Rue du Bac
È una via centralissima di Parigi, stretta dai grandi boulevards.
Per i cattolici è un luogo “mistico” e non solo per la cappella delle apparizioni.
Molti richiami a fatti importanti di storia della Chiesa.
di Claudio Damioli - Il Timone
«Venite ai piedi dell’altare. Qui le grazie saranno sparse su tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore», disse la Vergine Maria a S. Caterina Labourè, nella cappella delle Figlie della Carità in Rue du Bac, a Parigi, il 18 luglio 1830. Da allora milioni di pellegrini percorrono quella via per chiedere una grazia alla Madonna e per adorare Gesù nell’ostia consacrata sull’altare. Questa la richiesta immediata di Maria. Poi venne l’apparizione del 27 novembre, il cui contenuto fu riprodotto, su indicazione della Vergine, nel conio di una medaglia detta miracolosa per le grazie ottenute da molti di coloro che la portano al collo. La Regina del Cielo era racchiusa in un quadro ovale la cui parte superiore recava la scritta: “O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Questa scritta è un’anticipazione del dogma dell’Immacolata Concezione, istituito poi da Pio IX nel 1854. «Io sono l’Immacolata Concezione» confermò, quattro anni dopo, la Vergine a Lourdes, rivolgendosi a S. Bernadette che portava al collo quella medaglietta. La singolarità delle apparizioni di Rue du Bac sta nel fatto che avvengono, diversamente da quelle di La Salette, Lourdes, Fatima, nel cuore di una grande capitale europea.
È significativo che Maria, nella prima apparizione privata dei tempi moderni, abbia scelto di manifestarsi proprio a Parigi che della modernità, in Europa, è diventata l’emblema. Rue du Bac, situata nel centralissimo 7° arrondissement, stretta dai grandi boulevards, circondata da banche, grandi magazzini e ministeri, è per i cattolici una via “mistica” non solo per la cappella delle apparizioni. Il viandante si imbatterà in un portone, in una lapide, in un giardino nascosto che gli ricorderanno un pezzo di storia della Chiesa, una fondazione ecclesiastica o la vita di un santo. Impossibile non soffermarsi davanti al civico 128, la sede della Società delle Missioni Estere, il seminario che dal 1659 ha preparato oltre 4500 sacerdoti alla missione nel continente asiatico. Qui si sono formati i 10 martiri di Corea e i 10 del Vietnam, canonizzati rispettivamente il 6 maggio 1984 e il 19 luglio 1988, e i 5 sacerdoti beatificati tra il 1900 e il 1954. Al numero 120 non deve sfuggire una lapide collocata su un muro esterno. Vi si legge: “in questo palazzo il 4 luglio 1848 morì François Renè de Chateaubriand”. Lo scrittore lì trascorse gli ultimi anni della sua vita. Letterato e ufficiale, viaggiatore e diplomatico, oppositore di Napoleone Bonaparte, Chateaubriand denunciò gli effetti distruttivi che la Rivoluzione stava apportando alla Francia e alla Chiesa Cattolica. Egli, che era un convertito, nel suo Il Genio del Cristianesimo, opera di apologetica cattolica, mise in luce la bellezza del cristianesimo e come questo avesse permeato la civiltà occidentale in contrapposizione ai frutti nefasti dell’illuminismo. Fu inviso e isolato, ma la sua opera e i valori propugnati influenzarono generazioni di scrittori.
Tornando al n.140, al portone della cappella delle apparizioni, a poche decine di metri di distanza, nella chiesa dei Lazzaristi, è esposto il corpo di S. Vincenzo de’ Paoli. Il santo francese è il protagonista nascosto delle vicende legate alla Medaglia Miracolosa. Fu lui a fondare nel 1633 la comunità religiosa di S. Caterina Labourè a cui S. Vincenzo apparve in sogno preannunziandole la vocazione religiosa: «… tu verrai da me», e così avvenne. Fondatore di opere di carità e di formazione del clero, fu tenace avversario delle idee gianseniste, in quel periodo pervadenti la Francia, che negavano, accanto alla Grazia, il valore delle opere e delle virtù umane. Egli favorì l’inserimento di una giovane religiosa, Catherine de Bar, poi Madre Mectilde, in una comunità monastica parigina. Il 25 marzo 1653 M. Mectilde fondò, proprio in Rue du Bac, una nuova comunità monastica, le Benedettine Adoratrici del SS. Sacramento. Il monastero fu messo sotto il patrocinio della Vergine. L’adorazione perpetua del SS. Sacramento e la riparazione delle offese a Dio costituivano il carisma di quelle monache, tuttora presenti con conventi in Europa. «Venite ai piedi dell’altare», sarà la richiesta della Vergine Maria a S. Caterina Labourè quasi duecento anni dopo. Da allora una moltitudine percorre Rue du Bac (via del traghetto, anticamente portava i viandanti dall’altra parte della Senna), giunge al numero 140, silenziosamente prega, compostamente partecipa alla Messa e, nel ricordo delle apparizioni, si mette in adorazione davanti al tabernacolo, ai piedi dell’altare, per chiedere una grazia nel nome dell’Immacolata.