Una vita in trasmissione, intervista a Roberta Zappa di Radio Maria

Posté par atempodiblog le 16 juin 2013

Una vita in trasmissione. Intervista a Roberta Zappa
di Roberto Beretta – Il Timone

Una vita in trasmissione, intervista a Roberta Zappa di Radio Maria dans Roberta Zappa Roberta-Zappa

Roberta Zappa da decenni intrattiene ogni pomeriggio i bambini su Radio Maria. È la segretaria di redazione, il “braccio destro” di padre Livio e la persona a cui rivolgersi per risolvere qualche eventuale problema logistico. Una sorta di istituzione dunque, senza la cui presenza sarebbe difficile “immaginare” la radio.

Lei è una delle voci più ascoltate di Radio Maria. Come è cominciata la sua personale “avventura” alla consolle?
«Venticinque anni fa, per gioco, con altri ragazzini. Poi, il tutto è diventato serio e ha richiesto l’impegno totale e tanta forza di volontà».

Il successo della vostra emittente è indiscutibile. Eppure, anche in ambito cattolico e nel clero, non è raro incontrare chi storce il naso appena sente parlare di Radio Maria. Lei come giudica questo atteggiamento?
«Ogni pomeriggio, in diretta a ruota libera, molti amici in viaggio, automobilisti, camionisti, rappresentanti raccontano che se qualcuno nominava loro Radio Maria, erano sonore risate….Ora non riescono a farne a meno per motivi vari: è una radio diversa, vera, fatta dalla gente che ha voglia di valori alti, i valori cristiani».

Uno degli appunti più frequenti fatti a Radio Maria è di essere troppo “devozionale”, sentimentale. Un altro è quello di essere troppo “dipendente” da padre Livio. Come risponde a questi critici?
«Che non è vero. Recentemente il cardinale Gianfranco Ravasi in un intervista ha risposto testualmente che, “tra i meriti di Radio Maria c’è senz’altro quello di aver intercettato un orizzonte vasto e non nazional-popolare, come a volte erroneamente si pensa. Non sarà bella da dire, ma la verità è che noi ci portiamo dietro un po’ di sfiducia del “popolo di Dio”, pensando che s’accontenti, invece basta ascoltarlo per vedere quanto profondamente si interroghi sulle domande fondamentali: vita, morte, dolore, oltrevita”. E ha concluso: “i tanti ascoltatori di Radio Maria sono una vera lezione per noi teologi”. Padre Livio è l’anima di Radio Maria; tuttavia, è riuscito a creare una macchina perfetta; in caso di assenza del direttore, niente si ferma, tutto deve funzionare perfettamente, giorno e notte. Pensi che quando Padre Livio arrivò, non avevamo neppure un’agendina per i programmi, se lei vedesse ora le nostre redazioni… si spaventerebbe è un continuo fermento».

Al contrario vostro, non è che i mass media cattolici in Italia godano di grande salute: né economica, né di ascolti… Se dovesse dare dei consigli ai suoi “colleghi”, che cosa direbbe?
«Non saprei, so solo che noi crediamo in quello che facciamo, questa è veramente la nostra vita».

Che cosa significa, per lei personalmente, essere una voce autorevole del network cattolico probabilmente più “potente” e ascoltato d’Italia?
«È un pensiero che non mi ha mai sfiorata. Evito gli entusiasmi esagerati della gente che ci vuole bene, perché mi mettono a disagio e non mi lascio coinvolgere in situazioni pubbliche, vivo una vita normalissima».

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