La Cattedrale di Reims

Posté par atempodiblog le 29 mai 2013

La Francia Medievale
La Cattedrale di Reims
Luogo privilegiato di incontro fra arte e storia, la cattedrale di Reims è uno dei preziosi scrigni in cui l’Europa custodisce tuttora le sue radici cristiane.
di Michela Gianfranceschi – Radici Cristiane

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La città di Reims, nella regione della Champagne-Ardenne, nella Francia settentrionale, custodisce alcuni tesori dell’arte, musei e monumenti, simboli ancora oggi delle importanti vicende storiche cui la città fece da sfondo. Particolarmente la Cattedrale di Notre Dame rappresenta un simbolo della cultura storica e artistica della Cristianità tutta.

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Storia e architettura intrecciate
La Cattedrale di Reims, gioiello dell’arte e della cultura gotica, fu innalzata all’inizio del XIII secolo su un sito consacrato che aveva fino a quel momento ospitato numerosi altri edifici sacri. L’area è identificabile con l’antica Durocortorum gallo-romana in cui sorse il primitivo tempio cristiano, in seguito sostituito nel IV secolo dalla costruzione della prima cattedrale, consacrata nel 401 dal vescovo Nicasio.
Costui, quando nel 407 Reims subì il terribile assedio dei vandali, si rifiutò di abbandonare la cattedrale e anzi spronò la popolazione a restare nella città e a pregare per il nemico, accettando con serenità anche il sacrificio della vita.
Il racconto agiografico giunto fino a noi principalmente tramite le parole dello storico Flodoardo nella sua Historia Remensis ecclesiae (X sec.) descrive il giovane e coraggioso Nicasio immobile davanti all’entrata della cattedrale insieme alla sorella, la vergine Eutropia, pronto a fronteggiare l’orda di barbari pregando ad alta voce.
La testa di Nicasio fu mozzata senza pietà e ruzzolando sul sagrato continuò a scandire la preghiera rivolta al Signore «Vivifica me, Domine, secundum verbum tuum» (Salmo 118) che aveva iniziata, gettando nel terrore gli invasori sanguinari che abbandonarono a causa di ciò la città. San Nicasio divenne perciò patrono di Reims.
Alla fine del V secolo, durante la notte di Natale del 496, all’interno di quella stessa prima cattedrale di Reims il vescovo san Remigio incoronava il re merovingio Clodoveo, convertitosi alla fede cattolica. Da allora la cattedrale, consacrata secondo la leggenda dalla presenza dello Spirito Santo giunto in occasione di quell’originario rito, divenne il luogo eletto per le successive incoronazioni dei Re di Francia.
Alla metà del IX secolo l’edificio venne ampiamente restaurato e nuovamente consacrato alla Vergine Maria, titolo che secondo alcune fonti trova origine fin dal tempo di Nicasio. Nel 987, alla morte dell’ultimo rappresentante regale della dinastia di Carlo Magno, l’incoronazione di Ugo Capeto, membro della famiglia dei conti di Parigi, segna un altro fondamentale passaggio storico, dando inizio alla dinastia reale dei Capetingi, principale ramo dei Re di Francia.
Le cronache medievali segnalano alla metà del X secolo un imponente rinnovamento edilizio nei territori del regno francese e i lavori promossi a Reims dall’arcivescovo Adalberone (969-989) ne sono un fulgido esempio, stando al racconto del monaco Richerio nella sua Storia di Francia.
Ovviamente le nuove acquisizioni tecniche, relative soprattutto ai sistemi di copertura, non mutarono eccessivamente l’elemento stilistico, ma anzi favorirono una continuità ideologica tra gli stili, dal carolingio, maestoso e rappresentativo (un esempio per tutti il ricchissimo complesso palaziale di Aquisgrana), passando per il preromanico, fino a giungere al primo stile romanico, saldo e concreto, che affondava fortemente nella terra i muri delle proprie chiese e, con essi, i pilastri della Fede. Sempre più frequentemente si usava la pietra come principale materiale costruttivo; la distribuzione delle imponenti masse dava a questo iniziale stile romanico un aspetto monumentale e volutamente concentrato sui volumi.
Il rinnovamento edilizio, che coincise proprio con il regno di Ugo Capeto, fu principalmente sostenuto dalle più importanti gerarchie ecclesiastiche che si sobbarcarono le immani spese della riedificazione e del restauro di numerose chiese abbaziali e cattedrali, oltre alla promozione di una fioritura decorativa, in particolare scultorea, che determinò una nuova sensibilità artistica.
Accanto ai potenti prelati si distinguono tuttavia anche molte figure di mecenati laici, principi e ricchi signori del tempo, desiderosi di partecipare, in accordo con la Chiesa di Roma, a tale ondata di ripristino dei luoghi della Fede.
Una architettura innovativa e una imponente produzione di apparati e arredi liturgici costituiscono il principale benvenuto dell’Europa al nuovo millennio, latore di rafforzata speranza, che, invece, precedentemente era mancata a causa del timore per l’imminente fine di un’era, rendendo anche l’operato artistico decadente e poco convinto. Tale lettura vuole ovviamente indicare una tendenza e non un sistema definito, ma va tenuta presente nell’analisi dell’architettura religiosa di quel periodo.

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Il messaggio cristiano nelle forme del gotico francese
Nel 1210 un incendio sviluppatosi nel centro cittadino di Reims rase al suolo la cattedrale antica fino a quel momento luogo santo e teatro di vicende storiche. Fu subito chiaro che la chiesa doveva risorgere ancora una volta in quello stesso punto per un senso di continuità con il passato, e dunque i lavori, promossi dall’arcivescovo Aubry de Humbert, cominciarono poco tempo dopo nel 1211.
Prese allora forma la cattedrale così come oggi la conosciamo, anche se i secoli trascorsi hanno lasciato spietati segni nella sua struttura: il cantiere che si protrasse durante tutto il XIII secolo portò alla luce uno dei più spettacolari emblemi dell’architettura gotica francese.
La cattedrale, a croce latina, si articola su tre navate che, giunte all’altezza del coro, vengono affiancate da una doppia fila di navatelle che accompagnano le tre principali, movimentando e allargando ulteriormente lo spazio del transetto e culminando nella zona dell’abside in cinque cappelle radiali. L’effetto scenografico è ulteriormente ribadito dalla navata principale che supera in lunghezza le altre due, rimarcando il senso longitudinale della pianta.
La cattedrale rimase tuttavia incompiuta: delle sette torri che secondo l’originario progetto si sarebbero dovute innalzare, due in corrispondenza di ogni facciata e una a coronamento dell’incrocio fra la navata principale e il transetto, ne furono costruite solo due, collocate ai lati della facciata occidentale. L’opera fu portata a termine solo nel 1475.
Alle tre navate della chiesa corrispondono, all’esterno, tre portali sulla facciata occidentale profondamente strombati, secondo la tradizione del gotico francese, con al centro un rosone. Più in alto ancora un enorme rosone, originariamente ricolmo di vetri colorati, e finestre dalla forma molto allungata, quasi dei tagli nella parete, garantiscono superbi effetti di luce all’interno.
Le ricche decorazioni scultoree che rivestono l’edificio internamente ed esternamente raccontano le storie sacre, insieme alle vicende che resero nel tempo la cattedrale di Reims un luogo di culto così speciale.
La porta centrale narra le storie della Vergine Maria cui la chiesa è dedicata, mentre i portali laterali presentano brani del Giudizio finale e della Passione di Cristo. Allo stesso modo sono decorati anche i portali dei bracci del transetto con le raffigurazioni dei vescovi della città e di Gesù (portali a nord) e con figure di santi e profeti (portali a sud). Al di sopra del rosone principale, nella facciata occidentale, si sviluppa tra le due torri campanarie una lunga galleria con le rappresentazioni dei re, culminante nella figura al centro di Clodoveo nell’atto di ricevere il battesimo.

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Un racconto appassionato della Cristianità
La chiesa così riccamente realizzata sui più noti modelli dell’architettura gotica d’oltralpe, fu luogo privilegiato per le cerimonie di incoronazione dei Re di Francia, da san Luigi IX nel 1226 all’ultimo re Borbone Carlo X nel 1825.
Nel frattempo, i nefasti effetti della Rivoluzione Francese, che avevano trasformato per un breve lasso di tempo l’edificio in “Tempio della Ragione”, si mostravano nella dispersione e distruzione di molte sculture e arredi sacri, tra cui la venerata Santa Ampolla, parte del tesoro della cattedrale, che costituiva la memoria dell’antica fiala con il crisma utilizzato durante le incoronazioni.
Anche in seguito la chiesa andò incontro a un destino di rovina, quando l’artiglieria tedesca nel corso della Prima Guerra Mondiale distrusse intere parti dell’edificio, fra cui la copertura e le vetrate, ma sempre si risollevò e, grazie all’interessamento di molti, come era accaduto fin dall’epoca medievale, venne restaurata e ricostruita.
Questo perché la cattedrale di Reims, con le sue numerose statue e raffigurazioni scultoree che ancora oggi si affacciano tra gli elementi architettonici delle facciate e delle pareti interne, accendendo di vita la fredda pietra, e con le vicende storiche che nei secoli l’hanno attraversata, rappresenta ancora oggi un racconto appassionato della cristianità.

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