• Accueil
  • > Archives pour le Samedi 22 février 2014

Buona cucina: segno di speranza?

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Buona cucina: segno di speranza?
di Susanna Manzin – Comunità Ambrosiana

Buona cucina: segno di speranza? dans Cucina e dintorni e6w3fo

Oggi è esplosa la moda della buona cucina: non c’è canale televisivo che non abbia la sua trasmissione di ricette e consigli per la tavola, gli chef sono delle star e le gare di cucina incollano davanti allo schermo milioni di spettatori. Penso che si tratti di una buona cosa: dopo un lungo periodo di approccio trasandato al mondo del cibo, è bello vedere un ritrovato interesse per la buona tavola. Oggi la società coriandolare (per usare la felice espressione del sociologo Giuseppe De Rita) produce i suoi effetti anche sulle abitudini alimentari: diminuisce la regolarità dei pasti, sempre più disordinati e ad orari imprevedibili. E’ sempre più raro che la famiglia si riunisca a tavola, a condividere un pasto preparato con attenzione e amore dalla madre, raccontandosi l’un l’altro quanto è successo durante la giornata. Oggi molti consumano pasti pronti, scaldati velocemente al microonde, tra un impegno e l’altro; le famiglie mangiano guardando la TV, senza rivolgersi la parola; trionfa il fast food, il mondo delle merendine e dei cibi precotti. Non parliamo poi dell’ossessione della linea e delle diete. Ma questo ritrovato interesse per il mondo delle ricette dimostra che qualcosa sta cambiando, in meglio. E’ un segnale che “le radici profonde non gelano”, come diceva Tolkien, e noi italiani abbiamo tutti gli strumenti per riscoprire queste radici di buona cucina.

Tra l’altro, l’Unesco ha proclamato la dieta mediterranea patrimonio dell’Umanità, riconoscendone non solo le qualità nutrizionali (si può mangiare bene tutelando anche la salute) ma anche il valore sociale: leggiamo nelle motivazioni: «Promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende». Esiste una via della bellezza anche a tavola. Il cibo e le bevande fanno parte a pieno titolo della cultura e il loro significato simbolico è del resto spesso citato nella stessa Sacra Scrittura. Cosa c’è di più bello che cucinare per i familiari, per gli amici, trascorrere con loro una serata intorno ad una bella tavola apparecchiata con amore e armonia? Ricordiamo il significato profondo del film Il pranzo di Babette, del regista danese Gabriel Axel, recentemente scomparso, che vinse l’oscar nel 1987 per il miglior film straniero. Il film è tornato in auge recentemente, poiché Papa Francesco ne parla come del suo film preferito. Babette, una cuoca che fugge da Parigi sconvolta dalla Comune, si rifugia  in un villaggio danese nella casa di due austere zitelle. Come dice Papa Francesco, «appartengono a un mondo calvinista e puritano talmente austero che anche la redenzione di Cristo viene vista come una negazione delle cose di questo mondo. Era una comunità che non sapeva che cosa fosse la felicità. Viveva schiacciata dal dolore. Stava attaccata a una parvenza di vita. Aveva paura dell’amore». Babette vince la Lotteria Nazionale e per sdebitarsi dell’ospitalità ricevuta decide di spendere il denaro della vincita per organizzare una memorabile cena, con i cibi più raffinati e i vini migliori. E la bellezza della cena trasforma tutti coloro che vi partecipano: i cuori induriti si sciolgono, torna il sorriso e la gioia di vivere, l’amore e la fratellanza . Da sempre il nutrimento non ha solo un aspetto biologico ma anche culturale, sociale e simbolico. E’ una pratica di socializzazione: ogni civiltà ha i suoi riti, le sue tradizioni. Anche nelle case più umili la tavola era simbolo di generosa condivisione. La frantumazione della società e la crisi delle relazioni interpersonali hanno fatto sentire i loro effetti anche sulle abitudini alimentari. Ma la passione per la cucina è, a mio parere, un segnale di speranza: per risollevarci dalla catastrofe antropologica proviamo a ripartire dal gusto ritrovato per le ricette e la gastronomia. Impariamo da Babette, che scioglie i cuori con il suo pranzo sontuoso. San Giovanni nel suo Vangelo riporta un ricordo commuovente: quello di Gesù risorto che con semplicità e delicatezza cucina pesce arrostito e pane sulla spiaggia, facendo trovare tutto pronto ai suoi discepoli, che invita a mangiare con lui, ricreando quel clima familiare che tante volte hanno condiviso con Lui (Gv 21,9). Quanti episodi ci presentano Gesù a tavola: non è un caso.

Vogliamo fare  la Nuova Evangelizzazione? Ecco gli ingredienti per una ricetta: prendete una tavola, apparecchiatela con cura e bellezza, cucinate qualche manicaretto, invitate gli amici, cominciate con una breve preghiera di ringraziamento (ce ne sono di bellissime) e gustatevi la buona compagnia. Insaporite con qualche discorso importante, ma senza trascurare la gioia e la spensieratezza. Condite tutto col sorriso e innaffiate con una buona bottiglia di vino rosso. Perché come diceva Hilaire Belloc (27 luglio 1870 – 16 luglio 1953): «Laddove splende il sole cattolico, ci sono sempre risa e buon vino rosso».

Publié dans Cucina e dintorni, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Davide e Salomone

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Davide e Salomone dans Beata Anna Katharina Emmerick Padre-Fanzaga

Mi ha molto colpito un’osservazione che ho letto ne ‘le visioni della beata Caterina Emmerick’, in una delle sue visioni ha visto Davide e Salomone. Voi sapete che Davide fu adultero, omicida e anche falso. Ha fatto una cosa che per me è una depravazione incredibile, perché ha preso la moglie di un suo soldato, l’ha messa incinta, ha chiamato il soldato e lo ha mandato a casa perché stesse con sua moglie, lui non c’è stato… era il tempo del servizio militare, l’ha mandato in prima linea e così l’ha fatto ammazzare… ha fatto delle cose che non stavano né in cielo né in terra…
Salomone non ha mai fatto di queste cose eppure noi diciamo “santo re Davide”, ma non diciamo “santo Salomone”.
Caterina Emmerick osserva che Davide nel suo peccato ha riconosciuto la sua infermità e ha gridato “abbi pietà di me, Signore” (salmo 50), invece Salomone si è compiaciuto della sua sapienza.
Se uno dice “Signore, abbi pietà di me povero peccatore” si salva, anzi se lo si dice con il cuore va pure dritto in Paradiso come il Buon ladrone.
Salomone ha vissuto compiaciuto della sua sapienza e, alla fine della sua vita, ha perso la fede ed è andato ad adorare gli dei delle sue amanti. Non sto a disquisire sul suo destino eterno, ma questo lo dico perché c’è un atteggiamento interiore che porta alla perdizione eterna ed è l’indurimento del cuore.

di Padre Livio Fanzaga (da una catechesi audio, 2004)

Publié dans Beata Anna Katharina Emmerick, Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia, Misericordia, Padre Livio Fanzaga, Riflessioni | Pas de Commentaire »

La Divina Misericordia

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Una volta Gesù mi disse:Il Mio sguardo da quest’immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce”. (Santa Faustina Kowalska)

Il 22 febbraio Gesù disse a Santa Faustina Kowalska: Dipingi un quadro secondo il modello che vedi, e scrivici sotto: Gesù confido in Te! Desidero, inoltre che questa immagine sia venerata nella vostra Cappella e in tutto il mondo. I raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua che sgorgano quando il mio Cuore fu trafitto dalla lancia, sulla Croce. Il raggio bianco rappresenta l’acqua che purifica le anime; quello rosso, il sangue che è la vita delle Anime.

L'immagine di Gesù Misericordioso dans Misericordia Gesu_Misericordioso

La Divina Misericordia consiste in questo: all’uomo che ha voltato le spalle a Dio, Dio stesso ha inviato il proprio Figlio che si è addossato su di sé i peccati del mondo, li ha distrutti nel suo amore e ha dato a tutti il perdono di Dio, la Divina Figliolanza e la vita Eterna. E noi per salvarci dobbiamo solo dire: sì, è vero, sono un poveretto, un disgraziato, incapace di fare il bene, pieno di peccati, ma accetto di essere tale, mi confesso tale, accetto la medicina di Dio, acconsento a chiedere perdono a Dio, decido di cambiare vita e accetto che Dio mi salvi e porti in Paradiso. Questa è la Divina Misericordia: la salvezza data gratuitamente. A noi  spetta dire di sì, accoglierla, e imparare a fidarci del perdono di quel Dio che ci ama di un amore immenso, tanto che a santa Faustina ha detto: “Ho inciso il tuo nome sul palmo della mia mano”.
Nell’avvicinarci al Giudizio di Dio, dobbiamo confidare nella Divina Misericordia, senza temere la giustizia di Dio, affidandoci a Maria che dice: “Io sono qui come Mediatrice, vi faccio avvicinare io”, secondo un tema che il Montfort ha sviluppato tantissimo.

Tratto da: L’Aldilà nei messaggi di Medjugorje. La Regina della Pace chiama l’umanità alla salvezza. Di Padre Livio Fanzaga con Diego Manetti. Ed. PIEMME

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia, Libri, Misericordia, Padre Livio Fanzaga, Santa Faustina Kowalska | Pas de Commentaire »

Boom dei musei: più 5%

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Boom dei musei: più 5% dans Articoli di Giornali e News 14wv95w

Già scarseggiano purtroppo, se poi alle buone notizie diamo scarso risalto è finita. Ebbene, si dà il caso che qualche giorno fa sia circolato un dato che avrebbe meritato ben altro spazio, rispetto a quello ricevuto. La fonte era una nota del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, e il dato il seguente: nel 2013, annus horribilis per tante ragioni, nei circa 200 musei statali presenti sulla nostra penisola si è registrato un deciso aumento di visitatori paganti e di entrate: più 5,13%, con un aumento di introiti del 7,49%.  Dal Ministero fanno sapere che questo successo – innegabile quanto inatteso –  lo si deve principalmente al progetto ‘Una notte al Museo‘, che da luglio a dicembre ha visto ogni ultimo sabato del mese aperte le porte dei nostri luoghi della cultura nelle ore serali (20:00-24:00), come peraltro richiesto dalla maggioranza dei votanti ad un precedente sondaggio on line. Che poi servisse un sondaggio per comprendere questa palese preferenza è discutibile, ma lasciamo perdere e torniamo su questo sorprendente dato. Un dato sul quale, a mio avviso, sono d’obbligo almeno due veloci riflessioni.

La prima riguarda la sottovalutazione della cultura. Spesso presentata come sterile passatempo o come mero prodotto scolastico corrispondente ad un diploma o ad una laurea, la cultura ha parecchio da insegnare e il nostro grado di disattenzione rispetto a questa risorsa fa ragionevolmente pensare che quasi tutto quello che la forza culturale ha fatto, da noi, lo ha realizzato nonostante la nostra pigrizia e non grazie alla nostra intraprendenza. Il che è oggettivamente grave, perché a prescindere da quanto potrebbe cambiare l’economia italiana, se valorizzata la cultura potrebbe cambiare noi, e in meglio. La seconda considerazione, di taglio più concreto, riguarda il fatto che probabilmente gli Italiani, anche se la maggioranza di noi evidentemente non se ne rende conto, ha già in casa – o a due passi da casa – la soluzione a questa crisi economica. Perché in Italia non c’è piazza,  né chiesa e né agriturismo o ristorante dove qualcuno che venga dall’estero non sogni di trascorrere qualche ora, all’ombra di monumenti che ritraggono divinità o gustando piatti divini. Si potrebbe obbiettare che si tratta di banalità, ma non lo è. E meraviglia che nella ricerca di ciò che i mercati asiatici non possono copiarci, si sottolinei la ricerca di tecnologie future e ci si dimentichi la ricchezza di un patrimonio esistente. Gratuito. Unico. Inestimabile.

di Giuliano Guzzo

Publié dans Articoli di Giornali e News, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Ogni giorno

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Ogni giorno dans Citazioni, frasi e pensieri esrrs2

Conosco un sacco di persone che credono tutti i giorni uguali. Ne conosco parecchie, e le conosco bene: il primo sono io. Ma come si fa? Com’é possibile un simile equivoco? Come si può non vedere la grandezza del semplice e la semplicità con cui ogni giorno la vita ci guarda? Di rinvio in rinvio, illusi del dopo che arriverà dopo, siamo al servizio dei nostri progetti più di quanto quei progetti lo siano al nostro. Affidiamo così la gioia al calendario persuasi che nel frattempo, in effetti, tutti i giorni siano uguali, o contengano al massimo una piccola lezione.

Eppure ogni singolo giorno, prima che una lezione, nasconde un premio. Perché ogni giorno, in realtà, è già un premio. E premi sono l’aria, il Sole, perfino la pioggia che non smette di scendere e il profumo di caffè che dalla tazzina sale, a completare il nostro risveglio. «La vita è la più bella delle avventure – diceva Chesterton – ma solo l’avventuriero lo scopre». Eccola, la vera domanda è questa: sei la comparsa o il protagonista, il pigro o l’avventuriero? Se tutti i giorni sono uguali, nessuna ricerca ha senso. Meglio lasciar perdere, vivacchiare, fare finta di nulla.

Ma se invece c’è un dubbio – basta un dubbio anche piccolo -, che così non sia e che quel premio quotidiano ne possa a sua volta ospitare uno più grande, allora vale la pena provarci. Vale la pena cercare. Vale la pena vivere ogni giorno con gratitudine e curiosità verso l’impronta decisiva. Quella che può dare una direzione non solamente al giorno che stiamo vivendo, ma anche a quelli passati e a quelli che verranno. E’ l’impronta che Qualcuno ha lasciato apposta per noi, il tassello senza il quale il nostro mosaico mancherà sempre di qualcosa, e di tutti i giorni che stiamo vivendo, un giorno, non rimarrà che l’amarezza per averli creduti uguali.

di Giuliano Guzzo

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »

Tre cose che la Littizzetto non sa su Bambini Down e Nutella

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Tre cose che la Littizzetto non sa su Bambini Down e Nutella
Tratto da: QQ

Tre cose che la Littizzetto non sa su Bambini Down e Nutella dans Articoli di Giornali e News 25jayya

“C’è un problema tra la gente”. E’ vero, ha ragione la Conad. Questo problema ha un nome: Luciana Littizzetto.

Durante la terza serata del Festival di Sanremo, Luciana Littizzetto, dopo un discorso intriso di un banale moralismo ha lanciato un appello alla Ferrero: “chiamate un bambino down per la pubblicità della Nutella”. Ok, Luciana: i tuoi buoni sentimenti ci colpiscono. Ma perché non l’hai chiesto innanzitutto alla Coop di cui sei testimonial? Se la Coop sei tu, perché non sono anche loro?  Non sarebbe il caso di risolvere i problemi partendo da casa propria? Cos’è? Non vuoi cedere il testimonial?

Facile fare la paladina dei diritti con le vite, la reputazione, e i soldi degli altri. Cosa ha fatto di male il sig. Ferrero per meritarsi questo attacco in prima serata? Cos’hanno fatto i bambini down per vedersi strumentalizzati in una filippica di cui, l’unico scopo, è la ricerca di un facile consenso?

La pubblicità è sempre strumentalizzazione, manipolazione e persuasione. In buona fede, per carità, ma di questo stiamo parlando. Volendo si possono provare a strumentalizzare i bambini down per vendere più Nutella. Ma non sarebbe come usare il corpo delle donne allo stesso fine?

Il signor Ferrero, per come la vedo io, pare avere una cosa chiamata etica. Eh si, Luciana: l’etica.

Per non parlare di alcune cose che, probabilmente, chi lavora in Ferrero sa:

I bambini con la sindrome di down hanno tanta fame e uno su due è in sovrappeso. Altri disturbi correlati sono disturbi dentari, ipotiroidismo, disturbi psicopatologici, anomalie ortopediche, invecchiamento precoce e rischio di demenza più alto rispetto alla popolazione normale. La loro alimentazione dovrà essere composta da alimenti che contengono molti antiossidanti per rafforzare le difese immunitarie come frutta e verdura che dovranno essere consumate crude e solo di agricoltura biologica. Gli alimenti raffinati non dovrebbero far parte dell’alimentazione di persone che hanno un sistema immunitario indebolito come i bambini Down. I prodotti industrializzati sono completamente privi di sostanze nutritive e pieni di grassi idrogenati (cancerogeni), conservanti, sale e zucchero. Ti suggerisco poi una serie di raccomandazioni documentate e scientifiche che fa l’Istituto Superiore di Sanità facilmente reperibili online. Se vuoi approfondire, leggi qui e qui.

Tra l’altro, Luciana, c’è anche un problema di carattere giuridico che riguarda le pratiche commerciali scorrette a danno di consumatori “particolarmente vulnerabili”. Ma non starò lì a tediarti con cose che avresti dovuto sapere e che invece non sai.

Cara Luciana, la prossima volta che decidi di strumentalizzare qualcuno fai una bella cosa: prima di sfoggiare la tua facile retorica, informati! La Coop sei tu e solo tu, Luciana. L’abbiamo capito che non cederai il testimonial.

Publié dans Articoli di Giornali e News, Riflessioni | Pas de Commentaire »

Con la Messa domenicale è come con il marito o la moglie: non basta essere «quasi sempre» fedeli

Posté par atempodiblog le 22 février 2014

Con la Messa domenicale è come con il marito o la moglie: non basta essere «quasi sempre» fedeli dans Citazioni, frasi e pensieri wjxvp

Don Vincenzo Cuomo, napoletano, esorcista, è  morto in il 18 luglio del 2009. Fu il figlio spirituale di un grande sacerdote napoletano, morto in odore di santità, don Dolindo Ruotolo.

Un giorno si presentò da don Cuomo una coppia di sposi. La donna era una fervente cattolica, assidua ai Sacramenti e alla Messa domenicale, il marito no… Quest’ultimo chiese al sacerdote una benedizione particolare. Siccome don Cuomo insisteva molto sul fatto che la benedizione ricevuta senza la grazia di Dio è come il francobollo messo sulla lettera senza la colla (cioè, non fa presa), chiese all’uomo: «Ma Voi andate a Messa ogni domenica e festa comandata?». Rispose: «Padre, quasi sempre…». Disse don Cuomo: «Allora, io so che vostra moglie è una santa donna, ma se io le chiedessi: “Signora, lei è fedele a suo marito?” e lei rispondesse: “Padre, quasi sempre”, lei sarebbe contento?».

Tratto da: Il Timone

Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »