Pazienza e rispetto
Posté par atempodiblog le 12 octobre 2013
Diceva Benedetto XVI, ripreso poi da Papa Francesco, la conversione avviene per attrazione. Non c’è bisogno di fare tanti spot pubblicitari, o neanche fare lavaggi di cervello, neanche insistere troppo perché, alla fin fine, non è un rapporto fra te e una persona… io da tempo non mi sogno neanche di convertire una persona. Il Papa lo ha detto a Scalfari “non ho nessuna intenzione di convertirla”, alcuni si sono scandalizzati, hanno stracciato le vesti… adesso c’è la mania di alcuni gruppuscoli di tradizionalisti che si stracciano le vesti quando parla… ma il Papa dicendo “io mi guardo bene dal convertirti”… io so già che Scalfari è in crisi in questo momento. Io dico: “con Dio sono felice, tu senza Dio sei felice? Complimenti!…”. Basta non dico altro, ma prego per quella persona. Dov’è lo sbaglio che facciamo? Lo sbaglio che facciamo è che noi quando… sto parlando della testimonianza… noi crediamo che la cosa sia fra me e lui, nooo! La cosa è fra lui e il Padreterno, non fra me e lui! Per cui tu gli dai la tua testimonianza, che io grazie a Dio mi sono convertito, sento che Dio c’è e che Dio mi dà la pace, che Dio mi dà il perdono, che sono andato a confessarmi e che mi sono sentito liberato, che adesso guardo al futuro con più ottimismo, che mi è passata pure la depressione perché il male deprime, vi assicuro che una delle cause della depressione è che Dio non brilla come il sole nell’azzurro del cielo.
Tu devi capire che il vero problema è che ognuno, ogni uomo ha a che fare direttamente con Dio, quindi tu al massimo sei un aiuto. Tu al massimo sei colui che lui cerca per avere una parola, per avere una testimonianza, per sapere come hai fatto tu, ma poi tocca a lui. Lui ha a che fare con Dio nel suo cuore. Tu sei uno strumento utile a volte, a volte non sei neanche necessario perché quanti si convertono senza che nessuno li intercetti, ma semplicemente nel rapporto a tu per tu con Dio nel rapporto personale, vero? È verità questo, no? Allora tu devi semplicemente essere uno strumento molto discreto e, siccome la conversione è opera della grazia di Dio e della persona, tu la grazia per quella persona la puoi ottenere con la preghiera. Tu preghi perché possa avere la grazia della conversione e quindi in questo modo lui sta nel posto giusto, cioè lui non è che deve parlare con te, si può anche parlare, ma non è che debba decidere di fare come te… lui deve decidere di aprirsi a Dio che bussa alla porta del suo cuore, questo lo dico alle mamme soprattutto che vorrebbero che i figli si convertissero. Voi pregate, date la vostra testimonianza, teneteli sotto la protezione della preghiera, ma la partita si gioca fra loro e il Padreterno e la grazia di Dio, questo vale per tutti. […]
Tu aspetti che loro si aprano, sei disponibile, dici le ragioni della tua fede e dopo lasci che Lui faccia.. non lavare il cervello, non affrettare i passi. E’ il momento della pazienza. Ma guarda come Dio è stato paziente con te! La Madonna ha detto “figlioli cari, con materna pazienza vi chiedo il vostro amore”, capito? Ci vuole una pazienza infinita! Pensate voi da 32 anni è qui con materna pazienza a chiedere il nostro amore. Le persone vanno rispettate con pazienza. E con rispetto, lasciando che la grazia lavori nei loro cuori e noi dobbiamo sapere camminare accanto, rispondere quando ci chiedono, stare vicino quando hanno bisogno e così, pian piano, fanno un lungo cammino di conversione perché poi si ha bisogno degli altri. Io ho visto come vengono recuperati i ragazzi drogati da suor Elvira, mica cambiammo da un momento all’altro, un lungo processo che dura anche anni però supportati dalla comunità, da soli non ce la farebbero. [...]
Se ci sono persone lontane da Dio, ma è inutile lanciare gli improperi! E’ inutile star lì a fare forzature, tanto con gli improperi non si è mai convertito nessuno, con le forzature men che meno, al contrario si son create delle resistenze. Si tace, si prega , si ama. [...] Ci vuole pazienza, non escludere perché non si è convertito…. No, no, no, no, no assolutamente! Amore, rispetto che ognuno ha i suoi tempi e Dio ha le sue esche.
Tratto da una catechesi audio di Padre Livio Fanzaga
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