Come San Giuseppe Moscati recitava l’Ave Maria
Posté par atempodiblog le 1 octobre 2013
Tomba di San Giuseppe Moscati – Chiesa del Gesù Nuovo, Napoli
La signorina Emma Picchillo manifestò al biografo Fernando Bea (Storia di un medico, Marietti, Torino, 1961, p.134) che Moscati soleva scrivere suoi pensieri su pezzi di carta, che gettava poi nel cestino, per mantenere così sempre sgombra la sua scrivania. La sorella Nina talvolta trovava per caso questi frammenti e li conservò con grande amore. Ed ecco uno di questi preziosi frammenti, che qui si riporta integralmente:
“Come recito l’Ave Maria.
Per evitare distrazioni, e per recitare con maggiore fervore l’Ave Maria, sono solito riportarmi col pensiero ad una immagine, o meglio al significato di una immagine della Beatissima Vergine, mentre pronuncio i vari versetti della preghiera contenuti nel Vangelio di S.Luca. E prego in questo modo:
Ave, Maria, gratia plena… Il mio pensiero corre alla Madonna delle Grazie, così come è rappresentata nella chiesa di S. Chiara.
Dominus tecum… Mi si presenta alla mente la Santa Vergine sotto il titolo del Rosario di Pompei.
Benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui, Jesus… Ho uno slancio di tenerezza per la Madonna sotto il titolo del Buon Consiglio, che mi sorride così come è effigiata nella Chiesa delle Sacramentine. Innanzi a questa Immagine di Lei ed in questa Chiesa io feci abiura degli affetti impuri terreni.
Benedicta tu in mulieribus… E se sto davanti al Tabernacolo mi rivolgo al SS.Sacramento: Benedictus fructus ventris tui, Jesus.
Sancta Maria, Mater Dei… Volo con l’affetto alla Madonna sotto il privilegio della Porziuncola di S.Francesco di Assisi. Ella implorò a Gesù Cristo il perdono dei peccatori; e Gesù le rispose di non poterle nulla negare, perché sua Madre!
Ora pro nobis peccatoribus… Ho lo sguardo alla Madonna quando apparve a Lourdes, dicendo che bisognava pregare per i peccatori…
Nunc et in hora mortis nostrae… Penso alla Madonna venerata sotto il nome del Carmine, protettrice della mia famiglia; confido nella Vergine che sotto il titolo del Carmine arricchisce di doni spirituali i moribondi e libera le anime dei morti nel Signore! Io domando: è superstizioso riferirsi a tante immagini, o meglio a tanti titoli della Vergine durante un’unica preghiera? Durante l’Ave Maria?”.
Alla domanda di Moscati non si può dare una risposta negativa, perché, essendo noi legati alla sensibilità, è indispensabile aiutare lo spirito mediante immagini ad elevarsi al Signore o alla Vergine, a cui è rivolta la nostra preghiera.
di Padre Alfredo Marranzini S.J. – L’Osservatore Romano
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