Caratteristica della teologia morale del diavolo
Posté par atempodiblog le 29 septembre 2013
Il color cupo del sangue dei Murdstone incupiva anche la religione dei Murdstone, che era austera e rabbiosa. Questa, ebbi poi a pensare, era una necessaria conseguenza della fermezza del signor Murdstone, il quale non poteva permettere a nessuno di sfuggire ai più severi castighi, che sotto qualsiasi pretesto si potessero infliggere.
Sia come sia, ricordo bene le grinte arcigne con cui eravam soliti recarci in chiesa, e ricordo come l’atmosfera stessa del luogo sembrasse mutata.
Ecco: arriva la temuta domenica, e io m’infilo per primo nel nostro vecchio banco come un delinquente condotto, sotto buona scorta, al servizio religioso per prigionieri. Ecco la signorina Murdstone, con la sua gonna di velluto nero che sembra tagliata in un drappo funebre, venir subito dietro di me; poi mia madre; poi suo marito. Non c’è più Peggoty con noi, come una volta. Ecco la signorina Murdstone che brontola le risposte al servizio divino accentuando con crudele soddisfazione le parole più terribili. Ecco: rivedo i suoi occhi cupi fare giro della chiesa, mentr’ella dice “miserabili peccatori”, come se stesse facendo l’appello dei presenti.
Ecco: riesco a intravedere mia madre, che muove timidamente le labbra, stretta fra quei due che le riempion le orecchie col loro brontolio simile a un tuono soffocato. Ecco: mi domando, con improvviso terrore, se per caso non abbia torto il nostro vecchio buon pastore, e non abbiano invece ragione il signore e la signorina Murdstone, e se davvero tutti gli angeli del cielo non siano angeli di distruzione. Ecco: se io muovo un dito, o allento un muscolo della faccia, la signorina Murdstone mi colpisce dolorosamente le costole col suo libro di preghiere.
di Charles Dickens – David Copperfield. Ed. Mondadori
Caratteristica della teologia morale del diavolo
Un’altra caratteristica della teologia morale del diavolo è la distinzione esagerata che fa tra questo e quello, tra bene e male, tra giusto e ingiusto. Queste distinzioni diventano divisioni irriducibili. Non presuppongono che forse tutti più o meno abbiamo un poco di colpa, che dovremmo accollarci i torti degli altri per mezzo del perdono, della sopportazione, della comprensione paziente e dell’amore, aiutandoci così, a vicenda, a trovare la verità.
Al contrario, nella teologia del diavolo la cosa importante è di avere sempre assolutamente ragione e di dimostrare che tutti gli altri hanno torto. Questo non porta certo alla pace e all’unione tra gli uomini, perché significa che ognuno vuole aver ragione ad ogni costo o star dalla parte di chi ha ragione. E, per dimostrare di aver ragione, i «fedeli» devono punire ed eliminare tutti quelli che sono nel torto.
Thomas Merton – Nuovi semi di contemplazione. Ed. Garzanti
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