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26 agosto: Madonna di Czestochowa

Posté par atempodiblog le 26 août 2013

26 agosto: Madonna di Czestochowa dans Apparizioni mariane e santuari 6q34

MADONNA DI CZESTOCHOWA
Tratto da: Preghiere per la famiglia

Il Santuario di Częstochowa è uno dei più  importanti centri di culto cattolico.
Il santuario si trova in Polonia, sui pendii del monte Jasna Góra (Monte chiaro, luminoso): qui
è conservata l’icona della Madonna di Częstochowa (Madonna Nera).

La tradizione vuole che sia stata dipinta
da san Luca e che, essendo contemporaneo alla Madonna, ne abbia dipinto il vero
volto. Secondo i critici d’arte il Quadro di Jasna Gòra sarebbe stato in origine
un’icona bizantina, del genere “Odigitria” (“Colei che indica e guida lungo la
strada”), databile tra il VI e il IX secolo. Dipinta su una tavola di legno,
raffigura il busto della Vergine con Gesù in braccio. Il volto di Maria
domina tutto il quadro, con l’effetto che chi lo guarda si trova immerso nello
sguardo di Maria. Anche il volto del Bambino è rivolto al pellegrino, ma non
il suo sguardo, risulta in qualche modo fisso altrove. Gesù, vestito di una
tunica scarlatta, riposa sul braccio sinistro della Madre. La mano sinistra
tiene il libro, la destra è sollevata in gesto di sovranità e benedizione. La
mano destra della Madonna sembra indicare il Bambino. Sulla fronte di Maria è
raffigurata una stella a sei punte. Attorno ai volti della Madonna e di Gesù
risaltano le aureole, la cui luminosità contrasta con l’incarnato dei loro visi.
La guancia destra della Madonna è segnata da due sfregi paralleli e da un terzo
che li attraversa; il collo presenta altre sei scalfitture, due delle quali
visibili, quattro appena percettibili.

Questi segni sono presenti perchè nel 1430 alcuni seguaci dell’eretico Hus,
durante le guerre degli Ussiti, attaccarono e  predarono il convento.

Il quadro fu strappato dall’altare e portato
fuori dinanzi alla cappella, tagliato con la sciabola in più parti e la
sacra icona trapassata da una spada. Gravemente danneggiato, fu perciò
trasferito nella sede municipale di Cracovia e  sottoposto ad un intervento del
tutto eccezionale per quei tempi, in cui l’arte del restauro era ancora agli
inizi. Ecco allora come si spiega che ancora oggi siano visibili nel quadro
della Madonna Nera gli sfregi arrecati al volto della Santa Vergine.

Fin dal medioevo da tutta la Polonia si
svolge il Pellegrinaggio a piedi verso il Santuario di Częstochowa che si snoda
da Giugno a Settembre, ma normalmente il periodo scelto è quello attorno a
ferragosto. Il Pellegrinaggio a piedi dura diversi giorni ed i
pellegrini percorrono anche centinaia di chilometri lungo oltre 50 percorsi da
tutta la Polonia, il più lungo dei quali è di 600 km.

Questo pellegrinaggio è stato fatto anche
da Karol Wojtyła (Giovanni Paolo II) nel 1936 partendo da Cracovia.

gsj dans Canti

 PREGHIERA alla Madonna di Czestochowa
(Madonna nera)

O Chiaromontana Madre della Chiesa,
con i cori degli angeli e i nostri santi patroni,
umilmente ci prostriamo di fronte al Tuo trono.
Da secoli Tu risplendi di miracoli e di grazie qui a
Jasna Gòra, sede della Tua infinita misericordia.
Guarda i nostri cuori che ti presentano l’omaggio
di venerazione e di amore.
Risveglia dentro di noi il desiderio della santità;
formaci veri apostoli di fede; rafforza il nostro amore verso la Chiesa.
Ottienici questa grazia che tanto desideriamo: (esporre la grazia)
O Madre dal volto sfregiato,
nelle Tue mani pongo me stesso e tutti i miei cari.
In Te confido, sicuro della Tua intercessione presso il Tuo figlio,
a gloria della Santissima Trinità.
(3 Ave Maria).
Sotto la Tua protezione ci  rifugiamo,
o Santa Madre di Dio: guarda a noi che siamo  nella necessità.
Nostra Signora della Montagna Luminosa, prega per noi.

gsj dans Preghiere

 CANTO: MADONNA NERA

C’è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare,
una terra e un dolce volto con due segni di violenza:
sguardo intenso e premuroso, che ti chiede di affidare,
la tua vita e il tuo mondo in mano a lei.

RIT. Madonna, Madonna nera è dolce esser tuo figlio.
Oh lascia Madonna nera ch’io viva vicino a te.

Lei ti calma e rasserena, lei ti libera dal male,
perché sempre ha un cuore grande per ciascuno dei suoi figli.
Lei ti illumina il cammino, se le offri un po’ d’amore,
se ogni giorno parlerai a lei così.

RIT. Madonna,
Madonna nera è dolce esser tuo figlio.
Oh lascia Madonna nera ch’io viva vicino a te.

Questo mondo in subbuglio cosa all’uomo potrà offrire?
Solo il volto di una Madre pace vera può donare.
Nel tuo sguardo noi cerchiamo quel sorriso del Signore,
che ridesta un po’ di bene in fondo al cuor.

 RIT. Madonna,
Madonna nera è dolce esser tuo figlio.
Oh lascia Madonna nera ch’io viva vicino a te.

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L’infanzia rapita: i ragazzini che si prostituiscono in strada a Napoli

Posté par atempodiblog le 26 août 2013

L’infanzia rapita: i ragazzini che si prostituiscono in strada a Napoli
Ogni notte la vergogna della tratta dei minori. E spunta anche un piccolo di sei anni
di Amalia De Simone – Corriere della Sera.it

L'infanzia rapita: i ragazzini che si prostituiscono in strada a Napoli dans Articoli di Giornali e News rki8
Per vedere il servizio realizzato dalla giornalista Amalia De Siamone, per il Corriere della Sera, cliccare qui  iconarrowti7 dans Canti L’infanzia rapita: i ragazzini che si prostituiscono in strada a Napoli

Seduto su una transenna, le gambe penzoloni e lo sguardo che segue il richiamo ai clienti delle due ragazze sedute con lui, prostitute abituali di Piazza Garibaldi a Napoli. Loro sono molto giovani. Lui non sembra avere più di 11 anni.

IL SUK DEL SESSO – Succede nella piazza della stazione centrale, dove dalle otto di sera in poi lungo il perimetro del cantiere della ferrovia si svolge il suk del sesso e c’è la fila di auto in attesa per alcune ragazze. Cosa ci fa un bambino tra le prostitute? Qualsiasi risposta è un pugno nello stomaco. Purtroppo non è un caso.

Pochi giorni dopo dietro quella stessa transenna i ragazzini erano tre. Poco distante, al corso meridionale, strada lungo la quale da anni si prostituiscono gli uomini, ora ci sono tanti giovanissimi: quindici, sedici, diciassette anni, quasi sempre stranieri, spesso rumeni o rom, a volte bulgari o nord africani. Berretti, bermuda e telefonino aspettano le auto e si alternano nei check point tutta la notte. Ce ne sono alcuni che hanno la postazione fissa nei pressi di una concessionaria di auto.

IL BAMBINO – Tra loro, una sera, spunta anche un bambino. Sembra non avere più di sei anni, quasi certamente rom. Accanto a lui un uomo grosso e adulto. Ripassiamo di continuo, per capire se resta tra i prostituti. Lui c’è sempre. Sta lì per tutta la serata. Qualche giorno dopo avviciniamo con una scusa i due ragazzi che «lavorano» abitualmente su quella strada. Sono dei veri e propri operai della prostituzione: il loro turno è dalle 19.30 in poi.
«Minorenni? Si, ce ne sono. Non sempre però. Dipende dalle famiglie, sono loro che li mettono sulla strada. Io ne conosco qualcuno, sono rom del campo di Gianturco (un enorme discarica/bidonville nella zona orientale della città e poco distante dalla stazione ndr). Ci sarà anche qualcuno che lo fa di nascosto ma in generale sono le famiglie a mandarli».

LA PROSTITUZIONE MINORILE - Il fenomeno della prostituzione minorile è una nuova forma di tratta: i bambini vengono venduti, o usati dalle famiglie per fare soldi. «Purtroppo è così – spiega Deborah Divertito, operatrice sociale da anni impegnata sul fronte della prostituzione e dei minori – e Napoli è diventata una meta allettante per questi traffici perché è facile ottenere documenti falsi tramite le organizzazioni criminali o anche attraverso laboratori clandestini del centro città o della zona flegrea. Inoltre i controlli sono pochissimi e c’è molta tolleranza». Con Deborah facciamo un vero e proprio tour, durante il quale veniamo anche bersagliati con dei sassi.
«Le postazioni sono quasi sempre le stesse, per gli uomini spesso i clienti sono abituali. Sulla strada ci sono per lo più adolescenti, sia maschi che donne. Offrono prestazioni sessuali a prezzi bassi. I ragazzi si riconoscono più facilmente mentre le ragazzine si truccano molto e si vestono in modo da attirare i clienti, quindi sembrano più grandi. Sono quasi sempre ragazze dell’est o nigeriane, quasi sempre vittima di tratta, entrate in Italia con dei sogni e buttate per strada con violenze e ricatti. I ragazzi sono per lo più rom o bulgari e partono dai 13 anni. Molto spesso si prostituiscono nei cinema a luci rosse dove per entrare esibiscono documenti falsi».

Decidiamo di entrare in qualche cinema: in effetti la sala per le visioni è praticamente deserta, mentre nei corridoi, nella hall e verso i bagni è pieno di persone. In effetti ci sono tanti ragazzini, le loro facce e i berretti tradiscono la giovanissima età. Li senti contrattare con altri clienti del cinema. Qualche coppia si dirige verso le «cabine»: si tratta di stanzette piccolissime in cui, pagando un’extra si può vedere un film in totale privacy. Cosa possa succedere in quelle salette è facile immaginarlo. Questo tipo di prostituzione avviene in genere di mattina e nel pomeriggio. Anche quella nei pressi del Corso Meridionale e del Centro Direzionale avviene alla luce del sole.

LO SCEMPIO – «Sono qui già dalle nove del mattino – racconta Alessandro Gallo, consigliere della IV municipalità – spesso incrociano i bambini che vanno a scuola qui al Centro Direzionale. Questa vergogna è sotto gli occhi di tutti: qui ci sono le principali sedi istituzionali della città, ci sono gli uffici della Regione Campania e del Consiglio Regionale, c’è il tribunale. Solo il pensiero che intorno a questa zona si aggirano pedofili ma fa rabbrividire. Se parcheggi l’auto da queste parti sei costretto a scendere su un tappeto di preservativi usati e fazzoletti. La gente della zona e dei quartieri limitrofi come il rione Luzzatti, è molto colpita da questo fenomeno e così ho promosso una raccolta di firme, ce ne sono quasi duemila con tanto di documento, per chiedere al sindaco di Napoli un consiglio comunale monotematico per affrontare e risolvere la questione. Va salvaguardata la sicurezza dei residenti e il diritto dei bambini ad essere semplicemente bambini e non costretti a prostituirsi. Qui è pieno di sottopassaggi e anfratti e quindi i clienti di prostitute e prostituti hanno gioco facile, anche se proprio i ragazzini spesso si mettono proprio sui muretti del centro direzionale ad aspettare i clienti. L’area è completamente videosorvegliata anche se molte telecamere non sono funzionanti». C’è una telecamera anche alla fine del Corso meridionale, proprio dove c’è uno dei più frequentati check point. Facciamo un po’ di giri dopo mezzanotte anche nel centro direzionale: ci sono ancora bambini che giocano a pallone o con le biciclette. Tutti sono accompagnati dai genitori. Cento metri più in là, per strada, altri bambini, invisibili, a cui hanno rubato l’infanzia.

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