Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!
Posté par atempodiblog le 4 février 2013
«Fatichiamo invano se il SIGNORE non edifica con noi. / Potete reggere forse la Città se il SIGNORE non resta con voi? / Mille vigili dirigono il traffico / Non sanno dirvi né perché venite né dove andate…» (T. S. Eliot, Cori da “La Roccia”)
Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!
di Luisella Saro, curatore Don Gabriele Mangiarotti
Tratto da: Cultura Cattolica
Passo ogni giorno, in via Spalti, davanti all’oratorio Pio X. E’ la strada per andare a scuola, la scorciatoia per arrivare in centro.
Ho visto ragazzi giocare a calcio, il campo sportivo riempirsi per le gare durante il Grest. Ho visto uscire camion pieni, mentre l’oratorio si svuotava. Ho visto escavatori e ruspe e l’edificio, segnato dagli anni, sgretolarsi sotto i loro colpi. Ho visto cumuli di macerie.
Sempre uguale, nel piazzale d’ingresso, la statua della Madonna: la veste bianca e azzurra, le mani giunte in preghiera e quello sguardo materno e forte che quando ti sfiora non lo dimentichi più.
Passando davanti al cancello, nei mesi il panorama è cambiato: prima, dietro le sue spalle, le aule del catechismo, le sale delle riunioni e delle feste; ora, solo una montagna di calcinacci. Lei lì, sempre uguale.
Il tempo logora le cose che si logorano; spesso sono gli uomini a distruggerle. Lei no. Le ruspe l’hanno risparmiata. E’ ancora lì, tra i detriti, bella come il primo giorno. Le mani giunte in preghiera e quegli occhi materni e forti che han visto crescere i padri e i nonni dei bimbi che per ultimi, quest’estate, han deposto un fiore ai suoi piedi.
Oggi ho immaginato di varcare il cancello e di mettermi dietro a Lei, accanto a quelle macerie frutto del tempo e dell’incuria degli uomini. L’oratorio sarà ricostruito e, nuovo, tornerà ad essere luogo di vita e di incontro, di testimonianza cristiana. Penso che anche questo nostro mondo in rovina ha bisogno di essere ri-edificato perché sia più umano: un mondo di uomini per gli uomini. E che compito nostro, per i talenti che abbiamo ricevuto, è collaborare alla costruzione del Regno.
Dentro questa scena ho capito. La politica, la famiglia, l’educazione, l’informazione, la cultura non devono inventare nulla. Basta che seguano. Che guardino dove Lei guarda, guardino Chi guarda. Perché Cristo è l’umanità compiuta, l’alfa e l’omega del cosmo e della storia. L’Architetto è Lui.
E allora
«In luoghi abbandonati
Noi costruiremo con mattoni nuovi
Vi sono mani e macchine
E argilla per nuovi mattoni
E calce per nuova calcina
Dove i mattoni sono caduti
Costruiremo con pietra nuova
Dove le travi sono marcite
Costruiremo con nuovo legname
Dove parole non sono pronunciate
Costruiremo con nuovo linguaggio
C’è un lavoro comune
Una Chiesa per tutti
E un impiego per ciascuno
Ognuno al suo lavoro»
(T. S. Eliot, Cori da “La Roccia”)
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