Pregate invece di guardare Sanremo: la singolare proposta di San Maurizio

Posté par atempodiblog le 25 février 2014

Don Bruno Borelli: “Dire il Rosario anziché stare davanti alla Tv è positivo”
Pregate invece di guardare Sanremo: la singolare proposta di San Maurizio
di Erica Fusi - GIORNALE di ERBA (22 febbraio 2014) 

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“Santo Rosario in alternativa al Festival di Sanremo” è questo il nome di una pagina Facebook creata come evento dalla Parrocchia di San Maurizio. Subito si è aperto il dibattito. In una giornata le adesioni hanno sfiorato le 800 persone, ma insieme ai commenti di sostegno non sono mancate le minacce e gli insulti. “Non è un mio invito personale”, ha sottolineato il vicario parrocchiale di San Maurizio don Bruno Borelli “non sono io personalmente a seguire la pagina Facebook perché non né ho il tempo” ma un mio collaboratore, una persona molto spirituale che avrà voluto lanciare questo messaggio simbolico. Non credo ci sia intento polemico, ma d’altro canto il Festival non ha certo un gran valore. Io non lo guardo e pregare invece di guardare la Tv è sempre una cosa positiva”.

A occuparsi della pagina è Tiziano Iavarone, canturino, responsabile peraltro della Comunità di rinnovamento carismatico che si riunisce in preghiera proprio anche a Mevate: “Mi sono sentito di fare questa proposta perché in un momento come questo, dove il demonio si sta appropriando di tutto, è importante combattere con la preghiera”, a sottolineato l’uomo, “Sanremo è sempre stato uno spettacolo da vedere con la propria famiglia, tutti insieme. Io ricordo le serate sul divano da bambino con i miei genitori. Ora invece anche la Rai, invece di comunicare e intrattenere le famiglie, preferisce fare scalpore e invita a Sanremo cantanti blasfemi come quel Rufus”. Iavarone si riferisce al cantautore canadese Rufus Wainwrigth, accusato dai Papaboys di blasfemia per una sua canzone in cui si parla di un messia gay, ospite a Sanremo nella serata di mercoledì 19 febbraio. “Ho voluto esortare a disertare Sanremo a favore della preghiera, del Rosario – ha sottolineato Iavarone – cinque giornate di preghiera e Rosario personale nella propria casa, con la propria famiglia, al posto delle serate del Festival e ha avuto subito molta adesione e partecipazione. E’ vero che non sono mancate le minacce e gli insulti e passo la giornata a cancellare commenti non consoni, ma quando si fa qualcosa nel nome del Signore bisogna metterlo in conto”.

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