Le correnti dell’anti-evangelizzazione

Posté par atempodiblog le 17 avril 2013

Le correnti dell'anti-evangelizzazione dans Anticristo giovannipaoloii

Non si può ignorare l’insistente riemergere del rifiuto di Cristo. Ancora e sempre si manifestano i segni di una civiltà diversa da quella la cui «pietra angolare» è Cristo – una civiltà che, se non è atea in modo programmatico, è certamente positivistica e agnostica, giacché il principio a cui si ispira è di pensare e di agire come se Dio non esistesse. Tale impostazione si rileva facilmente nella cosiddetta mentalità scientifica, o piuttosto scientista, contemporanea, così come nella letteratura, e specialmente nei mass-media. Vivere come se Dio non esistesse vuol dire vivere fuori delle coordinate del bene e del male, fuori cioè da quel contesto di valori di cui è Lui stesso la fonte. La pretesa è che sia invece l’uomo a decidere ciò che è buono o cattivo. E questo programma viene suggerito e propagandato in vari modi e da varie parti.

Se da un lato l’Occidente continua a dare testimonianza dell’azione del fermento evangelico, dall’altro non meno forti sono le correnti dell’anti-evangelizzazione. Essa colpisce le basi stesse della morale umana, coinvolgendo la famiglia e propagandando il permissivismo morale: divorzi, l’amore libero, l’aborto, l’anticoncezione, la lotta contro la vita nella fase iniziale come in quella del tramonto, la sua manipolazione. Questo programma opera con enormi mezzi finanziari, non soltanto nelle singole nazioni, ma anche su scala mondiale. Può infatti disporre di grandi centri di potere economico, mediante i quali tenta di imporre le proprie condizioni ai Paesi in via di sviluppo. Dinanzi a tutto ciò, si può legittimamente domandare se non sia questa un’altra forma di totalitarismo subdolamente celato sotto le apparenze della democrazia.

Giovanni Paolo II – Memoria e idendità, Ed. Rizzoli

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