Posté par atempodiblog le 27 août 2013
La fede rende l’uomo più leggero, lo si può vedere nei Padri della Chiesa, soprattutto nella teologia monastica: credere significa diventare come angeli, come dicono i Padri. Possiamo volare perché non siamo più un peso a noi stessi, perché non ci prendiamo così drammaticamente sul serio. Diventare credenti significa diventare leggeri, uscire da un baricentro che ci fa tendere in basso, e salire alla libertà e alla leggerezza della fede.
Joseph Ratzinger - Il sale della terra. Cristianesimo e Chiesa cattolica nel XXI secolo, Ed. San Paolo
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Posté par atempodiblog le 27 août 2013
Martirologio Romano: Nella Tebaide in Egitto, san Pemeno, abate, del quale, ammirato anacoreta, si tramandano molti detti pervasi di saggezza.
Poemen fu un celebre padre del deserto. Ritiratosi nel deserto egiziano di Scete con un fratello più giovane ed uno più anziano, nel 408 i tre furono obbligati dalle incursioni dei Berberi ad abbandonare il loro primo insediamento ed a cercare rifugio fra le rovine di un tempio presso Terenuthis. Anubis, il fratello maggiore, e Poemen si alternavano alla guida della minuscola comunità.
Durante il giorno lavoravano sino a mezzodì, leggevano sino alle tre del pomeriggio, dopodichè si dedicavano alla raccolta di legna, cibo ed ogni altra eventuale necessità. Delle dodici ore notturne solo quattro erano destinate al riposo, mentre le rimanenti erano divise tra il lavoro ed il canto dell’Ufficio.
Spesso e volentieri Poemen trascorreva giorni o perfino settimane intere senza mangiare nulla. Ai suoi compagni raccomandava però di digiunare con moderazione e di nutrirsi a sufficienza quotidianamente. I monaci non potevano bere vino, né compiere alcun atto che avesse potuto gratificare in qualsiasi modo i sensi. Poemen temeva fortemente le possibili interruzioni alla sua vita solitaria ed una volta rifiutò persino di vedere sua madre, affermando di rinunciare al piacere dell’incontro sulla terra per provare più gioia quando si sarebbero poi rivisti nell’aldilà. Il santo viene ricordato principalmente per la sua pietà e per i detti proverbiali che contraddistinsero il suo insegnamento, come per esempio: “Il silenzio non è una virtù quando la carità necessita la parola”. Incoraggiava gli altri monaci a ricevere frequentemente la comunione eucaristica.
Quando Anubis morì, Poemen perdette il controllo della comunità e dovette fare ritorno a Scete. Qui però nuove incursioni lo obbligarono a fuggire. La liturgia bizantina definisce San Poemen “la lampada dell’universo e modello per i monaci”, mentre il Martyrologium Romanum lo commemora in data odierna 27 agosto.
di Fabio Arduino – Santi e beati
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