Posté par atempodiblog le 21 octobre 2013
In parrocchia abbiamo cominciato tutti i venerdì, per aiutarci un po’ a fare il digiuno, alle 19:30 a trovarci per fare un incontro di preghiera. “Alle sette e mezza?” - ha detto il Parroco – “un brutto orario. La gente cena…”, appunto, digiuno eh? Troviamo una pagnotta, davanti a Gesù si mangia meglio e quindi diciamo il Rosario e poi recitiamo le orazioni alla Croce Santa, “ti adoro Croce Santa”, una preghiera anche Paolo VI ha confermato che recitata secondo certe condizioni libera anime dal Purgatorio e la gente mi dice “vabbé ma dopo che ho liberato i miei parenti che… basta”. Ma come basta? Ma sai quanta gente c’è in Purgatorio? La Madonna a Medjugorje ha detto che oggi un gran numero di anime vanno all’Inferno, con buona pace di chi dice che l’inferno è vuoto; “no, ci sarà il diavolo…”, c’è il diavolo, ci sono i suoi angeli, ci sono tutti quelli che hanno rifiutato Gesù vivendo in peccato mortale fino alla fine della loro vita e senza pentirsi. L’inferno non è vuoto. “La maggior parte va in Purgatorio, pochissimi vanno subito in Paradiso”. Qual è il vantaggio di pregare per chi sta in Purgatorio? Che chi viene liberato va in Cielo e ha una riconoscenza infinita per chi è stato strumento di questa liberazione. Ma voi ci pensate se poteste liberare un anima dal Purgatorio?
Diego Manetti
Publié dans Amicizia, Citazioni, frasi e pensieri, Diego Manetti, Digiuno, Festa dei Santi e dei fedeli defunti, Medjugorje, Misericordia, Riflessioni, Stile di vita | Pas de Commentaire »
Posté par atempodiblog le 21 octobre 2013
“Amare quando non si è amati, anzi amare doppiamente”.
Madre Landi (Serva di Dio Maria di Gesù)
Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Stile di vita | Pas de Commentaire »
Posté par atempodiblog le 21 octobre 2013
Il Papa ai giornalisti disse: “ma cosa credete? Chi non ha fatto i peccati? Ma poi quando uno si pente Dio li dimentica”… perché c’erano dei giornalisti che andavano a cercare “ma questo qui trent’anni fa… quarant’anni fa… ha fatto questa cosa” e il Papa diceva: “di questo passo non si salva più nessuno. Andate a cercare, a frugare e ancora a cercare… ma chi si salva? Ma non sapete che se uno si pente… Dio perdona e dimentica? E rinasce una nuova creatura?”. Quindi Dio dei nostri peccati non è che si scandalizza purché ci sia il pentimento. Li spazza via tutti, poi ci abbraccia.
di Padre Livio Fanzaga
Publié dans Citazioni, frasi e pensieri, Fede, morale e teologia, Misericordia, Padre Livio Fanzaga, Papa Francesco I, Sacramento della penitenza e della riconciliazione | Pas de Commentaire »
Posté par atempodiblog le 21 octobre 2013
Nel giudicare la svolta della storia occidentale nel Settecento, si tenga sempre presente quella differenza radicale di prospettiva che da allora separa noi da tutte le generazioni precedenti. La diremo con le parole di Johan Huizinga: «Per l’uomo dell’Ancien Régime il nocciolo della prospettiva sociale stava nel concetto di eguaglianza totale tra gli uomini, ma riferita all’eternità, non ai pochi anni della vita terrena».
Il che, in fondo, vale non solo per l’égalité ma anche per le altre due Persone della Trinità rivoluzionaria: liberté, fraternité. Non capiremo nulla della storia se non metteremo in conto questa differenza radicale: noi guardiamo alla Terra, i nostri antenati guardavano al Cielo; noi ci aggrappiamo alla vita, loro meditavano sulla morte; noi ci preoccupiamo di far carriera, loro di salvarsi dall’inferno; noi ci confrontiamo con i padroni, loro con il Padre.
Certo, quella prospettiva non impediva che la si tradisse bellamente, col lasciare libero sfogo alle umane passioni di sempre. Ma si trattava pur sempre di “tradimenti” (ampiamente deplorati dalla coscienza pubblica e pagati dagli interessati con segreti o espliciti sensi di colpa) rispetto a un orientamento di pensiero e di vita generalmente e pacificamente accettato.
Le cose si sono talmente rovesciate che, mentre era peccaminoso “tradire” il Cielo per la Terra, a partire da un certo punto diventa peccaminoso (almeno socialmente) il contrario: il pensare all’eternità e non alla storia, anzi alla cronaca. È questo, infatti, il concetto di “alienazione” contro cui, seppure da punti di vista diversi, combattono sia il marxismo “proletario” che la psicoanalisi “borghese”. “Anormale”, un tempo, era chi guardava in basso; nei secoli moderni “anormale” è chi guarda in alto.
È forse questo il motivo per cui il linguaggio politico moderno fece ricorso all’astronomia, e quegli eventi li chiamò “rivoluzionari”: parola dotta che, sino al Settecento, riguardava la fisica e non la politica, indicando il movimento di un corpo astrale attorno al suo asse. Parola ottimamente scelta, per significare questo “rigirarsi” completo, questo mutamento totale di prospettiva.
Possiamo pensarne bene o male: sta di fatto che —nel giudicare la storia che ci ha preceduti— non ci è lecito dimenticare che questa “revolutio” è avvenuta e che, quindi, le “nostre” categorie non sono più le “loro”.
Tratto da: Vittorio MESSORI, Pensare la storia. Una lettura cattolica dell’avventura umana, Paoline, Milano 1992, p. 225-226.
Fonte: Storia Libera
Publié dans Festa dei Santi e dei fedeli defunti, Libri, Riflessioni, Stile di vita, Vittorio Messori | Pas de Commentaire »