Persone nuove in un mondo vecchio: Gianna Beretta Molla
Posté par atempodiblog le 28 avril 2013
Monsignor Antonio Rimoldi, che a dieci anni dalla morte di Gianna Beretta Molla fu incaricato di accertarne la fama di santità, la definisce una ragazza “birichina”, con qualche problema di troppo a scuola. Nata il 4 ottobre del 1922 a Magenta (Milano), Gianna era davvero una bambina e poi un’adolescente come tante. Serena, amante della natura, del teatro e della moda, visse un’autentica conversione nel 1938 quando, dopo un corso di esercizi spirituali, decise di “fare tutto per Gesù”. La sua vita cambiò: si fece impegnata a scuola e attiva nell’apostolato. Nel frattempo aveva aderito all’Azione Cattolica e alle Conferenze di San Vincenzo.
Nonostante qualche serio problema di salute e la morte prematura di entrambi i genitori, Gianna maturò la sua vocazione professionale: dopo il
liceo, decise di iscriversi a medicina e di specializzarsi in pediatria. Nella sua scelta Gianna vedeva l’opportunità non di fare carriera, ma di
mettersi a servizio del prossimo.
Nel frattempo Gianna si interrogava sul suo stato di vita. Mentre pregava e chiedeva consiglio ai suoi direttori spirituali, si preparava a partire come missionaria laica in Brasile, dove due fratelli operavano come sacerdoti. Ma il Signore sconvolse i suoi piani: nel 1954 Gianna strinse amicizia con l’ingegner Pietro Molla e l’anno successivo i due si fidanzarono e si sposarono.
Gianna scoprì la gioia dell’amore coniugale, la bellezza di donarsi ad un altro gareggiando con lui nelle lodi reciproche, nel servizio vicendevole, nella tenerezza. Non più giovanissimi, i due sposi cercarono subito la prima gravidanza: nacque così Pierluigi, seguito da Mariolina e Laura. Nonostante due aborti spontanei, Gianna e Pietro non si rassegnavano e continuavano ad aprirsi alla vita. Nell’agosto del 1961 Gianna scoprì di essere nuovamente incinta ma il mese successivo dovette essere operata per un fibroma all’utero. Da buon medico, la donna sapeva bene che il parto sarebbe stato particolarmente rischioso. Tuttavia portò a termine la gravidanza con la lieta operosità di sempre, affidandosi alla preghiera. Pochi giorni prima della fine della gravidanza chiese esplicitamente al marito: “Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione; scegliete, e lo esigo, il bimbo. Salvate lui”. Il 20 aprile 1962, sabato santo, Gianna diede alla luce Gianna Emanuela con parto cesareo. In quelle condizioni fu impossibile evitare una pericolosa infezione che, degenerando in peritonite, condannò la mamma alla fine. Gianna non volle morfina per rimanere lucida sino alla fine e si spense tra atroci dolori il 28 aprile.
Con la sua morte questa madre imitò perfettamente Gesù, che “avendo amato i suoi, li amò sino alla fine”. Dopo due miracoli ottenuti per sua intercessione a favore di due gestanti e i loro bambini in Brasile, proprio dove la donna avrebbe voluto spendersi come missionaria, Gianna è stata dichiarata santa da Papa Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.
Fonte: Radio Maria
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