L’avarizia spirituale
Posté par atempodiblog le 21 mai 2013
L’avarizia spirituale consiste nel desiderare la perfezione o delle grazie straordinarie per uno spirito di proprietà, attaccandosi ai beni di Dio e non accettando di lasciarsi spogliare per entrare nell’intimità divina. Quando l’anima se ne vede spogliata, si sente smarrita e si lamenta, come se fosse stata privata del suo Signore. Vuole a ogni costo gustare di nuovo i doni divini e non si dà pace se non quando ha l’impressione di riaverli. Così dimostra di non amare Dio, ma i Suoi doni: è un’anima ancora avvolta nei desideri del suo io.
Forma classica di avarizia spirituale è l’avidità di accumulare i mezzi di perfezione con una preoccupazione più quantitativa che qualitativa: si collezionano i doni, le grazie, gli avvenimenti spirituali, le pratiche di pietà, i direttori di spirito; si tesaurizzano le indulgenze come se fossero dei conti in banca; si vive nel loro ricordo, nel loro computo minuzioso, nell’avidità di accrescerle; si tiene la contabilità delle preghiere fatte, delle comunioni, delle opere buone; si affastellano con cupidigia immagini e oggetti sacri, magari artistici…: ma se l’anima non viene purificata da questa avarizia spirituale, non potrà gustare nessun avanzamento interiore. Occorre lasciarsi spogliare di tutto per essere capaci di accogliere Dio.
di Padre Livio Fanzaga
Per approfondire:
La ricerca dello straordinario (gola spirituale)
Laisser un commentaire
Vous devez être connecté pour rédiger un commentaire.