Posté par atempodiblog le 17 février 2013
“Dalla Sacra Scrittura l’anima si abiliti a trarre l’arma per il colpo di vittoria contro la tentazione, e il raggio di luce per ogni ombra di dubbio, e la consolazione per ogni dolore, e la forza per ogni languore. A questo fine la memoria divenga uno scrigno tenace di parole divine”.
Beato Giustino Maria della Santissima Trinità Russolillo
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Posté par atempodiblog le 17 février 2013
Satana è ostile a Dio e a tutto ciò che è di Dio. Il suo odio contro l’uomo, che è il capolavoro della creazione divina, è testimoniato da Gesù stesso, quando lo chiama «omicida fin da principio» (Gv 8, 44). Eppure la sua astuzia nel coprire le sue intenzioni perverse è talmente grande che alcuni lo considerano un benefattore dell’umanità. Sotto questa veste egli infatti si manifesta nel momento della tentazione.
Quando satana si avvicina ha sempre qualcosa in mano da offrirti. Egli è il più grande venditore di merce falsa che esista. Studia la tua fame, poi ti presenta il cibo più allettante. Vuoi avere ricchezze? Ti prospetta il denaro facile. Vuoi il potere? Ecco che ti mostra i regni del mondo a portata di mano. Vuoi il successo? Ecco che ti indica la scorciatoia sicura. Egli conosce la fame di felicità che tormenta l’uomo ed è abilissimo nel mostrarsi come l’unico che la può soddisfare.
È impressionante come l’astuta serpe riesca a ingannare persone anche intelligenti e colte con una facilità che lascia sbigottiti. Mi permetto di raccontare al riguardo un fatto al quale non crederei se non l’avessi vissuto personalmente. Avevo incontrato dopo molti anni una ragazza che aveva frequentato l’oratorio fino alle soglie dell’università, ma che poi si era allontanata per motivi di studio e professionali. Mi disse che in tutti quegli anni aveva perso la fede ed era diventata atea. Volli approfondire il discorso della fede con lei, fino a quando mi confidò di essere tentata di vendere l’anima a satana per sfondare nella carriera.
Compresi in quel momento il sottile lavoro che l’abile falsario aveva compiuto nei confronti di quell’anima. Dopo averle rubato Dio e la preghiera, le aveva prospettato la carriera come un miraggio da raggiungere a tutti i costi. Una volta che quel desiderio aveva conquistato l’anima uccidendo tutti gli altri valori, ecco che egli si era presentato come l’unico che potesse aiutarla a conseguirlo. Dovetti constatare con amara meraviglia che mentre alcuni teologi mettevano in dubbio l’esistenza di satana, egli nell’ombra comprava le anime dei cosiddetti atei.
Ad Adamo satana si esibisce come colui che svela all’uomo il segreto per diventare come Dio. A Cristo come colui che offre la soluzione del problema del vivere e che può dare all’uomo una gloria e un potere sconfinati. Se ci pensi bene, il tentatore non ti propone mai la croce. La via che ti indica è sempre quella più facile e più larga. Egli non cessa di sibilarti all’orecchio che i comandamenti di Dio sono superati e ti convince che devi godere fino in fondo di quest’unica vita, assaporandone ogni istante che ti viene concesso.
Satana, l’eternamente infelice, non ha ritegno nel presentarsi agli uomini come dispensatore di felicità. Essi abboccano come pesci all’amo. Ma una volta che, commettendo il peccato, sono entrati sotto il suo dominio, si rendono conto del tremendo inganno. Si illudevano di essere felici: ora gemono sotto il giogo opprimente della disperazione e non sarà facile liberarsene.
Anche Gesù offre la felicità, ma non come una merce a basso prezzo. Il maligno ha buon gioco nel convincere gli stolti che la via di Dio è per i bigotti. Egli ti insinua che chi segue Gesù non si gode la vita. Tu però puoi sempre chiedere a uno che ha seguito Dio se si è pentito di averlo fatto. Domanda poi a chi ha creduto alle promesse del tentatore se è veramente contento della sua vita. Satana vuole comprarti con due soldi, Gesù al contrario per acquistare la tua anima ha versato il suo sangue.
Padre Livio Fanzaga – Il Falsario
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Posté par atempodiblog le 17 février 2013
“Vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15, 16).
Appare qui il dinamismo dell’esistenza del cristiano, dell’apostolo: vi ho costituito perché andiate… Dobbiamo essere animati da una santa inquietudine: l’inquietudine di portare a tutti il dono della fede, dell’amicizia con Cristo. In verità, l’amore, l’amicizia di Dio ci è stata data perché arrivi anche agli altri. Abbiamo ricevuto la fede per donarla ad altri – siamo sacerdoti per servire altri. E dobbiamo portare un frutto che rimanga. Tutti gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno. Dopo un certo tempo, più o meno lungo, tutte queste cose scompaiono. L’unica cosa, che rimane in eterno, è l’anima umana, l’uomo creato da Dio per l’eternità. Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane – l’amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l’anima alla gioia del Signore. Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. Solo così la terra viene cambiata da valle di lacrime in giardino di Dio.
Card. Joseph Ratzinger (2005)
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