Posté par atempodiblog le 12 février 2014
“La Chiesa non può muoversi coi tempi; semplicemente perché i tempi non si muovono. La Chiesa può solo infangarsi coi tempi e corrompersi e puzzare coi tempi. Nel mondo economico e sociale, come tale, non c’è attività, eccettuata quella specie di attività automatica che è chiamata decadenza: l’appassire dei fiori della libertà e la loro decomposizione nel suolo originario della schiavitù. In questo, il mondo si trova per molte cose allo stesso piano dell’inizio dell’oscuro medioevo. E la Chiesa ha lo stesso compito di allora: salvare tutta la luce e la libertà che può essere salvata, resistere a quella forza del mondo che attrae in basso, e attendere giorni migliori. Una Chiesa vera vorrebbe certo fare tutto questo, ma una Chiesa vera può fare di più. Può fare di questi tempi di oscurantismo qualcosa di più di un tempo di semina; può farli il vero opposto dell’oscurità. Può presentare i suoi ideali in tale e attraente e improvviso contrasto con l’inumano declivio del tempo da ispirare d’un tratto agli uomini qualcuna delle rivoluzioni morali della storia, così che gli uomini oggi viventi non siano toccati dalla morte finché non abbiano visto il ritorno della giustizia. Non abbiamo bisogno, come dicono i giornali, di una Chiesa che si muova col mondo. Abbiamo bisogno di una Chiesa che muova il mondo”.
Gilbert Keith Chesterton, da The New Witness
Tratto da: G. K. Chesterton – Il blog dell’Uomo Vivo
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Posté par atempodiblog le 12 février 2014
Madonna del Pilerio, la Vergine che salvò Cosenza da peste e terremoto
di Maria Teresa Improta – QuiCosenza
Si commemora oggi l’anniversario del tragico sisma che distrusse la Calabria nel 1854.
Non tutti sanno che la festa patronale di Cosenza non viene celebrata l’8 settembre, data alla quale viene riconosciuta la Natività della Madonna del Pilerio, ma il 12 febbraio, proprio per ricordare il rovinoso terremoto che colpì la città dei bruzi. La patrona protettrice di Cosenza, raffigurata in una icona risalente al 1100 conservata dal 1607 nella cappella appositamente costruita all’interno del duomo, prende il nome dalla parola greca pilos, che vuol dire colonna.
Il culto della sua adorazione risale all’anno 1576, quando una devastante epidemia di peste si abbattè sulla città di Cosenza mietendo numerose vittime. La popolazione ormai decimata visti gli infruttuosi tentativi di fermare l’epidemia, si rifugiò disperata nella religione. Si racconta che un devoto intento a pregare nel Duomo dinanzi all’antica icona della vergine Maria, si accorse che sul viso della Madonna si era formato un bubbone di peste. La notizia si sparse immediatamente. Una grande folla si recò ad ammirare con i propri occhi lo strano evento che venne interpretato come volontà della Vergine di accollarsi la malattia per liberare la popolazione. Da quel momento, inspiegabilmente, i casi di peste a Cosenza iniziarono a diminuire. Ciò venne interpretato come un vero e proprio miracolo. A seguito dell’evento, la Madonna del Pilerio venne eletta a Patrona Protettrice di Cosenza. Dai paesi vicini iniziò quindi il pellegrinaggio dei fedeli che costrinse l’arcivescovo dell’epoca a costruire una cappella interamente dedicata alla venerazione della Vergine.
Poi il terremoto. Nel 1783 un violento sisma si abbatté su Cosenza. In quella occasione si constatò un altro segno sul viso dell’immagine della Madonna. Furono da tutti notate delle screpolature che poi scomparvero ma non del tutto, una volta passato il pericolo. Infine a seguito del terribile terremoto del 12 febbraio 1854 i cosentini chiesero e ottennero dall’autorità ecclesiastica l’istituzione di una seconda festa, detta del patrocinio, in onore della Vergine da celebrarsi ogni anno il 12 febbraio. A fare visita alla Madonna del Pilerio fu il 6 ottobre 1984, anche Papa Giovanni Paolo II. Pochi anni dopo, nel 1988, Mons. Dino Trabalzini, in chiusura dei festeggiamenti per l’anno Mariano, proclamò la Madonna del Pilerio Patrona Principale della Diocesi di Cosenza-Bisignano e ne confermò il titolo di “Patrona della Città di Cosenza”.
Preghiera alla Madonna del Pilerio
«Vergine del Pilerio Madre della Chiesa, Tu sei per noi Sostegno, Aiuto e Speranza. Noi Ti ringraziamo e Ti benediciamo, ma soprattutto noi Ti amiamo. Tu sei la nostra Madre tenerissima, donataci da Cristo sulla Croce, ascolta la preghiera dei tuoi figli. Non permettere che ci allontaniamo mai da Te. Rafforza in noi la Fede, sostieni la Speranza, ravviva la Carità. Per Te sia lode al Padre, al Figlio e al Santo Spirito, nei secoli dei secoli. Amen.
O Madonna del Pilerio, nostra gloriosa Patrona, prega per noi».
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Posté par atempodiblog le 12 février 2014
Napoli segreta, le scale delle meraviglie
Più di duecento scale percorrono la città dal mare alla collina. Erano state abbandonate all’incuria. Ora vengono recuperate. Per il trekking urbano e la meraviglia dei turisti
di Donatella Bernabò Silorata – l’Espresso
La salita del Petraio, tortuosa fuga di scale che da via Annibale Caccavello giunge sino al corso Vittorio Emanuele
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