Papa Francesco e la Virgen de Lujan
Posté par atempodiblog le 20 mars 2013
Papa Francesco e la Virgen de Lujan
Autore: Monache dell’Adorazione Eucaristica Curatore: Riva, Sr. Maria Gloria
Fonte: CulturaCattolica.it
Affidiamo Papa Francesco alla Vergine Maria, venerata in Argentina sotto il titolo di Nuestra Senora de Lujan. Proponiamo qui la bella storia del Santuario, simile a quella della Madonna di Monserrat e la preghiera di affidamento a Maria fatto a Buenos Aires da Giovanni Paolo II il 12 aprile 1987.
Il nuovo Pontefice, Papa Francesco, affiderà domani la sua vita e il suo Pontificato alla Vergine Maria. Essendo egli figlio della terra Argentina, non possiamo dimenticare la commovente storia della Vergine di Lujan, patrona di quel paese e la bella preghiera che le dedicò Giovanni Paolo II.
La storia
Nel 1629 il portoghese, Don Antonio Ferías de Sáa, proprietario di una fattoria nella località di Sumampa, della giurisdizione di Cordoba del Tucumán, chiese all’amico marinaio Juan che le portasse dal Brasile un’immagine dell’Immacolata Concezione per erigere una cappella.
Dal Brasile inviarono due statuette in terracotta, imballate in due casse di legno: una raffigurava l’Immacolata Concezione ed è la Vergine che attualmente si venera nel Santuario di Luján; l’altra rappresentava la Madre di Dio, traslata poi a Cordoba.
Al porto, le due scatole vengono caricate su una delle carovane dirette a Viejo e a Cordoba. È il mese di maggio. La carovana, dopo due giorni di cammino, si ferma presso il rio Luján per trascorrere la notte.
Allo spuntare del sole, il cocchiere della carovana rilegò i buoi al carro, spingendoli a camminare. Ma non muovevano un passo, neppure se percossi. Pensarono di alleggerire il carico. Levarono le due casse. E i buoi ripresero a camminare. Rimisero le casse e i buoi si fermarono. È evidente che l’ostacolo erano le casse. Non mancò un’ulteriore prova: ne tolsero una e il carro stava fermo, la sostituirono con l’altra e i buoi ripresero a camminare senza difficoltà. A questo punto chiesero a Juan il contenuto delle scatole. Così la statua dell’Immacolata Concezione fu trasportata alla fattoria di Rosende, mentre l’altra proseguiva per Cordoba.
Il padrone della fattoria s’impegnò a costruire una modesta cappella, affidandone la guardia ad un suo servitore.
Nel giro di poche ore la notizia isi diffuse tra il popolo e la cappella divenne meta di devozione.
La statua vi rimase per oltre 40 anni. Gli affari economici, però, subirono delle perdite sia per la negligenza degli operai che per la chiusura della strada per Cordoba. In quanto, sovente, su questa strada si verificavano delle rappresaglie a causa della Cappella perché le autorità ecclesiastiche non si esprimevano sui prodigi che la Vergine compiva.
Nel 1671 Doña Ana de Matos, padrona di un’altra fattoria, sempre nei pressi del rio Luján chiese a Juan Oramas di venderle la statua. Perché la sua fattoria si presentava come luogo più sicuro e più transitato. Così avvenne. Ma il giorno seguente, Doña Ana non trovò la statua al suo posto. Era ritornata nella vecchia cappella. Raccontò l’accaduto alle autorità ecclesiastiche. Si recarono sul luogo e in processione la riportarono alla fattoria de Matos.
Si è giunti alla costruzione di questa Basilica dopo aver eretto una seconda cappella, terminata nel 1685, nella terra di Doña Ana. Poiché non era abbastanza capiente nel 1754 si gettarono le fondamenta del Tempio.
Nel dicembre del 1871 si ebbe il primo pellegrinaggio ufficiale. L’8 maggio del 1887 l’incoronazione di Nuestra Señora de Luján, concessa da Leone VIII. E il 15 maggio si mise la prima pietra per la costruzione della basilica. Nel 1890 cominciarono i lavori. Nel frattempo, nel 1893, Luján viene dichiarata città.
Nel 1930 l’Immacolata Concezione di Luján è dichiarata Patrona dell’Argentina, Uruguay e Paraguay.
La statua in ceramica incominciò presto a rovinarsi, così il vescovo decise di proteggerla con un abito di argento che le dà la forma triangolare. Della statua originale si vedono solo il viso e le mani giunte.
La preghiera di affidamento di Giovanni Paolo II
1. Dio ti saluti Maria piena di grazia,
Madre del Redentore!
Dinanzi alla tua immagine dell’Immacolata Concezione,
Vergine di Luján, patrona dell’Argentina,
mi prostro in questo giorno qui, a Buenos Aires,
con tutti i figli di questa amata patria
i cui sguardi e i cui cuori sono rivolti a te;
con tutti i giovani dell’America Latina
che ti sono grati per le tue cure materne
prodigate incessantemente nell’evangelizzazione del continente;
nel suo passato, presente e futuro;
con tutti i giovani del mondo, riuniti spiritualmente qui,
con un impegno di fede e di amore;
per essere testimoni di Cristo tuo Figlio
nel terzo millennio della storia cristiana,
illuminati dal tuo esempio, giovane Vergine di Nazaret,
che apristi le porte della storia al Redentore dell’uomo,
con la tua fede nella Parola, con la tua materna cooperazione.
2. Beata te perché hai creduto!
Nel giorno del trionfo di Gesù,
che fa il suo ingresso a Gerusalemme mite e umile,
acclamato come re dai semplici:
acclamiamo anche te,
che ti distingui tra gli umili e i poveri del Signore;
essi confidano con te nelle sue promesse
e sperano da lui la salvezza.
Invochiamo te Vergine fedele e Madre amorosa,
del Calvario e della Pasqua,
modello della fede e della carità della Chiesa,
unita sempre con te,
nella croce e nella gloria, al suo Signore.
3. Madre di Cristo e Madre della Chiesa!
Ti accogliamo nel nostro cuore,
come eredità preziosa che Gesù ci affidò sulla croce.
E quali discepoli del tuo Figlio
ci affidiamo senza riserve alla tua sollecitudine
perché sei la Madre del Redentore e Madre dei redenti.
Ti raccomando e ti consacro, Vergine di Luján,
la patria argentina, pacificata e riconciliata,
le speranze e gli aneliti di questo popolo,
la Chiesa con i suoi pastori e i suoi fedeli,
le famiglie perché crescano nella santità,
i giovani perché trovino la pienezza della loro vocazione umana e cristiana,
in una società che coltiva senza scoraggiarsi
i valori dello spirito.
Ti affido tutti coloro che soffrono,
i poveri, i malati, gli emarginati:
quelli che la violenza separò per sempre da noi,
ma restano presenti dinanzi al Signore della storia
e sono tuoi figli, Vergine di Luján, Madre della vita.
Fa’ che l’Argentina tutta sia fedele al Vangelo
e spalanchi il suo cuore
a Cristo, il Redentore dell’uomo,
la speranza dell’umanità.
4. Dio ti saluti, Vergine della speranza!
Ti affido tutti i giovani del mondo,
speranza della Chiesa e dei suoi pastori;
evangelizzatori del terzo millennio,
testimoni della fede e dell’amore di Cristo
nella nostra società e tra i giovani.
Fa’ che, con l’aiuto della grazia,
siano capaci di rispondere, come te,
alle promesse di Cristo,
con una generosa dedizione ed una collaborazione fedele;
fa’ che, come te, sappiano interpretare gli aneliti dell’umanità;
perché sia presenza salvifica nel nostro mondo
colui che, per il tuo amore di madre, è per sempre
l’Emmanuele, il Dio con noi,
e per la vittoria della sua croce e della sua resurrezione
è già per sempre con noi,
fino alla fine dei tempi.
Amen.
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