che gioia! Oh! che felicità poter entrare e dimorare in Maria, dove l’Altissimo ha posto il trono della sua gloria suprema!
263. Ma quanto è difficile a dei peccatori come siamo noi avere il permesso e la capacità e la luce per entrare in un luogo così alto e così santo, che è custodito non da un cherubino, come l’antico paradiso terrestre, ma dallo Spirito Santo stesso che ne è divenuto il padrone assoluto, della quale dice: «Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fonte sigillata» (Ct 4,12). Maria è chiusa; Maria è sigillata; i miseri figli di Adamo ed Eva, cacciati dal paradiso terrestre, possono entrarvi solo per una grazia particolare dello Spirito Santo, che devono meritare.
264. Dopo che, con la propria fedeltà, si è ottenuta questa grazia insigne, bisogna dimorare nel bell’interno di Maria con compiacenza, riposarsi in pace, appoggiarsi con fiducia, nascondersi con sicurezza e perdersi senza riserve, affinché in questo seno verginale: 1) l’anima sia nutrita del latte della sua grazia e della sua misericordia materna; 2) sia liberata dai suoi turbamenti, timori e scrupoli; 3) sia al sicuro da tutti i suoi nemici, il demonio, il mondo e il peccato, che non vi hanno mai avuto accesso: per questo ella dice che quelli che operano in lei non peccheranno: «Chi opera in me non peccherà» (Sir 24,21), cioè quelli che dimorano nella santa Vergine in spirito non faranno peccati rilevanti; 4) affinché sia formata in Gesù Cristo e Gesù Cristo sia formato in lei: perché il suo seno è, come dicono i Padri, la sala dei segreti divini, dove sono stati formati Gesù Cristo e tutti gli eletti: «L’uno e l’altro è nato in essa» (Sal 87,5).
Per Maria
265. Infine bisogna fare tutte le proprie azioni per Maria. Perché, siccome ci si è consacrati interamente al suo servizio, è giusto che si faccia tutto per lei come un domestico, un servo e uno schiavo; non che la si consideri il fine ultimo dei propri servizi, che è solo Gesù Cristo, ma il proprio fine prossimo, il proprio intermediario misterioso e il proprio mezzo facile per andare a lui. Come un buon servo e schiavo, non bisogna rimanere oziosi; ma bisogna, sostenuti dalla sua protezione, intraprendere e fare grandi cose per questa augusta Sovrana. Bisogna difendere i suoi privilegi quando sono messi in discussione; bisogna difendere la sua gloria quando è attaccata; bisogna attirare tutti, potendolo, al suo servizio e a questa vera e solida devozione; bisogna parlare e gridare contro quelli che abusano della sua devozione per oltraggiare suo Figlio, e nello stesso tempo stabilire questa vera devozione; non bisogna pretendere da lei, come ricompensa dei propri piccoli servizi, che l’onore di appartenere a una così amabile Principessa e la felicità di essere per mezzo di lei uniti a Gesù, suo Figlio, con un legame indissolubile nel tempo e nell’eternità.
Dal ‘Trattato della vera devozione alla santa Vergine’ di San Luigi Maria Grignion de Montfort
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