Posté par atempodiblog le 2 octobre 2013
Al Direttore,
viviamo affogati – come lei sa bene – nel sangue dei bambini abortiti, nel gelo di quelli congelati, nella desolazione dei vecchi abbandonati alle cure eutanasiche di infermieri, medici, parenti. Stiamo ripudiando – in nome della scienza – i nomi su cui da piccoli abbiamo imparato a sillabare: mamma e papà.
Un uomo, peccatore come tutti, chiamato ad essere papa, ci annuncia una notizia: Dio ci ama. Incredibile a credere! Dio ci ama omicidi come siamo, infedeli, violenti, ladri, invidiosi, avari. Dio ama proprio noi. E, se imbocchiamo la via del ritorno, ci perdona gratis. Wojtyla tanto sapeva questo, tanto captava il bisogno primordiale di misericordia, da trasformare la grande festa della prima domenica dopo Pasqua, la domenica in albis, nella domenica della misericordia.
di Angela Pellicciari
Publié dans Angela Pellicciari, Misericordia, Riflessioni | Pas de Commentaire »
Posté par atempodiblog le 2 octobre 2013
[26 giugno 1944]
L’angelo è in ginocchio al lato destro del letto, in fondo. Sta a capo chino con sommo rispetto e con le braccia congiunte sul seno. Nella stessa posa che aveva ai primi di gennaio, credo, quando vidi il Paradiso e il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo; mentre presso me erano Maria e Giovanni.
L’angelo è uguale. E’ il mio! Come è bello! Il volto di luce condensata, dalle linee perfette, pur stando così curvo, mi sorride. La sua incorporea veste pare uno smeraldo chiaro fatto abito di luce. Alle spalle un breve manto di un rosso chiaro, vivissimo, come di rubino trapassato da un raggio di sole. Le ali sono due bianchi splendori raccolti lungo i lati. E come è adorante!
Non faccio che dire degli “Angele Dei!” per salutarlo e delle “Ave Maria” perché mi ricordo che in gennaio mi insegnava a salutare Maria, presente, con quella preghiera in quella sua composta e venerante attitudine. Forse dovrei dire dei “Gloria”. Ma penso che me lo farebbe capire. Maria è la sua Regina e lodando Maria si loda anche Dio di cui è Figlia, Madre e Sposa. Credo perciò di fare cosa gradita a Dio e al mio custode pregando così.
Ma stammi sempre presente, perché veramente sono alla “tristezza di morte” di cui piangeva Gesù nel Getsemani…
Maria Valtorta - I Quaderni del 1944, Centro Editoriale Valtortiano
Publié dans Maria Valtorta, Riflessioni | Pas de Commentaire »