Maria nostra Madre
Posté par atempodiblog le 12 mai 2013
Maria nostra Madre
Maria è madre di Cristo ma anche Madre nostra e di tutta la Chiesa
di Don Aldo Galli – Holy Queen
Il viaggio della nostra vita sarà sempre più bello se fatto in compagnia di Maria, Madre di Cristo. Il Figlio di Dio non solo ci ha donato il suo Spirito per la nostra pace, ma anche la Madre quale canale di ineffabile letizia spirituale. Come discepoli della dottrina cattolica vibrano in noi sentimenti di gioia nel constatare che la Madonna è un mistico arcobaleno che attraversa e illumina, con la dolcezza e la soavità del suo fulgore, la vita e la missione della Chiesa nonché la storia delle singole anime, dei popoli e delle intere nazioni. Se la maternità fisica di Maria si estende dal momento della annunciazione fino alla nascita del Salvatore, la sua maternità spirituale si dispiega senza limiti di spazio e di tempo su tutto l’arco della desiderata alleanza tra Dio e l’umanità sempre in vista di una letizia perenne e tutta divina. S. Bernardo sintetizza dicendo che il Figlio di Dio, pensiero di pace nel cuore del Padre divenne la nostra pace tra le braccia di Maria.
Maria, madre della Chiesa
Non c’è bisogno di sottolineare come Maria sia stata inserita per volontà divina nella realtà della Chiesa perché Maria è la Vergine fatta Chiesa. Cristo, Chiesa e Maria formano come una trinità terrestre di salvezza la cui sorgente è la trinità del cielo: Padre, Figlio e Spirito Santo. Rimane per noi consolante il fatto che la stassa Chiesa si è sempre dimostrata mariana: Maria è il suo respiro e la sua gioia.
Al riguardo giova ricordare alcune tra le più importanti date di questo trionfo ecclesiale di Maria attraverso i secoli. Il 22 giugno 431 la Chiesa, nel Concilio di Efeso in Asia Minore glorificava la Madonna nella sua missione dichiarandola Madre di Dio (teotokos). L’8 dicembre 1854 Papa Pio IX proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione, esaltando la Vergine nella sua anima tutta pura e piena di grazia.
Il 1 novembre 1950 Papa Pio XII la Madonna viene glorificata anche nel suo corpo mediante il riconoscimento dell’Assunzione al Cielo. Nel 1954, sempre ad opera di Papa Pacelli, la Madonna viene celebrata come “Regina dell’Universo”, mentre Paolo VI il 21 novembre 1965 dichiarò Maria “Madre della Chiesa”.
Come l’aurora tende a diventare pieno giorno, così anche la presenza di Maria tra il suo popolo di elezione continua ad espandersi provvidenzialmente. Nel 1984 Papa Giovanni Paolo II, a conclusione dell’anno santo straordinario, affida tutto il mondo a Maria “Madre degli uomini e dei popoli” mentre il 1 febbraio 1985 nella sua visita in Perù incorona la Vergine come “Nostra Signora dell’Evangelizzazione”. Il 7 giugno 1987 viene indetto uno speciale anno mariano perché la Vergine della Fiducia e della Tenerezza possa preparara l’umanità ad una nuova nascita spirituale di Cristo nelle anime in vista dell’anno 2000, principio del terzo millennio della storia della salvezza.
Maria, madre dei cristiani
Qualora volessimo poi leggere la mediazione della Madonna in prospettiva individuale saremmo costretti ad ammettere che Maria è elemento indispensabile per la vita e per la gioia del cristiano. Papa Paolo VI parlando ai fedeli di Cagliari radunati nel loro santuario di Bonaria disse che non possiamo essere cristiani se non siamo mariani. Il Divin Redentore volle sul Calvario legare sua madre a ogni singolo uomo, rappresentato da Giovanni (cf. Gv 19,27) per cui fin da quel momento la Madre di Gesù ha abbracciato e abbraccia continuamente nel suo inesauribile amore tutti coloro che le sono stati affidati.
Il cristiano e il santo, quale prolungamento di Cristo nel tempo, è la combinazione di due componenti vitali: lo Spirito Santo e Maria Vergine, similmente a Cristo concepito in Maria per opera del medesimo Spirito. In base a questi principi si può legittimamente pensare che lo Spirito Santo, primo attore della nostra santità, lavorerà tanto più in noi tanto più vi troverà la sua mistica sposa: Maria. Una delle espressioni più forti e dolci di un grande devoto di Maria, San Luigi Grignion de Montfort, è questa: «dove c’è molto amore e molta presenza di Maria si riceve molto Spirito Santo; dove c’è poco amore e poca presenza della Madonna si riceve poco Spirito Santo».
Dando ascolto al linguaggio delle nostre impressioni vien voglia di affermare che la Madonna, Madre dell’umanità, è una provvidenza dinamica di letizia anche per le singole nazioni. Secondo Papa Woytyla, il quale ha voluto cominciare il suo pontificato nel nome di Maria, la Madonna non solamente è agli inizi della salvezza, ma è all’origine di ogni tempo migliore. Nel suo primo viaggio in Polonia nel 1979, disse che il cuore di questa madre «pulsa con tutti gli appuntamenti della storia, con tutte le vicende della vita nazionale». Forse, consapevoli di questo, alcune città medievali (come Firenze e Venezia) incominciavano il loro anno civile non partendo dal primo gennaio bensì il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione. In Sicilia tale usanza durò fino al 1603.
Maria ci è stata donata da Dio in vista delle nostre più acute necessità: San Bernardo diceva: «se é piena di grazia in sé stessa, è per poter essere ripiena di favori per noi». È buona, potente, conosce i bisogni di tutti, i dolori umani, Ella è assunta in Cielo, ma non è lontana da noi. È con Cristo, ma lo è per noi. Abbiamo bisogno della vergine perché c’è tanto necessaria la semplicità e lo spirito d’infanzia, e non è da pessimisti se affermiamo che ci siamo complicati la vita strutturando l’esistenza di ipocrisia e di doppiezza tanto che qualcuno ha voluto sentenziare che la sola realtà del mondo è l’apparenza. Per questo sentiamo di ritornare nell’anima trasparenti e sinceri come quando eravamo bambini, come quando – vicini alla mamma terrena – si invocava la Madonna con l’Ave Maria. La Vergine tutta piena di luce e di trasparente bellezza ci invita a questa innocenza interiore. Abbiamo bisogno di ritrovare Dio come nostro amico e salvatore, Dio fonte di luce e di ogni bene, norma di giustizia, garanzia di pace, sorgente di grazia e di gaudio.
La Madonna è l’ostensorio dell’altissimo. Il suo ufficio, anche dal cielo, è quello di farci una continua donazione del suo figlio Gesù. Un nostro primo dovere verso di Lei è dunque quello della preghiera: dobbiamo pregare la Madonna e invocarla perché Ella, come nel Vangelo, interviene per noi presso il Figlio Divino e ottiene da lui miracoli che l’andamento ordinario delle cose per sé non ammetterebbe. Molti teologi sostengono infatti che Maria sia la mediatrice di tutte le grazie. Lo stesso ha detto Papa Benedetto XVI: «Non c’è frutto della grazia nella storia della salvezza che non abbia come strumento necessario la mediazione di Nostra Signora» (Omelia per la canonizzazione di fra Antônio de Sant’Ana Galvão). Antonio Rosmini, grande filosofo e grande devoto della Vergine, ci spiega che «se Gesù non può negare nulla a Maria è perché Ella è sua Madre e se Maria non può negare nulla a noi è perché siamo suoi figli». Se dunque le siamo sinceramente devoti, possiamo restare certi che non ci verrà meno quanto abbiamo bisogno per la nostra salvezza.
I DOCUMENTI PONTIFICI MARIANI DOPO IL VATICANO II
DOCUMENTO CONCILIARE “Lumen Gentium” (1964) – Capitolo VIII: La Beata Vergine Maria madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa (52-69). Sul filo della Sacra Scrittura e con riferimenti ai testi più significativi della secolare tradizione della Chiesa, il testo presenta Maria nel disegno divino della salvezza, la relazione tra Maria e la Chiesa, il culto che per lei si ha nella Chiesa.
PAOLO VI: Signum magnum (1967) – In questa esortazione apostolica, Papa Paolo VI approfondisce due punti della dottrina e della devozione mariana che gli stanno particolarmente a cuore: i dati biblici su Maria e il vero senso della devozione a Maria nella dottrina della Chiesa.
Quindi definisce la Maternità spirituale universale di Maria come una verità di fede cattolica e, come tale, creduta e accettata dalla Chiesa.
PAOLO VI: Marialis cultus (1974) – Scopo di questa esortazione apostolica è richiamare il popolo cristiano alla giusta devozione verso la Vergine Maria in un momento storico particolare, quando in alcuni ambiti della chiesa le pie pratiche mariane vengono trascurate. Nella liturgia il culto della Madre di Dio occupa un posto di rilievo, che non può essere dimenticato. Maria è un modello di donna forte, di piena umanità, ben diversa da come certe immagini sentimentali la descrivono. Il papa raccomanda poi di riprendere in modo più consapevole la recita del santo rosario, secondo una tradizione molto diffusa prima del Concilio Vaticano II, ma che ora deve essere meglio motivata.
GIOVANNI PAOLO II: Redemptoris Mater (1987) – In questa enciclica dettata da una precisa occasione storica (l’indizione ufficiale dell’Anno Mariano 1987-1988) vengono approfonditi alcuni fondamentali aspetti della persona di Maria e della sua funzione nel mistero di Cristo e della Chiesa. Il Papa si ricollega con questa Enciclica al magistero dettato dal Concilio Vaticano II, secondo cui Maria è lo strumento offerto da Dio per aiutare l’uomo a comprendere il mistero di Cristo e della Chiesa; inoltre, lo stesso Concilio indicava la Madonna come la compagna prediletta dalla Chiesa nel suo pellegrinaggio terreno verso Cristo Signore.
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