Chiesa della Pietà dei Turchini (Napoli)

Posté par atempodiblog le 1 septembre 2013

Chiesa della Pietà dei Turchini (Napoli) dans Apparizioni mariane e santuari tl85

Il nome della chiesa deriva dal colore dell’abito indossato dagli orfani accolti nell’istituto ad essa annesso: fondato fra il 1592 e il 1607, comprendeva l’edificio sacro, un orfanotrofio e un conservatorio musicale. Qui studiarono Alessandro Scarlatti, Giovan Battista Pergolesi e Giovanni Paisiello. La chiesa è stata ristrutturata fra il 1633 e il 1639: in questa occasione, all’edificio a navata unica con cappelle laterali, furono aggiunti il transetto, l’abside e la cupola.

-         Sacra Famiglia (1617). Battistello Caracciolo, olio su tela, cm 340 x 230: la tela è conservata nella terza cappella di destra. Caracciolo fu il primo pittore napoletano a interpretare fedelmente le soluzioni compositive e cromatiche di Caravaggio dandone una lettura priva di abbellimenti accademici. Nella parte superiore della tela si osservi  l’estremo realismo degli angeli che circondano l’Eterno, nei quali si intuiscono i ritratti di giovani popolani che posarono come modelli: si tratta di un chiaro omaggio agli angeli delle Sette Opere di Misericordia di Caravaggio.

-         Invenzione della Croce (1660-65 ca). Luca Giordano: il pittore raffigura qui uno degli episodi salienti della leggenda della Vera Croce: la storia narra le origini del legno che aveva costituito la croce sulla quale Gesù fu crocifisso e di come fu ritrovato da Elena madre di Costantino, sollecitata da quest’ultimo dopo la vittoria su Massenzio. Elena riuscì a trovare il legno sacro e a riconoscerlo, dopo che al contatto con questo un defunto resuscitò.

-         Tele del transetto sinistro. Giacinto Diano: l’interessante apparato decorativo, dipinto su tela, è stata realizzato dal pittore classicista Giacinto Diano nel 1781. Al centro è l’Adorazione dei pastori, ai lati l’Adorazione dei Magi e la Circoncisione. In alto, sul lungo fregio, la Strage degli Innocenti. Le composizioni sono misurate nel gioco di pieni e vuoti, equilibrate fra figure e architettura; le figure mosse da gesti misurati, sono definite da colori chiari e brillanti.

Tratto da: ARTE.it

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La chiesa della Pietà dei turchini sorge in via Medina. [mappa]
La sua fondazione avvenne tra il 1592 e il 1607 grazie alla Congregazione dei Bianchi dell’Oratorio. Inizialmente, l’associazione aveva sede presso la chiesa di Santa Maria dell’Incoronatella a Rua Catalana e, dal 1573, si occupava di accogliere bambini abbandonati. In seguito, vista la necessità di una struttura più ampia, fu decisa la realizzazione della nuova struttura, comprendente una chiesa ed un conservatorio, che fu denominata “dei Turchini” dal colore degli abiti indossati dai giovani ospiti. La chiesa, terminata nel 1595, presentava un’unica navata e cinque cappelle laterali per lato, ma fu ampliata notevolmente tra il 1633 e il 1639 quando furono aggiunti il transetto, l’abside e la cupola. Anche la facciata non è quella originale, ma è frutto di un rifacimento avvenuto tra il 1769 e 1770, su progetto di Bartolomeo Vecchione.

Per quanto riguarda il conservatorio, ben presto la sua attività principale divenne quella di insegnare musica e, tra i suoi allievi vi furono Alessandro Scarlatti, Giovanni Paisiello e Giovan Battista Pergolesi. In seguito, nel 1808, la struttura si fuse con altri tre conservatori (di Santa Maria di Loreto, dei Poveri di Gesù Cristo e di Sant’Onofrio a Capuna) per dare vita al Regio Collegio di Musica nell’ormai abolito monastero di San Sebastiano e, in seguito, nel 1826, spostarsi nell’attuale sede di San Pietro a Majella.

Tratto da: NapoliGrafia

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