P. Cappelletti in Purgatorio: trarne esempio e sprone per la nostra redenzione
Posté par atempodiblog le 17 octobre 2013
Sebbene sia stato lasciato scritto di P. Cappelletti che fu uomo e sacerdote pieno di carità verso i prossimi, mortificato e rigido verso se stesso, puntuale nell’osservanza delle regole della sua Congregazione, ed assai retto, in tutto ciò che intraprendeva per la gloria di Dio, e per la salute delle anime, Veronica conobbe il mistero che lo condusse prima della gloria eterna, a una necessaria purificazione. Ella stessa lo scrive con una semplicità e un’innocenza che fa sbalordire. Non giudica la santa, né commenta; lei tutto vede alla luce di una giustizia misericordiosa e sa che tutto torna a maggior gloria di Dio. Vediamo anche noi, senza commenti e giudizi inopportuni, quali furono le mancanze che turbarono la santa anima di Padre Cappelletti al solo scopo di trarne esempio e sprone per la nostra redenzione.
“Parvemi di capire il contenuto di quel ferraiolo così pesante che aveva il P.C. Esso significava che aveva mancato, nei sei anni di superiorato, e nel mistero della santa confessione, ed in specie, in tutto ciò che aveva lasciato passare qui da noi, non avendo levato i disordini e le cose (che erano) contro il nostro istituto; (significava anco) la troppa sollecitudine (che ebbe) nelle cose dei suoi parenti, ed altre cose a me non note. Quel denso fumo poi che gli usciva dalla bocca, proveniva dai mancamenti fatti nel santo sacrificio della Messa; in quel luogo solitario e deserto vi stava, per i piaceri che cercava la sua umanità, quando Iddio lo teneva derelitto ed arido; e (la somma di) tutte queste ore che, per tre pre il dì, mi è convenuto patire, per adempiere gli ordini della divina giustizia, era pena di varie cose che non ho modo di dire…
O Dio! Tutto ciò mi ha dato grande pena, e penso che, per causa mia, abbia patito più che per le altre. Sia lodato Dio e Maria SS.ma, che per mezzo dei suoi santissimi dolori (ha ottenuto), che egli sia a godere del Santo Paradiso! Tutto ciò mi dovrebbe servire di mutazione di vita. Se un servo di Dio così mortificato e che attendeva solo al profitto delle anime, ha patito tanto, che sarà di me che vivo cosi trascurata…?”.
Rivolgiamoci la stessa domanda, e troveremo ragione di accusare noi stessi.
S. Veronica Giuliani – Il Diario, Ed. Cantagalli. A cura di Maria Teresa Carloni
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