Il nostro culto a Maria

Posté par atempodiblog le 7 mai 2013

Il nostro culto a Maria
Tratto da: Rivista Papa Giovanni

Il nostro culto a Maria dans Mese di maggio con Maria mesemaggiomadonna

Il popolo cristiano ha voluto dedicare il mese di maggio a Maria in contrapposizione alle tradizioni pagane che festeggiavano il risveglio primaverile della natura, esprimendo il primordiale senso religioso del popolo per ringraziare le divinità all’inizio del nuovo percorso delle stagioni, volendo in questo modo chiedere aiuto per il lavoro e per ottenere abbondanti raccolti dei campi e numerosi parti dei greggi.
Ma già nei secoli XIII e XIV i cristiani, dall’attenzione alla natura e all’amore umano, passarono a lodare e venerare la creatura più bella e la madre più affettuosa quale appunto era Maria di Nazaret, la Madre di Dio, per ottenerne la protezione. In tal modo la venerazione alla Madonna diventa una venerazione filiale grande e forte. La Madonna è la Madre di Gesù e Madre nostra, è ricchissima di “doni celesti molto più di tutti gli spiriti angelici e molto più di tutti i Santi (Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus).
La Madonna è la “Piena di grazia” per eccellenza. Come scrisse San Pier Damiani: “Tutto ciò che c’è di più grande è inferiore a Maria; solo il Creatore supera questa creatura. Come non venerare questa sublime creatura uscita dalle mani di Dio per l’incanto del Cielo e della terra?

bambinifiorimadonna dans Mese di maggio con Maria

S. Tommaso d’Aquino, infatti, ci insegna che la vera devozione consiste nella “donazione pronta e completa di tutto se stesso”. La parola devozione significa quindi donazione, o meglio “donarsi”. Non un donarsi qualsiasi, naturalmente, ma un donarsi con amore, con generosità, con trasporto.
La mia devozione alla Madonna, quindi, deve consistere nella donazione amorosa di me stesso alla Madonna; ossia, faccio dono di me alla Madonna. E se di un dono si può fare quel che si vuole, la Madonna può fare di me, suo dono, quello che vuole, e io non posso fare altro se non quello che vuole Lei, quello che piace a Lei, quello che opera Lei. Tanto più sono devoto della Madonna, quanto più mi abbandono a Lei, mi conformo a Lei, vivendo in tutto e per tutto governato da Lei.
La devozione mariana così intesa, nel suo senso più pieno e più perfetto, comporta la consacrazione di sé alla Madonna, ossia l’espressa offerta a Maria di tutto il proprio essere, di tutto ciò che si è e di tutto ciò che si ha (anima, corpo, sensi; beni esterni, beni interni, beni presenti, beni futuri; la vita, la morte, l’eternità…).
In tal modo, con la consacrazione si realizza la pienezza della devozione alla Madonna, perché si è effettivamente donati in tutto e per tutto alla Madonna, si appartiene a Lei incondizionatamente, e si vuol vivere senza riserva come suoi figli o “schiavi d’amore” (S. Luigi Grignion di Montfort) o, ancor più, come “proprietà, strumenti, cose fra le sue mani” (S. Massimiliano M. Kolbe) o, ancor più, come “vittime di olocausto” del suo amore materno e misericordioso per l’avvento del Regno di Dio in tutte le anime.

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